tag:blogger.com,1999:blog-41107181866820161352024-03-18T08:19:05.241+01:00NonUnoMaNoiNonUnoMaNoihttp://www.blogger.com/profile/13663353179209669499noreply@blogger.comBlogger1491125tag:blogger.com,1999:blog-4110718186682016135.post-45505729268404020612024-02-29T14:05:00.002+01:002024-02-29T14:15:33.337+01:00Dalla parte di Israele e della Palestina<p></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjwwDpYOhcU0D7dooZimrJ8Q8p3Vmj6Ukuoz1l1xPPyqNpRbF3FNHQtDKbaZR0z6YATMU0_lHGfRWNlbv-2stBy4Fvdgbuo8Wdu1sXWCsdHL5P-qpUci-retRprao9RhfWn9zvbhRZzPqYbTLZ_oF4qLCnd6Yd_NXrtjXhaKnnKLdsV0C37SLk01HpEwufA/s788/shutterstock_1974650900-788x524.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="524" data-original-width="788" height="133" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjwwDpYOhcU0D7dooZimrJ8Q8p3Vmj6Ukuoz1l1xPPyqNpRbF3FNHQtDKbaZR0z6YATMU0_lHGfRWNlbv-2stBy4Fvdgbuo8Wdu1sXWCsdHL5P-qpUci-retRprao9RhfWn9zvbhRZzPqYbTLZ_oF4qLCnd6Yd_NXrtjXhaKnnKLdsV0C37SLk01HpEwufA/w200-h133/shutterstock_1974650900-788x524.jpg" width="200" /></a></div><br />Ma chi l'ha detto che i veri amici di Israele stanno tra coloro che non si oppongono alla sua campagna militare a Gaza o alla colonizzazione progressiva dei Territori palestinesi occupati nel 1967?<p></p><p>Io penso esattamente il contrario e cioè che essi vadano ricercati proprio nel campo opposto, tra quanti hanno il coraggio e la franchezza di dire al popolo israeliano: "Fermatevi e interrompete questa spirale di morte e di odio perché ne va anche del vostro futuro!".</p><p><span></span></p><a name='more'></a>Per questo stare dalla parte del cessate il fuoco e della pace credo che oggi corrisponda a desiderare un futuro migliore sia per Israele che per la Palestina.<p></p><p>Personalmente vedo come fumo negli occhi sia Hamas ed affini che lo squadrismo dei coloni nei Territori occupati e la politica di occupazione, guerra, massacro e discriminazione dell’attuale (soprattutto) ma anche di vari precedenti governi israeliani.</p><p>Ritengo come minimo inutile tifare per l’una o per l’altra parte almeno se con esse intendiamo i due popoli.</p><p>Ci vorrebbe anzi compassione (nel senso più genuino della parola) per le vittime di entrambe le parti evitando di sminuire sia i fatti del 7 ottobre con gli oltre mille morti, le innumerevoli atroci violenze su uomini, donne e bambini e i tanti ostaggi ancora detenuti (riducendoli alla stregua di un pretesto che il governo israeliano utilizza per perseguire i suoi obiettivi) che le ormai decine di migliaia di morti civili palestinesi (che non possono contare meno di quelli israeliani diventando accettabili effetti collaterali).</p><p>Un'altra cosa di cui sono convinto è che sarebbe opportuno per vari motivi mettere da parte, nel dibattito pubblico sul conflitto medio-orientale, la parola genocidio e questo per vari motivi:</p><p>– il suo utilizzo è spesso malevolo e comunque controproducente ai fini della denuncia e del confronto perché tale termine è indissolubilmente legato alla Shoah (paragonabile in effetti a pochi altri eventi di altrettanto enorme portata);</p><p>– c'è chi parla di un genocidio che va avanti da decenni ma non possiamo non considerare il fatto che la popolazione palestinese di Israele, Cisgiordania e Gaza è in realtà progressivamente e nettamente aumentata di numero nel corso dell’ultimo mezzo secolo;</p><p>– infine, per quanto riguarda la campagna di guerra a Gaza, credo sia giusto lasciare che sia la Corte dell’Aia a verificare le accuse rivolte ad Israele dal Sudafrica (ma non solo).</p><p>Perché non utilizzare termini alternativi in grado forse di schivare inutili polemiche, arrivare comunque al punto stanando per di più coloro che sono in malafede?</p><p>Urgono sempre di più iniziative politiche e campagne di opinione per il cessate il fuoco e la pace, che siano in grado di discriminare tra chi, dall’una e dall’altra parte, è a favore di una soluzione negoziale e chi invece vi si oppone.</p><p>Viva Israele e la Palestina che verranno!</p><p>Shalom, salaam!</p><p>Roberto Cerchio </p>lenticchiehttp://www.blogger.com/profile/08616903304590300646noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4110718186682016135.post-12988419567149469832023-05-20T11:29:00.001+02:002023-05-20T11:29:46.379+02:00Per Mario (1953-2023)<div style="text-align: justify;"><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi9aV-T68bHCRo9SN-MkwTKDyvRtNhBX6ATiveTX3lCTGl1LjGpLN7X7JxTWDZR8_CXfNq_iBPsSgCOhaVZC5TfXARveu1EwBLHPC9GJuAO9ZmThup4B1zWbCxLxWf9M0EZlyBLOJMFC23ymPbXI8-QQEWxX4BEQspkjAugEbuwbmmjB3dRLWaFUkTqgw/s1339/Mario-Dellacqua-1.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em; text-align: right;"><img border="0" data-original-height="1339" data-original-width="1287" height="200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi9aV-T68bHCRo9SN-MkwTKDyvRtNhBX6ATiveTX3lCTGl1LjGpLN7X7JxTWDZR8_CXfNq_iBPsSgCOhaVZC5TfXARveu1EwBLHPC9GJuAO9ZmThup4B1zWbCxLxWf9M0EZlyBLOJMFC23ymPbXI8-QQEWxX4BEQspkjAugEbuwbmmjB3dRLWaFUkTqgw/w193-h200/Mario-Dellacqua-1.jpg" width="193" /></a></div><br />Non ricordo esattamente quando ci siamo incrociati per la prima volta ma per qualche tempo ho avuto il dubbio di non andargli molto a genio o almeno di non godere di troppo credito presso di lui. Probabilmente era solo un’impressione ma sufficiente a farmi sentire giustamente in difetto; fatto sta che invece quando ci si riuniva per una qualche iniziativa o capitava anche solo di incontrarsi poi davanti al suo Angolo-Non-Ottuso o in giro per il paese, sul suo volto, in realtà, scorgevo sempre il sorriso. Lo ammiravo per il suo essersi sporcato le mani in fabbrica ed essersi sudato la sua professione di insegnante. Lo ammiravo per la fermezza e la radicalità delle sue convinzioni, per la sua cultura letteraria e storica e per il suo bagaglio di esperienze e di competenze politiche e sindacali. Lo ammiravo per il suo argomentare tagliente quando se ne presentava l’occasione, che quasi non te lo aspettavi da una persona capace di essere tanto affabile.</div><span><a name='more'></a></span><div style="text-align: justify;">Ne conosco solo l’ultima fase ma la sua lunga esperienza politica, partita da DP per arrivare molto più recentemente al PD, mi pare di poterla leggere come un processo di progressiva rielaborazione di idee e pratiche nel tentativo di conservare la radicalità originaria ma aprendosi sempre più a nuove forme di militanza e a nuovi rapporti e collaborazioni. Nel primo post comparso alla fine del 2008 sul blog di quello che è stata Nonunomanoi, ricordava la decisione di essersi “scelto un ruolo senza pretese: qualche convegno come pretesto per far circolare letture e saperi, una festainrosso per raccogliere fondi a sostegno della solidarietà sociale, qualche viaggio di istruzione, “Il mondo di None” come palestra per discutere di ciò che pensiamo, facciamo, vediamo e leggiamo (finché direttore e lettori lo permetteranno), gruppi di acquisto popolare di prodotti equosolidali. In prospettiva di una scuola di italiano per stranieri e la loro integrazione con i ragazzi di None.” E per tali obiettivi si dichiarava disposto a collaborare “con chiunque: socialisti, cattolici, comunisti, ambientalisti, libertari, idraulici ed elettricisti.” L’intransigenza, che mi immagino come un poco settaria, della prima ora se l’era lasciata alle spalle da tempo cosicché la litigiosità ed il benaltrismo dei micro-partitini di sinistra gli provocavano ormai una forte allergia. L’ultimo suo post del primo novembre 2020 riguardava i 35 giorni alla FIAT ed era una riflessione amara e sincera su una sconfitta che era stata anche sua e che aveva a che fare con l’isolamento e l’incapacità dei pochi di dialogare con i molti.</div><div style="text-align: justify;">Con la fine dell’attività amministrativa e, credo, con un bel po’ di delusioni da smaltire in corpo, aveva riscoperto la passione per la bicicletta, per le Langhe dei suoi amati Pavese e Fenoglio e per la Calabria italo-albanese di Giovanna e del clan Baffa. Ma era nata anche la Fondazione Orso e se a None, a coronamento di tutta una serie di iniziative principalmente dedicate al tema della Memoria, esiste una sezione ANPI lo si deve soprattutto al suo incoraggiamento e ai suoi assist a noi, perlopiù semi-analfabeti della militanza civile e politica; e se una festa di partito quale era originariamente la Festa-in-rosso si è progressivamente trasformata in una festa di sinistra (ma) aperta a tutti e disposta ad investire socialmente e ad ampio raggio la massima parte dei suoi proventi, credo lo si debba in gran parte alla sua determinazione. Aveva preso da tempo a cercare alleati e sintonie oltre gli steccati ideologici, ad impegnarsi sulle questioni ambientali, a finanziare e collaborare con la Caritas parrocchiale, a leggere ed entusiasmarsi per gli scritti più “sociali” di papa Francesco.</div><div style="text-align: justify;">Se c’era una cosa che proprio non tollerava era l’ipocrisia originariamente fascista del “qui non si fa politica, qui si lavora”. Ancora nel suo primo post sul blog Nonunomanoi raccontava che era proprio a quella “schifosissima ipocrisia” che si era “ribellato dall’età di 17 anni”. E proseguiva dicendo: “Posso buttare ora dalla torre gli eccessi di molti miei comportamenti trascorsi, ma non quella salutare intuizione che mi ha indotto a stare da questa parte.” Da che parte? A sinistra, con perseveranza. Proprio come confessato da Francesco De Gregori in una canzone di qualche anno fa: “Sempre e per sempre dalla stessa parte mi troverai.”</div><div style="text-align: justify;">Mi mancheranno e ci mancheranno i suoi interventi in pubblico, i suoi cartelloni scritti a mano davanti all'angolo di via Roma 11 e le sue opinioni sul Mondo di None o sul blog, ma soprattutto la possibilità di incontrarlo per un momento di confronto su un dato fatto o questione o anche solo per fare due chiacchiere. Mi mancheranno e ci mancheranno i pane-e-salame-letterari di un tempo così come le serate all’Angolo ad organizzare una qualche iniziativa, o anche solo a passare un po' di tempo insieme, magari con un bicchiere del suo vino di Langa ad accompagnare parole, sguardi e talvolta canzoni, al caldo della stufa a legna.</div><div style="text-align: justify;">Da credente mi verrebbe da dire altro, caro Mario, ma l'ho già fatta troppo lunga e non so se gradiresti.</div><div style="text-align: justify;">Grazie.</div><div style="text-align: justify;">Di tutto.</div><div style="text-align: justify;">E che la terra ti sia lieve.</div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;">Roberto Cerchio</div>lenticchiehttp://www.blogger.com/profile/08616903304590300646noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4110718186682016135.post-8428455953677087292022-11-04T23:52:00.004+01:002022-11-04T23:57:36.042+01:00Il 4 novembre e la collina<blockquote style="border: medium none; margin: 0px 0px 0px 40px; padding: 0px;"><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgQiNQy1L8v2ClnzA_L58kGyFcd5xfF1nUXgFnx25J1TtKSKZUHNf_ikxHHIsnIXZ079TON7s_zEfzKVRhA4Qt7uRGneb6qCzLGA08tAwLnNq6xSvt4mxpgrSSQDj9HluV_8BKg_18IqaiWzNMarqwBNaV3O_uCMbwZQPR9F0PIh5oSuVvN-HcQ1C1oQg/s512/soldati.jpg" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" data-original-height="350" data-original-width="512" height="219" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgQiNQy1L8v2ClnzA_L58kGyFcd5xfF1nUXgFnx25J1TtKSKZUHNf_ikxHHIsnIXZ079TON7s_zEfzKVRhA4Qt7uRGneb6qCzLGA08tAwLnNq6xSvt4mxpgrSSQDj9HluV_8BKg_18IqaiWzNMarqwBNaV3O_uCMbwZQPR9F0PIh5oSuVvN-HcQ1C1oQg/w320-h219/soldati.jpg" width="320" /></a></div></blockquote><p dir="ltr" style="line-height: 1.38; margin-bottom: 0pt; margin-top: 0pt;"><span style="font-family: Arial; font-size: 10pt; font-style: italic; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; vertical-align: baseline; white-space: pre-wrap;">" [...] Dove sono i generali</span></p><p dir="ltr" style="line-height: 1.38; margin-bottom: 0pt; margin-top: 0pt;"><span style="font-family: Arial; font-size: 10pt; font-style: italic; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; vertical-align: baseline; white-space: pre-wrap;">che si fregiarono nelle battaglie</span></p><p dir="ltr" style="line-height: 1.38; margin-bottom: 0pt; margin-top: 0pt;"><span style="font-family: Arial; font-size: 10pt; font-style: italic; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; vertical-align: baseline; white-space: pre-wrap;">con cimiteri di croci sul petto?</span></p><p dir="ltr" style="line-height: 1.38; margin-bottom: 0pt; margin-top: 0pt;"><span style="font-family: Arial; font-size: 10pt; font-style: italic; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; vertical-align: baseline; white-space: pre-wrap;">Dove i figli della guerra</span></p><p dir="ltr" style="line-height: 1.38; margin-bottom: 0pt; margin-top: 0pt;"><span style="font-family: Arial; font-size: 10pt; font-style: italic; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; vertical-align: baseline; white-space: pre-wrap;">partiti per un ideale</span></p><p dir="ltr" style="line-height: 1.38; margin-bottom: 0pt; margin-top: 0pt;"><span style="font-family: Arial; font-size: 10pt; font-style: italic; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; vertical-align: baseline; white-space: pre-wrap;">per una truffa, per un amore finito male?</span></p><p dir="ltr" style="line-height: 1.38; margin-bottom: 0pt; margin-top: 0pt;"><span style="font-family: Arial; font-size: 10pt; font-style: italic; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; vertical-align: baseline; white-space: pre-wrap;">Hanno rimandato a casa</span></p><p dir="ltr" style="line-height: 1.38; margin-bottom: 0pt; margin-top: 0pt;"><span style="font-family: Arial; font-size: 10pt; font-style: italic; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; vertical-align: baseline; white-space: pre-wrap;">le loro spoglie nelle bandiere</span></p><p dir="ltr" style="line-height: 1.38; margin-bottom: 0pt; margin-top: 0pt;"><span style="font-family: Arial; font-size: 10pt; font-style: italic; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; vertical-align: baseline; white-space: pre-wrap;">legate strette perché sembrassero intere.</span></p><p dir="ltr" style="line-height: 1.38; margin-bottom: 0pt; margin-top: 0pt;"><span style="font-family: Arial; font-size: 10pt; font-style: italic; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; vertical-align: baseline; white-space: pre-wrap;">Dormono, dormono sulla collina</span></p><p dir="ltr" style="line-height: 1.38; margin-bottom: 0pt; margin-top: 0pt;"><span style="font-family: Arial; font-size: 10pt; font-style: italic; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; vertical-align: baseline; white-space: pre-wrap;">dormono, dormono sulla collina.[...]"</span></p><p dir="ltr" style="line-height: 1.38; margin-bottom: 0pt; margin-top: 0pt;"><span style="font-family: Arial; font-size: 10pt; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; vertical-align: baseline; white-space: pre-wrap;">(Fabrizio De André, La collina, Non Al Denaro Non All'amore Nè Al Cielo, 1971)</span></p><br /><p style="line-height: 1.38; margin-bottom: 0pt; margin-top: 0pt; text-align: justify;"><span style="font-family: Arial; font-size: 11pt; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; vertical-align: baseline; white-space: pre-wrap;">4 novembre 1918: con la sottoscrizione a Villa Giusti di un armistizio tra l'Impero Austro-ungarico ed il Regno d'Italia finisce la I Guerra Mondiale con la vittoria di Francia, Gran Bretagna, USA ed Italia, che nel frattempo, sull'onda dell'irredentismo e sulla base del patto di Londra, inizialmente segreto, del 26 aprile 1915, era entrata in guerra cambiando fronte. <span></span></span></p><a name='more'></a><span style="font-family: Arial; font-size: 11pt; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; vertical-align: baseline; white-space: pre-wrap;">Dalla parte degli sconfitti Austria-Ungheria e Germania, Paesi reduci di quella che era stata la Triplice Alleanza, ancora formalmente valida allo scoppio della guerra, di cui faceva parte anche lo Stato italiano. </span><span style="font-family: Arial; font-size: 11pt; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; vertical-align: baseline; white-space: pre-wrap;">Nel frattempo la rivoluzione bolscevica aveva trasformato l'Impero Russo (inizialmente parte della Triplice Intesa) nell'Unione Sovietica.</span><p></p><p></p><p style="line-height: 1.38; margin-bottom: 0pt; margin-top: 0pt; text-align: justify;"><span style="font-family: Arial; font-size: 11pt; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; vertical-align: baseline; white-space: pre-wrap;">Su imposizione degli USA (che non erano stati firmatari del Patto di Londra) i compensi territoriali promessi all'Italia dai suoi nuovi alleati risultarono parzialmente non confermati dalla successiva Conferenza di Parigi e dal Trattato di Rapallo, originando il mito della "vittoria mutilata".</span></p><p style="line-height: 1.38; margin-bottom: 0pt; margin-top: 0pt; text-align: justify;"><span style="font-family: Arial; font-size: 11pt; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; vertical-align: baseline; white-space: pre-wrap;">Il Regno d'Italia acquisiva finalmente Trento e Trieste ma non la Dalmazia settentrionale. Il prezzo pagato dal popolo italiano al conflitto furono circa 650 mila morti, 450 mila mutilati ed un'economia in ginocchio. In tutta Europa si contarono circa 16 milioni di morti e più di 20 milioni di feriti e mutilati, tra militari e civili: questo il bilancio complessivo di quella che quella che papa Benedetto XV non esitò a definire "un'inutile strage" e che pose le premesse per la nascita dei fascismi e del nazismo e per lo scoppio della II Guerra Mondiale.</span></p><p style="line-height: 1.38; margin-bottom: 0pt; margin-top: 0pt; text-align: justify;"><span style="font-family: Arial; font-size: 11pt; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; vertical-align: baseline; white-space: pre-wrap;">A ben guardare questi fatti, e le tantissime sfaccettature di quanto è stato, ci saranno sicuramente delle ragioni per festeggiare il 4 novembre (Giornata dell'Unità Nazionale e delle Forze Armate) ma ce ne sono tantissime anche per piangere e riflettere. Di sicuro c'è motivo di commemorare tutti coloro che più o meno convintamente morirono in guerra da soldati o da civili (ma in ultima analisi anche da disertori) mentre non sono tanto convinto (per usare un eufemismo) che meritino altrettanta considerazione gli appartenenti alla classe dirigente politica e militare dell'epoca che decisero di impegnare l'Italia in quel tremendo conflitto fratricida con gli altri popoli europei.</span></p><p style="line-height: 1.38; margin-bottom: 0pt; margin-top: 0pt; text-align: justify;"><span style="font-family: Arial; font-size: 11pt; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; vertical-align: baseline; white-space: pre-wrap;">Ma visti attraverso la propria miope lente nazionalista tutti questi caduti (su qualsiasi fronte) non sono altro che eroi che si sono gloriati di morire per la riconquista o la difesa (a seconda dei punti di vista) dei sacri confini e che ora popolano gli immensi cimiteri di guerra di cui è costellato il nostro piccolo subcontinente.</span></p><p style="line-height: 1.38; margin-bottom: 0pt; margin-top: 0pt; text-align: justify;"><span style="font-family: Arial; font-size: 11pt; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; vertical-align: baseline; white-space: pre-wrap;">4 novembre 2022: l'Europa di nuovo sull'orlo del baratro. Non abbiamo imparato proprio nulla?</span></p><div style="text-align: justify;"><br /></div><p style="line-height: 1.38; margin-bottom: 0pt; margin-top: 0pt; text-align: justify;"><span style="font-family: Arial; font-size: 11pt; font-style: italic; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; vertical-align: baseline; white-space: pre-wrap;">Roberto Cerchio</span></p>lenticchiehttp://www.blogger.com/profile/08616903304590300646noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4110718186682016135.post-37030151295941621082022-04-12T09:08:00.004+02:002022-04-12T09:16:06.381+02:00Un nuovo interventismo democratico?<div style="text-align: justify;"><span style="font-family: courier;"><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgDFch7TabG_NKMY3x_jco3XZshby0tiKHHYK9qslsWR5AO6_ARmlh912-McHWqK6dGAHxjYlL8xSEVy83qDAQgwqnyFuX5jBJ977Vbs8ZeGOmjeipYe399zq1Dh9GbnnP7sh90gDOySdTcIr3Mxtd-I-DGYpJkfzlnLnjUY0J8ZvUxsTN0_AlBsXCDWg/s243/pace.jpeg" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="243" data-original-width="207" height="200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgDFch7TabG_NKMY3x_jco3XZshby0tiKHHYK9qslsWR5AO6_ARmlh912-McHWqK6dGAHxjYlL8xSEVy83qDAQgwqnyFuX5jBJ977Vbs8ZeGOmjeipYe399zq1Dh9GbnnP7sh90gDOySdTcIr3Mxtd-I-DGYpJkfzlnLnjUY0J8ZvUxsTN0_AlBsXCDWg/w170-h200/pace.jpeg" width="170" /></a></div>L’odierno interventismo militante e l’intransigenza di molti intellettuali, opinionisti e politici nostrani in merito all’invasione dell’Ucraina da parte della Federazione Russa (che in questo modo si è messa ingiustificabilmente dalla parte del torto) ed al tragico conflitto che ne è derivato, ricordano (almeno a me) l’atteggiamento nettamente prevalente negli ambienti democratici italiani in occasione della I Guerra Mondiale e la messa all’angolo del pacifismo di parte del mondo cattolico e del neutralismo della maggior parte dei socialisti italiani dell’epoca.</span></div><div style="text-align: justify;"><br /><span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: courier;">Analogamente la posizione di Francesco per certi versi mi richiama alla memoria le parole di quel Benedetto XV che nell’agosto del 1917 nella sua “Lettera [...] ai capi dei popoli belligeranti” ricordava la propria “perfetta imparzialità verso tutti i belligeranti” e, senza glissare sui passi necessari per arrivare ad una pace il più possibile giusta, perorava la “cessazione di questa lotta tremenda (la I Guerra Mondiale, n.d.r.), la quale ogni giorno più” gli appariva una ”inutile strage”. In nome del Vangelo e della Costituzione, a bocce ferme, Lorenzo Milani, in “Lettera ai cappellani militari toscani” (1965) si poneva su questa stessa linea “pacifista” condannando tutti i conflitti in cui si era impegnato (o a cui era stato costretto) a partire dal 1860, il popolo italiano (o parte di esso), “salvando” la sola resistenza armata al nazifascismo.</span></div><div style="text-align: justify;"><span><a name='more'></a></span><span style="font-family: courier;"><br /></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: courier;">Ora, pur non avendo il coraggio di dare (almeno ad alta voce) dell’anima bella al papa, la suddetta intellighenzia democratica non esita invece ad inserire in apposite liste di proscrizione tutti coloro che rifiutano, come viene loro insistentemente richiesto, di indossare l’elmetto NATO e di armarsi e “partire”, pur non avendo (ne sono praticamente certo per quanto riguarda il presidente nazionale della mia ANPI) alcuna simpatia (ed il mio è chiaramente un eufemismo) per Putin e per l’autocrazia illiberale in cui ormai da tempo questi ha trasformato la “sua” Federazione Russa.</span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: courier;"><br /></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: courier;">L'avversione per Putin e per quelli della sua specie non impedisce però a molti, incluso il sottoscritto, di collocarsi nell'ambito di un "atlantismo critico", se così si può dire, che li porta ad anteporre il proprio essere europei, pacifisti (per non dire antimilitaristi) e magari cristiani, alla militanza cieca in una NATO a persistente traino statunitense (con tutto ciò che questo comporta in termini di distinti interessi geopolitici ed economici americani, britannici ed europei).</span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: courier;"><br /></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: courier;">Un atteggiamento critico che ci conduce a condividere senza ipocrisie l'accusa di follia rivolta da Francesco a chi (tra questi il governo italiano), in una situazione come questa, decide di lanciarsi in una costosissima e pericolosissima corsa al riarmo.</span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: courier;"><br /></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: courier;">Che non ci permette di sorvolare sul fatto che moltissimi tra coloro che giustamente oggi si cospargono il capo di cenere di fronte alla mattanza di civili che l'invasione russa, come la stragrande maggioranza delle guerre, lascia dietro di sé, non siano stati altrettanto interventisti in occasione dell’ecatombe causata dal conflitto siriano, per esempio.</span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: courier;"><br /></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: courier;">Che non ci fa stare tranquilli, in merito alle sorti di questa guerra, avendo davanti agli occhi che cosa è successo in Afghanistan, Iraq, Libia e Siria anche in seguito all’intervento armato delle Potenze occidentali (senza stare a rivangare i catastrofici fatti di Dresda, Hiroshima e Nagasaki, e via di seguito) e avendo ben presente il rischio nucleare insito in un conflitto diretto Nato-Russia.</span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: courier;"><br /></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: courier;">Che ha ben presente come l’equilibrio sorto dalla II Guerra Mondiale fu il frutto di un accordo al più alto livello tra Churchill, Eisenhower e Stalin (che certo non era migliore di Putin dal punto di vista della libertà e della democrazia) e che la pace si fa sempre con i nemici.</span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: courier;"><br /></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: courier;">Detto questo neanche il variegato (e spesso incerto) movimento pacifista italiano (all’interno del quale metto anche buona parte della mia ANPI) ha la ricetta in tasca per risolvere la guerra in corso ma l’idea di fondo è che le armi possano anche, entro certi limiti (da stabilire) essere necessarie ma certo non siano in grado, da sole, di portare ad una pace (per quanto possibile) giusta, alla libertà e alla democrazia in Ucraina e nella Federazione russa.</span></div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: courier;">Roberto Cerchio</span></div>lenticchiehttp://www.blogger.com/profile/08616903304590300646noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-4110718186682016135.post-32214988415017436622021-07-16T18:19:00.001+02:002021-07-16T18:20:00.987+02:00Solidarietà a None<p> </p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhrz86O_Rv9MwHUHxmotoK5Vcl9C70gcxHaf4DuOy1pUKTt9d8PFTXxYZ_9C8bJrQH9vo0ZkJJIZFGW1xMjMrdSrTmlnwPbMFOTgCS298Dd8kfVOsWej8VKryRvZ1ma-oAobegeRW00dV4/s720/Donazioni+157.jpg" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="540" data-original-width="720" height="480" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhrz86O_Rv9MwHUHxmotoK5Vcl9C70gcxHaf4DuOy1pUKTt9d8PFTXxYZ_9C8bJrQH9vo0ZkJJIZFGW1xMjMrdSrTmlnwPbMFOTgCS298Dd8kfVOsWej8VKryRvZ1ma-oAobegeRW00dV4/w640-h480/Donazioni+157.jpg" width="640" /></a></div><br /><p></p>NonUnoMaNoihttp://www.blogger.com/profile/13663353179209669499noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-4110718186682016135.post-58161334997458798362021-03-30T11:41:00.000+02:002021-03-30T11:41:29.295+02:00SOLIDARIETA’ A NONE<p dir="ltr" id="docs-internal-guid-01907099-7fff-7594-8454-2e10d4466c5b" style="line-height: 1.2; margin-bottom: 7.5pt; margin-top: 0pt; text-align: justify;"><span style="background-color: transparent; color: #222222; font-family: 'Times New Roman'; font-size: 32pt; font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: 400; text-decoration: none; vertical-align: baseline; white-space: pre-wrap; white-space: pre;"></span></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi8rzRM0wW5IZNL5xXV0roc1fF2Q1pdOJEIUrPUsk3P-Itbsjoc8IIxqcuWjGDQuK1UHl0gw4augcR_h7kVogUWMg8G6Ec1dhJdk56YJmwekd82mqcnAwEpIvAIv8F0YwfjMyV4APyoIRs/s275/Solidarieta.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="183" data-original-width="275" height="266" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi8rzRM0wW5IZNL5xXV0roc1fF2Q1pdOJEIUrPUsk3P-Itbsjoc8IIxqcuWjGDQuK1UHl0gw4augcR_h7kVogUWMg8G6Ec1dhJdk56YJmwekd82mqcnAwEpIvAIv8F0YwfjMyV4APyoIRs/w400-h266/Solidarieta.jpg" width="400" /> </a></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"> </div><span style="font-size: large;">Nonostante le difficoltà eccezionali, il covid non ha rallentato nell’opera benefica la nostra volontà a sostegno delle persone più deboli.<br /><br />Una sottoscrizione fra amici ha raccolto una cifra di 750,00 euro a favore di Amref, 300,00 euro a favore della Croce Verde, 300,00 euro a favore di Medici Senza Frontiere e 120,00 euro a favore della Lega del Filo d’Oro.<br /><br />Il totale della FESTAINROSSO e FONDAZIONE ORSO ammonta alla somma di 157,468 euro.<br /><br />Nuove iniziative sono allo studio. </span><p></p>NonUnoMaNoihttp://www.blogger.com/profile/13663353179209669499noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-4110718186682016135.post-21482806446243172972021-02-10T11:32:00.001+01:002021-02-10T11:32:50.439+01:00L'A.N.P.I. e il Giorno del Ricordo<p></p><table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: left;"><tbody><tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiBIfMk7EN9MiZGS1RSFv_W_rb2pAxyFg2sTa7A9pkp9fNNxjduJa-zPTlqESWSDocKihzJWtHMJ3fYFOiU67EA9qAtjbHzZWfk4ywOscJdcmX4If3d1XLFTPyzNIgp3NKoAWk2b_9X5Euh/s2048/foibe.jpg" style="clear: left; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img alt="Una serata di approfondimento di qualche anno fa" border="0" data-original-height="2048" data-original-width="1448" height="200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiBIfMk7EN9MiZGS1RSFv_W_rb2pAxyFg2sTa7A9pkp9fNNxjduJa-zPTlqESWSDocKihzJWtHMJ3fYFOiU67EA9qAtjbHzZWfk4ywOscJdcmX4If3d1XLFTPyzNIgp3NKoAWk2b_9X5Euh/w141-h200/foibe.jpg" width="141" /></a></td></tr><tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Una serata di approfondimento di qualche anno fa</td></tr></tbody></table><div style="text-align: justify;">Come sezione ANPI "Michele Ghio" di None oggi vogliamo ricordare in particolare tutti gli italiani innocenti eliminati dall'Esercito Partigiano Jugoslavo e dalla sua polizia segreta nelle zone miste e contese dell'estremo Nord-Est perché considerati (a torto o a ragione) oppositori politici del progetto espansivo di Tito.</div><div style="text-align: justify;">Tra le migliaia di vittime stimate (4-500 all'indomani dell'8 di settembre, 4-5000 al termine del conflitto), oltre a fascisti e collaborazionisti con innegabili responsabilità politiche, furono infatti numerose le persone non compromesse con il regime mussoliniano (tra cui paradossalmente vari partigiani ed antifascisti italiani) a finire in qualche caso nelle famigerate foibe ma perlopiù a morire di stenti o di malattia nei campi di concentramento jugoslavi.</div><div style="text-align: justify;">Nonostante si trovasse dalla parte giusta nella guerra scatenata da Hitler e dai suoi alleati (primo fra tutti Mussolini) contro Francia, Inghilterra, USA ed URSS, l'Esercito Partigiano Jugoslavo <span><a name='more'></a></span>nella sua vittoriosa marcia di liberazione dal nazi-fascismo, si rese purtroppo anche responsabile di eccessi e di alcuni orrori ingiustificabili (non solo nei confronti della popolazione italiana) anche se almeno in parte comprensibili alla luce dell'ideologia stalinista delle truppe titine e della feroce repressione anti-slava operata dal regime fascista in quei territori (ed in generale delle malefatte delle forze di occupazione nazifasciste e del collaborazionismo sloveno, croato e serbo loro alleato).</div><div style="text-align: justify;">Ma forse ancor più delle vittime delle foibe e dei campi, oggi vogliamo fare memoria del dramma dell'esodo di circa 300mila istriano-dalmati, in grande maggioranza italiani, dai territori assegnati al nuovo stato jugoslavo, nel corso dei quindici anni successivi alla fine della II Guerra Mondiale, e della loro non sempre benevola accoglienza in Italia.</div><div style="text-align: justify;">Con la loro dipartita (anche se non imposta per legge a differenza di quanto avvenne per i tedeschi) la fiorente comunità italiana in quelle terre andò incontro ad un estremo impoverimento, riducendosi progressivamente di almeno tre quarti, pur rimanendo fino al giorno d'oggi una significativa e riconosciuta minoranza.</div><div style="text-align: justify;">Per fortuna la II Guerra Mondiale vide soccombere le forze naziste e fasciste ma tra i tanti frutti avvelenati del sanguinoso conflitto (inclusi il bombardamento britannico di Dresda e le bombe atomiche statunitensi su Hiroshima e Nagasaki) devono essere annoverati anche questi due.</div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;">None, 10 febbraio 2021</div><div style="text-align: justify;">Il Comitato di sezione</div><p></p>lenticchiehttp://www.blogger.com/profile/08616903304590300646noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-4110718186682016135.post-35191148549485481692021-02-02T10:59:00.000+01:002021-02-02T10:59:10.729+01:00Proposta di legge popolare antifascista a None<p></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjSTMwEezY6pYeJ9Iamr6fXdHYDYyA7t1cZbGff_DC2xZK_oPmDVDl0ruBc2a9KMV22_uFpjGNyu4QUU90KiJ3vhhyphenhyphenVfM2Y345d2DdJSjfLdvjpfqR6CRsgFVcHYWWrPWBs06136pd59JJi/s652/Simbolo+ANPI.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="296" data-original-width="652" height="63" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjSTMwEezY6pYeJ9Iamr6fXdHYDYyA7t1cZbGff_DC2xZK_oPmDVDl0ruBc2a9KMV22_uFpjGNyu4QUU90KiJ3vhhyphenhyphenVfM2Y345d2DdJSjfLdvjpfqR6CRsgFVcHYWWrPWBs06136pd59JJi/w138-h63/Simbolo+ANPI.jpg" width="138" /></a></div><span style="font-family: Arial;">Cara concittadina, caro concittadino,</span><p></p><p class="p1" style="font-family: Arial; font-stretch: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; line-height: normal; margin: 0px 0px 12px; text-align: justify;">da alcune settimane ha preso il via anche nel nostro comune la <b>raccolta di firme per una proposta di legge popolare</b>, promossa dall’Anagrafe Nazionale Antifascista (con sede a Sant’Anna di Stazzema<span class="s1" style="background-color: #fbfcfe; color: #272727; font-family: Helvetica; font-stretch: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; line-height: normal;">)</span> <b>contro la propaganda fascista e nazista</b>.</p><p class="p1" style="font-family: Arial; font-stretch: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; line-height: normal; margin: 0px 0px 12px; text-align: justify;">C’è tempo <b>fino al 31 marzo 2021</b> per recarsi <b>in municipio</b> (nel comune di residenza) <span style="text-align: left;">presso l’Ufficio Segreteria </span>e firmare tale proposta.</p><p class="p1" style="font-family: Arial; font-stretch: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; line-height: normal; margin: 0px 0px 12px; text-align: justify;"><br />Puoi trovare tutte le informazioni sul sito <a href="http://links.anagrafeantifascista.it/ls/click?upn=Q9N3Jkq3QJSbyslVU5N-2BhDiYPRO5ExNxFJraJwD1RAMR7OC7lBBl3GVYRoF5b3-2F5ODOX_xNiY4plJPCVEbU1v2MOd-2FOUteKWhQa98npz60nDuxHrVuKdTGiPXL-2Fehp6Jx9Yvhm11C2XLPMsngTUQl1lxUFTOojx522VUnrUG1iaB1aQljXvdXZAj68HnAvVAx1Gq329KsWHl7lc5OCDACvZaxj-2FH4W4iI7n-2FVRHqWc5qaXRYxwVY1L9RSp0RLpckSXwzivTy6sGWNQL-2B2Zx8oIIVba-2F6RD8nqpPsIXNT-2Fk-2Bkpm2I-3D"><span class="s2" style="color: #103cc0;">www.anagrafeantifascista.it</span></a></p><p class="p1" style="font-family: Arial; font-stretch: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; line-height: normal; margin: 0px 0px 12px;"><span></span></p><a name='more'></a><div style="text-align: justify;">Per poter presentare la proposta di legge in Parlamento serviranno <b>almeno 50.000 firme</b>: ce la possiamo fare ma, per riuscirci, serve il contributo di tutti: con la propria firma e se possibile diventando promotori della raccolta.</div><p></p><p class="p1" style="font-family: Arial; font-stretch: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; line-height: normal; margin: 0px 0px 12px; text-align: justify;">Per qualsiasi informazione e per dare conferma della tua adesione, puoi scrivere un messaggio e-mail all’indirizzo <span class="s3" style="background-color: white; color: #1c3f69;">info@anagrafeantifascista.it</span></p><p class="p1" style="font-family: Arial; font-stretch: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; line-height: normal; margin: 0px 0px 12px; text-align: justify;">Si tratta di dare il nostro contributo ad <b>una battaglia di civiltà</b> che trae la sua origine dall’antifascismo e dalla lotta contro la barbarie delle ideologie fasciste e naziste. Sono i pilastri sui quali si fonda la nostra democrazia e tocca a tutti noi tutelarli.</p><p class="p2" style="font-family: Arial; font-stretch: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; line-height: normal; margin: 0px 0px 12px; min-height: 12px; text-align: justify;"><br /></p><p class="p1" style="font-family: Arial; font-stretch: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; line-height: normal; margin: 0px 0px 12px; text-align: justify;">A.N.P.I. - Associazione Nazionale Partigiani d’Italia</p><p class="p1" style="font-family: Arial; font-stretch: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; line-height: normal; margin: 0px 0px 12px; text-align: justify;">Sezione “Michele Ghio”</p><p class="p1" style="font-family: Arial; font-stretch: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; line-height: normal; margin: 0px 0px 12px; text-align: justify;">None (TO)</p>lenticchiehttp://www.blogger.com/profile/08616903304590300646noreply@blogger.com4tag:blogger.com,1999:blog-4110718186682016135.post-51151472001792045012020-11-01T10:09:00.000+01:002020-11-01T10:09:23.409+01:00ANCORA SUI 35 GIORNI<p></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgnE073eSsTqLf9V9jiic0fGkhwerPfnXTdldYtLRBcQ_-IRTgFDQEbwAuBj3t-wF0sUDO_ghGfBpdymesHgPNJ-JOgSpFY5GQ5JFOS6RdagIa4E7OzlJLmWVdZ3hR_KGizxur7Z2tAfQ4/s800/fiat-marcia-40mila-02.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="502" data-original-width="800" height="251" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgnE073eSsTqLf9V9jiic0fGkhwerPfnXTdldYtLRBcQ_-IRTgFDQEbwAuBj3t-wF0sUDO_ghGfBpdymesHgPNJ-JOgSpFY5GQ5JFOS6RdagIa4E7OzlJLmWVdZ3hR_KGizxur7Z2tAfQ4/w400-h251/fiat-marcia-40mila-02.jpg" width="400" /></a></div><br />Come mai Novelli, Revelli e Rinaldini non si stancano di precisare che il 14 ottobre a Torino non erano 40mila, ma 15mila o al massimo 25mila? Nella Torino del 1980 la sinistra degli amministratori, quella del sindacato, quella antagonista erano lacerate da numerose polemiche, ma a 40 anni di distanza – e non è un caso - si trovano unanimi nel rimuovere un dato scomodo: la sconfitta nacque anche dal fatto che, anche tutte insieme, quelle sinistre avevano perduto la rappresentatività della maggioranza degli operai.<p></p><p>I dirigenti sindacali vennero a indorarci la pillola e impiegarono 15 anni a riconoscere che quella fu una sconfitta al termine di una stagione di avanzate sociali. Nel 1994 Bruno Trentin scrisse che “ogni accordo esiste per come è vissuto dalla gente. E se l’accordo è vissuto come una sconfitta, anche se è stato approvato da un’assemblea, diventa due volte una sconfitta”. Franco Bentivogli vide che “c’era una realtà umana che aveva percepito in modo drammatico il destino che la attendeva, e non poteva cantare vittoria...un mondo gli crollava addosso”.</p><p>Già, ma da dove veniva quella sconfitta? I “duemila polacchi” - come li definì Salvatore Tropea - che resistevano ai cancelli furono orgogliosamente liberi di non piegare il loro pensiero ai comandi aziendali, ma rimasero prigionieri di una coerenza che impedì loro di riconoscere che non rappresentavano la maggioranza dei lavoratori. Anzi, da loro si erano progressivamente isolati. Ricordo la vergogna che provammo quando vedemmo arrivare i delegati delle fabbriche emiliano-romagnole chiamati a irrobustire presidi sempre più deboli perché sguarniti di operai e di delegati piemontesi. L’indebolimento della rappresentatività dei Consigli aveva origine in una loro crescente burocratizzazione. I delegati “sempre in permesso sindacale” si erano trasformati in un ceto politico indipendente che li faceva assomigliare troppo alle vecchie Commissioni Interne: avevano perso la capacità di dialogo e di unità da cui erano nati tanti contratti che noi gruppettari chiamavamo contratti bidone o giù di lì. Compromessi, cedimenti, mediazioni al ribasso eccetera.</p><p>Ci restavano gli sguardi ringhiosi ai picchetti, ma non ci chiedevamo quale solidarietà o comprensione potevamo ottenere dai torinesi che ai blocchi stradali dovevano fare un giro più lungo per andare al lavoro, a scuola, in ospedale, al supermercato o in palestra.</p><p>Certo che poteva andare a finire diversamente. Il giorno dopo l’accordo si poteva opporre il voto contrario delle assemblee all’intervento delle forze dell’ordine per rimuovere i presidi manu militari. Ne sarebbe nata una giornata memorabile di scontri, botte, arresti, sangue e forse peggio. Ma non una nuova corso Traiano, perché chi era partito da casa aveva messo il baracchino nella borsa. Era finita. Era finita. </p><p><br /></p><p>Mario Dellacqua </p>NonUnoMaNoihttp://www.blogger.com/profile/13663353179209669499noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4110718186682016135.post-7552623173673909742020-10-12T22:13:00.000+02:002020-10-12T22:13:23.839+02:00BLOCCARE IL TRAFFICO O SAPERE DOVE ANDARE DA FRANCESCO PICCOLO A ROSSANA ROSSANDA, BERSANI, RENZI, CALENDA E BENTIVOGLI<div style="text-align: justify;"><br /></div><p><span style="font-size: large;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiGzYRyAZzZ-78AswrhxYjHJ1l35FetKO5vHrUIQOpVhHHkH2_vqEJOMx57oCJ6veKB8DR0EHxGQWsuSiaBLEpHn_1CugSSDxEIBbdwzw7jQO1WhCfB1fzlvG1nXhJwUOfi7YH00gH4eoU/s960/fotopiccolo.jpg"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiGzYRyAZzZ-78AswrhxYjHJ1l35FetKO5vHrUIQOpVhHHkH2_vqEJOMx57oCJ6veKB8DR0EHxGQWsuSiaBLEpHn_1CugSSDxEIBbdwzw7jQO1WhCfB1fzlvG1nXhJwUOfi7YH00gH4eoU/w480-h640/fotopiccolo.jpg" /></a><br />Primo passo: gli avvenimenti del mondo capitano come se tu vivessi in un altro pianeta: li guardi in tv, nella certezza che tu non c’entri niente. Secondo passo: le tragedie e gli slanci dell’umanità ti capitano tra i piedi e non puoi più fare come Don Abbondio che proseguiva il suo cammino “guardando a terra e buttando con un piede verso il muro i ciottoli che facevano inciampo nel sentiero”. Terzo passo: ci finisci casualmente dentro fino al collo, foss’anche per il gusto adolescenziale di fare il tifo per Davide che umilia Golia in una partita di calcio. Una volta valicati i confini dell’indifferenza, Francesco Piccolo, autore di un bel libro di anni fa, non riesce più a tirarsene fuori. Il delitto Moro, la scala mobile, la morte di Berlinguer, l’ascesa di Berlusconi, la fine traumatica del primo governo Prodi diventano le tappe del viaggio educativo che negli ultimi 40 anni scorrono come un fiume sotterraneo accanto alle ordinarie anomalie della sua vita privata: il giovanotto diventa comunista, ma riesce a dire che il libro della Cederna sul Presidente Leone è una mascalzonata confidandosi con suo padre di destra, non con sua madre iscritta al partito. E poi zii, amici e fidanzate arrivano a interloquire e si sovrappongono nel suggerire, condizionare, imporre, defilarsi, ricomparire.<br /><br />Dalla mia parte il bene, dall’altra il male. Di qua l’onestà, di là la corruzione. Di qua la cultura, di là l’ignoranza. Di qua Berlinguer con la sua diversità, di là Craxi con la sua arroganza del potere. E subito dopo, di qua Berlusconi, non il Presidente del Consiglio cui contrapporre il programma di uno schieramento alternativo, ma l’uomo di plastica, il manipolatore televisivo degli ingenui, il trafficante miliardario, il barzellettiere nano, il puttaniere. Di qua la straziante disperazione degli orfani di Berlinguer in attesa di un leader, aggrappati al mito della loro diversità che non tollera compromessi.<br />Francesco Piccolo, in “Il desiderio di essere come tutti”, prima racconta che il mito della diversità è solo una maschera a protezione della nostra inadeguatezza, della nostra fragilità e dei nostri fallimenti maturati con errori attribuiti ad altri per comodità e pigrizia. Dietro la baldanza e l’intransigenza di quella maschera, si nasconde il desiderio che qualcuno ti rassicuri pensando per te: la mamma, il Sindaco, il Papa, la madonna, la televisione. Meglio ancora vantarsi di essere ignoranti: ciò prepara la famigliarità con la violenza, somministrata in dosi progressive e in una dimensione dimenticabile o accettabile se non azzerabile.<br />Piccolo, poi propone un’altra riflessione. Quel desiderio nasce nei duri che covano il sottile desiderio di trovare un modus vivendi con gli altri. E cresce con il rifiuto di pensarsi come diversi e superiori. E’ l’abbandono del linguaggio confortante della battuta che deride e disprezza. E’ la ricerca di argomenti, strategie, programmi, modelli organizzativi da sperimentare. Nel primo caso, al centro sta la politica con l’etica della responsabilità. Nel secondo caso, è al comando l’etica dei principi inamovibili. Dove, al centro c’è la morale, ovvero il modo più irresponsabile di dissipare la propria purezza. Dove la virtù della coerenza si confonde con quella del pappagallo (che ripete sempre) o del sonnambulo (che si muove nella notte senza accorgersi che il mondo è cambiato).<br />Si tratta di scegliere fra una politica inclusiva che è curiosa delle contaminazioni, o una politica esclusiva, riservata a chi è convinto di poter cambiare il mondo senza cambiare se stessi e che si trincera nella ridotta delle proprie certezze incomunicanti. E ritiene il dialogo una forma di cedimento alle tesi altrui.<br />Non è un grande obiettivo andare in bicicletta per il gusto estetico di dimostrare la nostra capacità di creare più difficoltà a quel traffico asfissiante. Ci interessa pedalare perché abbiamo scelto dove andare, fuori dal traffico!<br />Ma la direzione resta oggi ancora troppo incerta. Ad esempio, l’area che in questi giorni rende omaggio al pensiero di Rossana Rossanda che propugnava radicali revisioni, sembra pedalare in una palude. Aveva ragione per la Budapest del ‘56 e per Praga del ‘68. Aveva ragione quando vide nella contestazione giovanile e operaia del ‘68-‘69 una voglia di protagonismo da cui il movimento sindacale doveva lasciarsi attraversare. Aveva ragione quando rifiutò di vedere nella galassia turbolenta del ‘77 non solo un diciannovismo (che pure c’era) da contrastare, ma una critica della politica che stava abbandonando il terreno dell’emancipazione per trasferirsi negli spazi attraenti dove si pensa solo ad esercitare il potere. Aveva ragione nel sostenere il referendum sulla scala mobile (secondo me, no). Aveva ragione nell’avversare la liquidazione del Pci.<br />• Ma perché quell’area, in gran parte di sinistra, rimase frastagliata?<br />• Perchè fallì tutte le volte che poteva darsi una strumentazione unitaria capace di allestire una convivenza delle differenze?<br />• Perchè riprodusse in piccolo le degenerazioni burocratiche e carrieristiche da cui diceva di voler fuggire inorridita?<br />Nessuna risposta è finora pervenuta! </span></p><p><span style="font-size: large;"><br />Mario Dellacqua</span></p><p><span style="font-size: large;"><br />– Francesco Piccolo, Il desiderio di essere come tutti, Einaudi, 2013, p. 264.<br /><br /><br /><br /><br /><br /></span> <span style="font-size: large;"><br /><br /></span></p>NonUnoMaNoihttp://www.blogger.com/profile/13663353179209669499noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4110718186682016135.post-35988419406886782882020-10-01T21:11:00.000+02:002020-10-01T21:11:33.071+02:00MIMMO LUCANO, IL FUORILEGGE<div><div style="text-align: justify;"><span style="font-size: large;"><br /></span></div><span style="font-size: large;"><br /><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiChneq9H5MjbI724mr6A86D7NO7Ngm5s0I4PvBjfi5mWlsKTxKr7WyAsxFxZ9cKLfzW53DYxudWlSaWbKw0Wh2-9PEoOzxvEyH1002-PcFSbCpikE2YdCCfdk027sbKDs7yn5p9V-vWqs/s960/lucanoariace.jpg"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiChneq9H5MjbI724mr6A86D7NO7Ngm5s0I4PvBjfi5mWlsKTxKr7WyAsxFxZ9cKLfzW53DYxudWlSaWbKw0Wh2-9PEoOzxvEyH1002-PcFSbCpikE2YdCCfdk027sbKDs7yn5p9V-vWqs/w640-h480/lucanoariace.jpg" /></a><br />Con un pugno chiuso sotto il mento che tiene su la testa, quasi a voler costringere gli occhi a guardare in alto e lontano, in direzione ostinata e contraria, la foto di copertina anticipa il racconto della vicenda umana e politica del “fuorilegge”, il Sindaco di Riace dal 2004 al 2018 estromesso dal suo incarico dopo un calvario di inchieste giudiziarie. Quella di Mimmo Lucano è “la lunga battaglia di un uomo solo” che ha scelto di sfidare solitudine e incomprensioni mettendo a repentaglio la maturità degli anni migliori per rispondere agli interrogativi della “grande migrazione globale” nella sua terra cosparsa di profumi, ma anche insanguinata dalla ‘ndrangheta. <br /><br />Con Mimmo Lucano, il potere giudiziario, politico e amministrativo le ha tentate tutte con un puntiglio spietato e degno di miglior causa. Prima arrivarono gli avvisi di garanzia per il rilascio di carte d’identità a una madre eritrea e al suo bimbo di sette giorni. Poi comparvero gli arresti domiciliari seguiti dal divieto di dimora. Furono disposte ispezioni che accertavano l’inagibilità dei ricoveri per gli asini addetti alla raccolta differenziata dei rifiuti nelle stradette dove nessun veicolo può passare. Venne contestato l’incarico affidato a due cooperative non iscritte all’albo regionale. Il senatore Maurizio Gasparri caldeggiò in un’interrogazione parlamentare l’allontanamento dagli schermi della RAI di uno sceneggiato che con Beppe Fiorello rischiava di popolarizzare i successi di un esperimento di integrazione volto anche a contrastare lo spopolamento dei piccoli centri nelle aree interne. Mentre arrivava perfino la solidarietà di Papa Francesco, i riconoscimenti internazionali accrescevano il prestigio del Sindaco e la dignità di Riace. <br /><br />L’esperimento – per alcuni osservatori addirittura un modello - andava soffocato a tutti i costi perchè funzionava e usava le risorse riservate agli Sprar per far rinascere una comunità nel lavoro, non per assistere nell’inedia gli emarginati italiani e stranieri. Così il ritardo dei fondi già stanziati a Roma metteva in difficoltà il respiro dell’economia locale: i laboratori artigianali del vetro, della ceramica e del legno, il turismo solidale, la taverna, il frantoio, la fattoria didattica, una rinata scuola elementare dove si incrociava una babele di lingue, i primi lavori per curare il dissesto idrogeologico del territorio, gli interventi per sottrarre l’acqua alla gestione delle multinazionali e conquistare tariffe meno esorbitanti per i cittadini e meno onerose per le casse del Comune. I bonus messi in circolazione con l’immagine di Gandhi e Guevara per tenere in vita l’economia delle botteghe incappavano fatalmente nel divieto di battere moneta: un rimedio ideato dal Comune per riparare una disfunzione dello Stato, dallo Stato medesimo veniva disattivato.<br /><br />Ma la malinconia di Lucano convive con una tormentata tenacia. Di lui si potrebbe oggi dire quello che Giorgio Bocca scrisse nel 1992 per commentare la parabola di Peppe Lavorato, dal 1994 al 2003 il sindaco comunista della stessa Rosarno che nel 2018 avrebbe eletto senatore Matteo Salvini: “E’ questa punizione dei migliori che incontro in ogni luogo del profondo sud ad angosciarmi, questa umiliazione continua degli onesti, questo tradimento dello Stato verso i suoi cittadini migliori. E mi fa paura più della mafia. Vedere che per una politica di rapina e di scrocco si è buttato via questo patrimonio di civiltà che c’era nel Mezzogiorno, le lotte dei lavoratori, la loro solidarietà, il loro orgoglio di gente onesta”. <br /><br />Peppe Lavorato in questi anni non ha mai lasciato solo Mimmo Lucano che ha trasformato in scuola per sé e in magistero per chiunque altro il suo incontro con il meglio del volontariato e della politica meridionale e italiana. Vittorio Agnoletto, Ilario Ammendolia, Natale Bianchi, Laura Boldrini, il vescovo GianCarlo Maria Bregantini, Franco Calamida, Aurelio Circosta, Domenico Congiusta, Giovanni Di Leo, Alfonso Di Stefano, Paolo Ferrero, Dino Frisullo, Rocco Gatto, Cecile Kienge, Agazio Loiero, Giovanni Maiolo, Giovanni Manoccio, Mario Oliverio, Cosimo Pazzano, Tonino Perna, Maria Ripamonti, Chiara Sasso, Pina Sgrò, Maria Spanò, Alex Zanotelli: tutta questa umanità militante e solidale è passata da Riace per “unire le sue debolezze” e “trasformarle nella forza necessaria per concretizzare un sogno”. <br /><br />Ma la potenza di quel virus umano non è stata abbastanza contagiosa. Non ha finora saputo produrre quella miscela di comprensione reciproca e di alleanze necessarie per tentare la conquista del governo. Sono andate in porto altre alleanze. Il ministro Minniti stringeva mani per aprire i campi libici e commerciare motovedette. Preparava così una buona accoglienza al suo successore leghista, impegnato a restringere le aree della protezione e a ampliare quelle della clandestinità, efficaci per consegnare i migranti all’economia dello scarto tra le fauci del caporalato e della malavita nella baraccopoli di San Ferdinando.<br /><br />Le accuse infamanti di concussione che hanno ferito Mimmo Lucano sono più prudentemente diventate oggi anomalie burocratiche e procedurali, “interferenze” o “opacità” che non configurano alcuna frode, alcuna ipotesi delittuosa, il benchè minimo interesse personale. Ma resta come un macigno che pesa sulle nostre spalle una politica che abbandona l’emancipazione perché si esaurisce “in un puro esercizio del potere”. E semina lo scoramento di chi dice: “tanto non cambia niente” e “la gente vota chi gli conviene”. Questa sinistra che abbiamo costruito e devastato è ancora provinciale e pigra. Non sa ancora convivere con le sue differenze che sono fisiologiche di questi tempi. Non sa fare sacrifici e manca di generosità. Si permette il lusso di affrontare il mare in tempesta ognuno con la sua barchetta e il suo fedele equipaggio, geloso delle sue avarie. <br /><br /></span></div><div style="text-align: right;"><span style="font-size: large;">Mario Dellacqua<br /></span></div><div><span style="font-size: large;"><br />MIMMO LUCANO, Il fuorilegge, Feltrinelli, agosto 2020, p. 183, euro 15.<br /><br />GIORGIO BOCCA, Aspra Calabria, Rubbettino, 2011, p. 74, euro 7,90.</span></div>NonUnoMaNoihttp://www.blogger.com/profile/13663353179209669499noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-4110718186682016135.post-47403210001303001542020-09-09T23:51:00.002+02:002020-09-10T00:01:53.824+02:00Ricordo di Massimo Bonfatti<span style="font-size: large;"><br /><br />X<br /></span><div style="text-align: center;"><span style="font-size: large;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiJcfEUO0FT3WJA3i6bE8MxVjCN8P-8-wuxFX33YwfspZ2skSXHtObvcdcsFFPQqkf_yQvSjdYaL4KhXjBhgnoOOwRfToBImgzhI_IWTNOGXmzC-FCK2uDwvxqi2C9SSvxadKQGPWSosNg/s1600/bonfatti.jpg"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiJcfEUO0FT3WJA3i6bE8MxVjCN8P-8-wuxFX33YwfspZ2skSXHtObvcdcsFFPQqkf_yQvSjdYaL4KhXjBhgnoOOwRfToBImgzhI_IWTNOGXmzC-FCK2uDwvxqi2C9SSvxadKQGPWSosNg/w500-h344/bonfatti.jpg" /></a><br /></span></div><span style="font-size: large;"> <br /><br />La scomparsa così improvvisa di Massimo Bonfatti ci lascia senza respiro. Chi l’ha conosciuto sa di aver perso un attivista instancabile, un animatore delle cause dell’ecologia e della cooperazione fra i popoli. Era sempre ribelle ad ogni forma di rassegnazione. Una generosità senza risparmio di tempo, di energie morali, di risorse intellettuali. Ogni incontro con lui ti esponeva fatalmente al rischio di non sapere come dire di no all’ultima iniziativa che aveva messo in cantiere. Poteva essere un viaggio nello spazio infido della ex Unione Sovietica. O un progetto per aiutare la Sardegna alluvionata o l’Emilia terremotata. O un evento per chiedere giustizia e verità per Giulio Regeni. O un meeting per denunciare le responsabilità del regime russo nella morte della giornalista Vera Politkovskaja.<br /><br />Una specie strana e moderna di religione civile nutriva la sua chilometrica passione che aveva interamente devoluto nell’animazione di “Mondo in cammino” l’associazione con la quale, dalla sua Carmagnola, aveva deciso di spendere gli anni della sua maturità per sostenere gli obiettivi della solidarietà e della pace. <br /><br />Voleva preparare il terreno a relazioni diplomatiche con una rete transnazionale di gruppi ecologisti con i quali sviluppare comuni progetti di intervento. Voleva fare la sua parte per diffondere nell'opinione pubblica italiana e europea la motivata condanna dell'energia nucleare. Voleva coniugare diritti umani, giustizia e salvaguardia dell’ambiente nel mondo e in Italia. <br /><br />Non poteva essere più spontanea la sintonia con alcuni di noi nonesi che ci siamo iscritti a “Mondo in cammino” e talvolta partecipavamo alle sue iniziative, contribuendo con qualche modesto versamento nel 2103 e nel 2108. La prima collaborazione fu a metà degli anni Novanta con il “Progetto Cernobyl” di Legambiente che portò ospiti a None un gruppo di ragazzi bielorussi per un soggiorno che coinvolse anche la nostra Scuola Media.<br /><br /><br />Locale e globale nel pensiero e nell'azione, carmagnolese e internazionalista, utopico e concreto, alla guida di “Mondo in Cammino”, Bonfatti ha sempre cercato, dovunque gli capitava, complici per contribuire alla salvezza dell'umanità.<br /><br />“Un'umanità - ha scritto nella prefazione al libro “Rotta nucleare” di Luca Scabbia e Ilaria Lonigro - che saprà e potrà continuare a sperare grazie all'ostinazione e alla sfida quotidiana di persone” come quelle che in Ucraina e in Kazakhstan, a Cernobyl o a Fukushima, a Hiroshima o a Nagasaky, sono “più forti delle bugie e delle falsità” fabbricate per tenere i popoli lontani dalle tentazioni della libertà e dal dovere della consapevolezza. <br /><br />Un dovere che sento più urgente dopo la scomparsa così ingiusta di Massimo.<br /><br /></span><div style="text-align: right;"><span style="font-size: large;">Mario DELLACQUA</span></div><span style="font-size: large;"><br /><br /></span>NonUnoMaNoihttp://www.blogger.com/profile/13663353179209669499noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4110718186682016135.post-48196659479098801662020-08-30T07:11:00.001+02:002020-08-30T07:11:39.572+02:00NOVELLI E I 35 GIORNI<p></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhIX00PfKCXkWt7yz2nVDGHovtJIi5NeC-2aVaxVm2ftqeUgHVWiV_W9FlVX3o9dD2kyDXqQC-zonoxAXDRc-cA5RTWjgJmkqiQBxNh6SkQH1QIYsDS1I6vF_sDes-M5xSnvCDsgQEcvjs/s345/Diego-Novelli-345.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="296" data-original-width="345" height="463" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhIX00PfKCXkWt7yz2nVDGHovtJIi5NeC-2aVaxVm2ftqeUgHVWiV_W9FlVX3o9dD2kyDXqQC-zonoxAXDRc-cA5RTWjgJmkqiQBxNh6SkQH1QIYsDS1I6vF_sDes-M5xSnvCDsgQEcvjs/w539-h463/Diego-Novelli-345.jpg" width="539" /></a></div><span style="font-size: 14pt; text-align: justify; white-space: pre-wrap;">Per contrastare la beatificazione di Cesare Romiti, nella sua intervista al “Manifesto” del 19 agosto, Diego Novelli gli attribuisce due falsificazioni. </span><p></p><p dir="ltr" style="line-height: 1.44; margin-bottom: 7.5pt; margin-top: 0pt; text-align: justify;"><span face="" style="font-size: 14pt; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; vertical-align: baseline; white-space: pre-wrap;">La prima: non furono 40mila, ma 16mila. Può darsi, ma seppe farli bastare. 16, 20 o 40mila che fossero (sono credibili i 16mila come da prima comunicazione della Questura), la loro irruzione sulla scena torinese terremotò la fase conclusiva della lunga lotta sindacale. A quel corteo partecipò un numero di lavoratori di gran lunga superiore ai “resistenti” ai presidi. Poche ore dopo quel corteo, la Procura di Torino (dott. Tinti) deliberò di “fare aprire i cancelli” per il giorno dopo, anche con l’impiego di polizia e carabinieri. Chi ricorda ancora quelle ore al primo turno?</span></p><p dir="ltr" style="line-height: 1.44; margin-bottom: 7.5pt; margin-top: 0pt; text-align: justify;"><span face="" style="font-size: 14pt; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; vertical-align: baseline; white-space: pre-wrap;">La seconda: non è vero che Berlinguer abbia incitato gli operai a occupare la Fiat, interrogato da Liberato Norcia, uno dei leader della Fim-Cisl alle Carrozzerie di Mirafiori, che Novelli pensava fosse di Lotta Continua. Rispondendo che il Pci avrebbe appoggiato ogni forma di lotta decisa dai lavoratori con i loro sindacati, il segretario comunista difendeva la sua sintonia con i duemila polacchi (come li chiamò Salvatore Tropea) aggrappati al sempre più debole presidio delle 32 porte di Mirafiori. Nello stesso tempo auspicava la conclusione della difficile e lunga vertenza temendo che anche il partito pagasse le conseguenze di una disfatta. </span></p><p dir="ltr" style="line-height: 1.44; margin-bottom: 7.5pt; margin-top: 0pt; text-align: justify;"><span face="" style="font-size: 14pt; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; vertical-align: baseline; white-space: pre-wrap;">Sapevamo tutti - dopo l’affissione da parte della Fiat dei 24.000 nominativi dei lavoratori posti unilateralmente in cassa integrazione a zero ore, in alternativa ai 14.000 licenziamenti preannunciati da Umberto Agnelli - della non praticabilità di una lotta articolata che avrebbe dovuto “separarsi” dai 24.000, i quali si sarebbero sentiti abbandonati al loro destino! Se l’occupazione di Mirafiori e Rivalta era impensabile, la scelta dei presidi dei cancelli, dall’esterno, apparve in quei giorni non già una scelta disperata, ma obbligata, per garantire l’unità dei lavoratori. </span></p><p dir="ltr" style="line-height: 1.44; margin-bottom: 7.5pt; margin-top: 0pt; text-align: justify;"><span face="" style="font-size: 14pt; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; vertical-align: baseline; white-space: pre-wrap;">Era possibile un accordo diverso? Era ancora possibile salvaguardare e rispettare le decisioni dei Consigli di Fabbrica e delle assemblee dei lavoratori? Avremmo meritato una sconfitta più rispettosa e meno disonorevole, non misconosciuta dalla pantomima di un accordo già deciso, indipendentemente dall’esito del voto delle assemblee.</span></p><p dir="ltr" style="line-height: 1.44; margin-bottom: 7.5pt; margin-top: 0pt; text-align: justify;"><span face="" style="font-size: 14pt; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; vertical-align: baseline; white-space: pre-wrap;">Ma questa storia non interessa Novelli, impegnato a dividere il movimento operaio torinese di quei 35 giorni in gruppettari isolati da un lato e Fiom, Cgil, Lama con “</span><span face="" style="font-size: 14pt; font-style: italic; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; vertical-align: baseline; white-space: pre-wrap;">la</span><span face="" style="font-size: 14pt; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; vertical-align: baseline; white-space: pre-wrap;"> </span><span face="" style="font-size: 14pt; font-style: italic; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; vertical-align: baseline; white-space: pre-wrap;">barra dritta</span><span face="" style="font-size: 14pt; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; vertical-align: baseline; white-space: pre-wrap;">” dall’altro. Il terrorismo poi non c’entra. Durante i 35 giorni quell’ordine di monaci combattenti aveva deciso di osservare un religioso silenzio.</span></p><p dir="ltr" style="line-height: 1.44; margin-bottom: 7.5pt; margin-top: 0pt; text-align: justify;"><span face="" style="font-size: 14pt; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; vertical-align: baseline; white-space: pre-wrap;">Uscire dal coro degli elogi, fino al limite delle adulazioni, andare controcorrente è un valore in sé per il pluralismo, purchè non si incorra in gravi omissis. </span></p><p dir="ltr" style="line-height: 1.44; margin-bottom: 7.5pt; margin-top: 0pt; text-align: justify;"><span face="" style="font-size: 14pt; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; vertical-align: baseline; white-space: pre-wrap;">Diego Novelli nella sua intervista insiste nel “demolire” Romiti come persona per rendere più semplice la delegittimazione del suo ruolo e delle sue idee. Per Piero Fassino, la liquidazione avviene con una fredda battuta di mezza riga che gli nega addirittura la maturità. </span></p><p dir="ltr" style="line-height: 1.44; margin-bottom: 7.5pt; margin-top: 0pt; text-align: justify;"><span face="" style="font-size: 14pt; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; vertical-align: baseline; white-space: pre-wrap;">A distanza di molti anni, avendo più elementi di valutazione, chi è stato al centro di quegli avvenimenti drammatici, anche pagandone le conseguenze, come lo stesso Novelli, dovrebbe chiedersi se l’esito di quella lotta finita male non abbia annunciato anche il declino della stagione delle Giunte di sinistra. </span></p><p dir="ltr" style="line-height: 1.44; margin-bottom: 7.5pt; margin-top: 0pt; text-align: right;"><span face="" style="font-size: 14pt; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; vertical-align: baseline; white-space: pre-wrap;">Mario Dellacqua</span></p><p dir="ltr" style="line-height: 1.44; margin-bottom: 7pt; margin-top: 0pt;"><span style="font-family: "Liberation Serif"; font-size: 12pt; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; vertical-align: baseline; white-space: pre-wrap;"><br /><br /></span></p>NonUnoMaNoihttp://www.blogger.com/profile/13663353179209669499noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-4110718186682016135.post-6099570443103733642020-08-26T19:58:00.000+02:002020-08-26T19:58:02.356+02:00C'È CHI DICE NOIl prossimo 20 e 21 Settembre saremo chiamati alle urne per il referendum costituzionale sul taglio dei parlamentari. La riforma, se confermata, prevede una riduzione dei deputati da 630 a 400 e da 315 senatori a 200. La motivazione? Semplice, ridurre i costi della politica. Con questa riforma si dovrebbero risparmiare 57 milioni di euro all'anno. Inutile sottolineare per l'ennesima volta che si tratterebbe di un risparmio irrisorio se si pensa alla spesa pubblica e ai costi della burocrazia (nel 2018 i fondi stanziati per la pubblica amministrazione sono stati 100,2 miliardi di euro, per intenderci la riforma consentirebbe un risparmio inferiore a 6 centesimi su 100 euro di spesa). Tradotto per il contribuente, il risparmio equivarrebbe ad un caffè all’anno per ogni cittadino. Chi vorrà vedere scorrere il sangue dei politici o chi vuole far credere che la politica sia una cosa sporca e che non ci sia speranza per essa non vorrà sentire ragioni e qualsiasi risparmio ai suoi occhi sarà un'occasione più che ghiotta per far cadere la ghigliottina sulla politica e farla pagare alla "casta".<br />Forse, più che sulle argomentazioni dei costi che sono molto opinabili in quanto non esiste alcuna certezza sul risparmio perché quello che prima veniva guadagnato da 630 persone adesso lo potrebbero guadagnare "solo" in 400 ritrovandosi più potenti, più irraggiungibili e più incontrollabili di prima, dovremmo focalizzarci su quanto questa riforma riduca la rappresentanza di interi territori e come l'apparato costituzionale dovrà essere sicuramente rivisto per garantire tutto quel sistema di pesi e contrappesi che verranno stravolti e che sono propri di qualsiasi democrazia. Questa riforma non rappresenta le aspirazioni di chi cerca la giustizia sociale, ma rafforzerà i centri di potere a cui chiedere protezione in caso di bisogno in cambio di applausi, di “mi piace” e di voti. I privilegi vanno ridotti e la corruzione può essere colpita non chiedendo - non si sa bene a chi – di “mandarli via tutti”, ma nel solo modo democratico possibile: con un’ ondata di partecipazione popolare che imponga regole capaci di dare ai cittadini il potere di scegliere chi candidare al Parlamento, nei Comuni e nelle Regioni in base a programmi chiari e a competenze documentate.<br />A essere danneggiate da questa riforma costituzionale sarebbero principalmente le minoranze, sia quelle territoriali, come le aree interne e le aree montane, economicamente più deboli e meno abitate, sia quelle sociali in quanto i cittadini con meno strumenti avrebbero meno possibilità di candidarsi e di entrare in una delle due Camere. Infatti, un Parlamento più piccolo garantirebbe un ricambio più difficile in quanto personaggi più conosciuti prevarrebbero su esponenti meno conosciuti, anche se più competenti.<br />I proponenti della riforma costituzionale dovrebbero infine spiegarci come intenderanno procedere con le ulteriori modifiche costituzionali come l’elezione del Presidente della Repubblica o come verrebbero modificati i regolamenti delle due camere visto che in alcuni articoli è previsto un numero preciso di parlamentari per presentare mozioni e interrogazioni. Senza considerare che non è mai stato chiarito come verrebbero investiti i 57 milioni di euro risparmiati. Su tutto questo è calato un silenzio inaccettabile. <br />La democrazia ci serve come l’aria. Corruzione, privilegi, passività, ignoranza e disuguaglianze sono le malattie che ci soffocano e non ci lasciano respirare. Se non sapremo permetterci il lusso di rinnovare la vita democratica alimenteremo solamente le oligarchie creando una “casta” più piccola e più potente.<br />Il Parlamento è il cuore della nostra democrazia e una qualsiasi riforma che modifichi il modo in cui eleggiamo i nostri rappresentanti dovrebbe essere ampiamente discussa. Bisognerà difendere la nostra Costituzione il prossimo 20 e 21 Settembre altrimenti il costo di quel famoso caffè potrebbe essere molto, ma molto caro.<br /><br /><br />Federico Ciaffi<br />Mario Dellacqua<br />Federico Dal Zilio<br />Giuseppe Neri<br />Gregorio Codispoti<br />Nello Petrossi<br />Domenico Demuro<br />Matteo Cavallone<br />Riccardo Tassone<br />Kenan Kukuljac<br />Caterina Renna<br />Stefano Ciaffi<br />Luisella Gallegati<br />Alessia Marchetti<br />Ilenia Morlino<br />Francesco Schmidt<br />Pietro Falletto<br />Gian Paolo Dal Zilio<br />Maria Dalmasso<br />Ignazio Drago<br />Francesco Romeo<br />Simone Machioni<br />Luca Zecchi<br />Andrea Pennacchio<br />Simone D’Angelo<br />Niccolò Borsetto<br />Mattia Scalas<br />Michele Da Re<br />Alessandro Reineri<br />Giuseppe Noto<br />Maria Luigia Tommaciello<br />Silvia Regis<br />Riccardo Casaro<br />Lorenzo Pulie Repetto<br />Francesca Latiana<br /><br />NonUnoMaNoihttp://www.blogger.com/profile/13663353179209669499noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-4110718186682016135.post-63197197797736036982020-06-01T22:53:00.001+02:002020-06-01T22:53:34.524+02:00<div class="separator" style="clear: both;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjEEMYfRfbSlyRfLAsaCW6grlOZN31P5LuZ6yB8QK01Y6ekiv47d2kVC19LRfYnTvyV2Jqp-BfkrDOmNnDID1LBSPazwa-R8hA0sZZJor1XsxD6eeIAOtU25LKi0GJ6eP-Glrnzq-ld1Qw/s1600/Fondazione+ORSO.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; display: inline !important; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="161" data-original-width="320" height="321" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjEEMYfRfbSlyRfLAsaCW6grlOZN31P5LuZ6yB8QK01Y6ekiv47d2kVC19LRfYnTvyV2Jqp-BfkrDOmNnDID1LBSPazwa-R8hA0sZZJor1XsxD6eeIAOtU25LKi0GJ6eP-Glrnzq-ld1Qw/s640/Fondazione+ORSO.jpg" width="640" /></a></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">
Con l'ultimo versamento a favore di "MEDICI SENZA FRONTIERE" Fondazione Orso e Festainrosso raggiungono il 2 giugno quota 152.594 euro. Prima e durante l’emergenza coronavirus la Fondazione Orso ha fornito pasti preparati dalla Residenza San Giovanni e dalla ditta Ladisa a famiglie nonesi bisognose per 348 euro. Si forniscono questi aggiornamenti per doverosa informazione di compagni, amici e concittadini. Si conferma la disponibilità ad accettare suggerimenti, proposte e nuove idee, purchè accompagnate da uguale offerta di impegno e responsabilità. Si ringraziano gli amici che hanno contribuito con versamenti di ogni entità.</div>
NonUnoMaNoihttp://www.blogger.com/profile/13663353179209669499noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-4110718186682016135.post-22738204351202305222020-05-30T17:44:00.000+02:002020-05-30T17:44:52.651+02:00TINTURE DI ODIO<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj7ywBLbI4eDF4mFdTwsG6e4hLLrvS6EF7kzjdyQwTH2MIikJA81RVsTnMqMcIwIkM8edFiYMtDOd3_pH6jnTmeXUvWCGM9FKWUM3xlE_wfk7Rby7RTNm-2UPqmCcNMI7xiEesI1LnnO50/s1600/foto+veltroni.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="166" data-original-width="303" height="350" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj7ywBLbI4eDF4mFdTwsG6e4hLLrvS6EF7kzjdyQwTH2MIikJA81RVsTnMqMcIwIkM8edFiYMtDOd3_pH6jnTmeXUvWCGM9FKWUM3xlE_wfk7Rby7RTNm-2UPqmCcNMI7xiEesI1LnnO50/s640/foto+veltroni.jpg" width="640" /></a></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh_HcRBcLyZ5zAfQSY71xPCoNWAVfoT4qSTEfYoWz3YJi7wxc7IlJ4DUHB4Ynlq1ZJbrX02rZPf1FDp50yHOVIppTfMvPnhqOiC4-E0cIUoalurmIQA_WIm6WN5iPFT6o0a26xYm6_KWXc/s1600/Leopardi.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="305" data-original-width="250" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh_HcRBcLyZ5zAfQSY71xPCoNWAVfoT4qSTEfYoWz3YJi7wxc7IlJ4DUHB4Ynlq1ZJbrX02rZPf1FDp50yHOVIppTfMvPnhqOiC4-E0cIUoalurmIQA_WIm6WN5iPFT6o0a26xYm6_KWXc/s1600/Leopardi.jpg" /></a><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjhOc43uOKKZo5TifL1Kd-0TDOZcexkf8-_qtxjd5UZVTEfXtocsKwBrLNoV1eKAlCmMy1eiF-udCt2hNy7HxcRV98r36SGBLcEGUPoPr_HBOeCiG4KX5NQXfueRMkkQpTye98BYNTrzxs/s1600/canfora.jpeg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="550" data-original-width="413" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjhOc43uOKKZo5TifL1Kd-0TDOZcexkf8-_qtxjd5UZVTEfXtocsKwBrLNoV1eKAlCmMy1eiF-udCt2hNy7HxcRV98r36SGBLcEGUPoPr_HBOeCiG4KX5NQXfueRMkkQpTye98BYNTrzxs/s320/canfora.jpeg" width="240" /></a></div>
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</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
<div dir="ltr" id="docs-internal-guid-5f9586a3-7fff-4463-dd2b-5102b64336b6" style="line-height: 1.2; margin-bottom: 7.5pt; margin-top: 0pt; text-align: justify;">
<span style="font-size: 14pt; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; vertical-align: baseline; white-space: pre-wrap;">Come opporsi ai fenomeni distinti ma non distanti (anzi complementari) dell’ostilità per lo straniero e della rivalutazione del ventennio fascista in nome dell’obiettività apolitica? Gli uni dicono che il fascismo ha fatto anche cose buone e il vero nemico caso mai è la sostituzione etnica della nostra manodopera con forza lavoro islamica e africana a prezzi stracciati. Gli altri dicono che </span><span style="font-size: 14pt; font-style: italic; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; vertical-align: baseline; white-space: pre-wrap;">“loro” </span><span style="font-size: 14pt; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; vertical-align: baseline; white-space: pre-wrap;">ci rubano il lavoro, mangiano senza lavorare, sono perseguitati per finta e </span><span style="font-size: 14pt; font-style: italic; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; vertical-align: baseline; white-space: pre-wrap;">“noi”, </span><span style="font-size: 14pt; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; vertical-align: baseline; white-space: pre-wrap;">al massimo, possiamo dividere il benessere conquistato solo se avanza qualcosa.</span></div>
<div dir="ltr" style="line-height: 1.2; margin-bottom: 7.5pt; margin-top: 0pt; text-align: justify;">
<span style="font-size: 14pt; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; vertical-align: baseline; white-space: pre-wrap;">Sono due galassie turbolente e travolgenti: quando si tratta di spiegare le loro alleanze, la sinistra tira fuori l’ignoranza, i complotti dei poteri forti, il dominio diabolico dei mass media. E’ la grande rimozione, preludio dei peggiori autoinganni che si accontentano di sostituire un conflitto sociopolitico con una pulsione da condannare o una spinta etica da incoraggiare. Prendere sul serio e indagare le ragioni del fascino esercitato dalle ideologie del sovranismo su strati così ampi delle classi subalterne, non è un modo per concedergli attendibilità e legittimazione. E’ il presupposto per combatterlo efficacemente. Parafrasando un Togliatti degli anni ‘30, </span><span style="font-size: 14pt; font-style: italic; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; vertical-align: baseline; white-space: pre-wrap;">“non possiamo semplicemente mandarli al diavolo”.</span><span style="font-size: 14pt; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; vertical-align: baseline; white-space: pre-wrap;"> Esattamente come, per comprendere il fascismo, dobbiamo esplorare l’impasto ideologico di cui è fabbricata la sua personalità: culto del capo, mito della patria, della giovinezza, della virilità, dell’eroismo, disprezzo dell’individualismo e degli intellettuali, missione purificatrice e educatrice della violenza e della guerra, gerarchia, cameratismo. Persino l’Italia colta che portava la cimice all’occhiello era fatta di silenzi, accomodamenti e dignità sacrificate, ma anche di entusiasmi sinceri per l’uomo nuovo portatore di rigenerazione morale e di civiltà. </span></div>
<div dir="ltr" style="line-height: 1.2; margin-bottom: 7.5pt; margin-top: 0pt; text-align: justify;">
<span style="font-size: 14pt; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; vertical-align: baseline; white-space: pre-wrap;">Se - anche oggi - la diagnosi riduce tutto ad una devastante malattia di inganni, addio alla prognosi. Non aveva già cominciato Berlusconi a definire la sua Forza Italia partito dell’amore contro la sinistra dell’odio e dell’invidia sociale? Sempre potremo dire che </span><span style="font-size: 14pt; font-style: italic; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; vertical-align: baseline; white-space: pre-wrap;">“la virtù è patrimonio dei coglioni”. </span><span style="font-size: 14pt; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; vertical-align: baseline; white-space: pre-wrap;">Già nel 1821 lo sentenziava il glaciale disincanto di Leopardi: </span><span style="font-size: 14pt; font-style: italic; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; vertical-align: baseline; white-space: pre-wrap;">“la soddisfazione dei desideri degli uni” </span><span style="font-size: 14pt; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; vertical-align: baseline; white-space: pre-wrap;">comporta </span><span style="font-size: 14pt; font-style: italic; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; vertical-align: baseline; white-space: pre-wrap;">“il male” </span><span style="font-size: 14pt; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; vertical-align: baseline; white-space: pre-wrap;">e</span><span style="font-size: 14pt; font-style: italic; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; vertical-align: baseline; white-space: pre-wrap;"> “l’infelicità” </span><span style="font-size: 14pt; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; vertical-align: baseline; white-space: pre-wrap;">degli altri. Anzi, </span><span style="font-size: 14pt; font-style: italic; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; vertical-align: baseline; white-space: pre-wrap;">“lo spirito della legge Giudaica non solo non conteneva l’amore, ma l’odio verso chiunque non era Giudeo”</span><span style="font-size: 14pt; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; vertical-align: baseline; white-space: pre-wrap;"> e con </span><span style="font-size: 14pt; font-style: italic; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; vertical-align: baseline; white-space: pre-wrap;">“il precetto </span><span style="font-size: 14pt; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; vertical-align: baseline; white-space: pre-wrap;">diliges proximum tuum sicut te ipsum </span><span style="font-size: 14pt; font-style: italic; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; vertical-align: baseline; white-space: pre-wrap;">s’intendeva non già i tuoi simili, ma i tuoi connazionali”. </span></div>
<div dir="ltr" style="line-height: 1.2; margin-bottom: 7.5pt; margin-top: 0pt; text-align: justify;">
<span style="font-size: 14pt; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; vertical-align: baseline; white-space: pre-wrap;">Gli ideali della libertà e della giustizia sociale non tramontano mai. Ci sono delle stagioni in cui avanzano o indietreggiano, vincono, pareggiano o perdono. L’esito della partita dipende dalla qualità delle intelligenze e dall’estensione delle energie democratiche coalizzate che l’umanità sa schierare nel mutare dei contesti. Stracciarsi le vesti per la caduta di ideali, valori, utopie sociali o religiose è un finto (e noioso) esercizio di realismo che nasconde il rassegnato abbandono della contesa.</span></div>
<div dir="ltr" style="line-height: 1.2; margin-bottom: 7.5pt; margin-top: 0pt; text-align: justify;">
<span style="font-size: 14pt; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; vertical-align: baseline; white-space: pre-wrap;">Veltroni non vuole assecondare questa deriva. L’ex segretario del Pd è ottimista, anche se sa che negli anni ‘70 l’odio è stato propellente di militanza politica. Non crede che tutta l’Italia coincida con le ripugnanti fazioni desiderose di </span><span style="font-size: 14pt; font-style: italic; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; vertical-align: baseline; white-space: pre-wrap;">“asfaltarsi”</span><span style="font-size: 14pt; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; vertical-align: baseline; white-space: pre-wrap;"> reciprocamente sulle pagine dei </span><span style="font-size: 14pt; font-style: italic; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; vertical-align: baseline; white-space: pre-wrap;">social </span><span style="font-size: 14pt; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; vertical-align: baseline; white-space: pre-wrap;">(p. 22 e 78). In alternativa all’odio, Veltroni riscopre il conflitto che combina e non separa l’orgoglio di sé e l’apertura, che sa apprezzare nell’altro il frammento di verità senza la quale non saresti preparato ad un pensiero nuovo (p. 104). D’altra parte, le grandi conquiste del Novecento non sono state opera di </span><span style="font-size: 14pt; font-style: italic; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; vertical-align: baseline; white-space: pre-wrap;">leader</span><span style="font-size: 14pt; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; vertical-align: baseline; white-space: pre-wrap;"> carismatici, ma di milioni di uomini, donne e ragazzi di tutti i mestieri e di tutte le fedi. Veltroni lo afferma (p. 115-116), ma non approda all’idea che l’attesa e/o l’equivalente nostalgia di un leader sono incompatibili con qualsiasi ripresa della sinistra. Al massimo, si limita a misurare la sconfortante differenza fra la statura di Berlinguer, La Malfa, Craxi, Moro e la mediocrità degli attuali arrampicatori in cerca di simpatia. E depreca P2, corruzione, terrorismo, assalto alla spesa pubblica (p. 77). Non ho detto che non servono buoni leader. Dico che serve una leadership collettiva, impossibile se la società, come nel calcio, rinuncia a coltivare il suo vivaio nel partito come palestra di esperienze sociali, amministrative e culturali.</span></div>
<div dir="ltr" style="line-height: 1.2; margin-bottom: 7.5pt; margin-top: 0pt; text-align: justify;">
<span style="font-size: 14pt; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; vertical-align: baseline; white-space: pre-wrap;">Il prof. Luciano Canfora è impegnato ad avversare la falange dei minimizzatori: la frequente comparsa di manifestazioni di simpatia per il fascismo, sia nella forma della nostalgia per i riti del ventennio, sia nella forma delle attuali imprese squadriste, quando non confinabili nella ridotta del folklore, sarebbe </span><span style="font-size: 14pt; font-style: italic; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; vertical-align: baseline; white-space: pre-wrap;">“un allarme immotivato e strumentale”. </span><span style="font-size: 14pt; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; vertical-align: baseline; white-space: pre-wrap;">I pericoli per la democrazia derivano, come sostiene il prof. Emilio Gentile, non da un’aggressione esterna, ma da un lento e relativamente legale svuotamento dei poteri dei cittadini a presidio dell’uguaglianza. La chiamano </span><span style="font-size: 14pt; font-style: italic; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; vertical-align: baseline; white-space: pre-wrap;">“disintermediazione”.</span><span style="font-size: 14pt; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; vertical-align: baseline; white-space: pre-wrap;"> In soldoni, partiti, sindacati, enti locali sono senza poteri agli iscritti, senza visioni e programmi alternativi e riconoscibili, senza poteri contrattuali nei luoghi di lavoro, senza risorse per governare la difesa del territorio. </span></div>
<div dir="ltr" style="line-height: 1.2; margin-bottom: 7.5pt; margin-top: 0pt; text-align: justify;">
<span style="font-size: 14pt; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; vertical-align: baseline; white-space: pre-wrap;">Canfora non ignora i danni provocati dalla scomparsa di quei luoghi di </span><span style="font-size: 14pt; font-style: italic; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; vertical-align: baseline; white-space: pre-wrap;">“acculturazione civile”</span><span style="font-size: 14pt; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; vertical-align: baseline; white-space: pre-wrap;"> che erano i partiti fondatori della Repubblica, ma obietta che </span><span style="font-size: 14pt; font-style: italic; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; vertical-align: baseline; white-space: pre-wrap;">“nel fascismo si sprofonda per slittamenti progressivi”</span><span style="font-size: 14pt; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; vertical-align: baseline; white-space: pre-wrap;">. Ci si può trovare sdegnati a commemorare la </span><span style="font-size: 14pt; font-style: italic; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; vertical-align: baseline; white-space: pre-wrap;">“difesa della razza”</span><span style="font-size: 14pt; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; vertical-align: baseline; white-space: pre-wrap;"> per naufragare nella palude del </span><span style="font-size: 14pt; font-style: italic; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; vertical-align: baseline; white-space: pre-wrap;">“prima gli itagliani”. </span><span style="font-size: 14pt; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; vertical-align: baseline; white-space: pre-wrap;">Lì trovi masse </span><span style="font-size: 14pt; font-style: italic; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; vertical-align: baseline; white-space: pre-wrap;">“già avanti nell’isterizzazione contro il falso nemico che ci toglie il lavoro e mangia a nostre spese”.</span><span style="font-size: 14pt; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; vertical-align: baseline; white-space: pre-wrap;"> Quando il Papa ricorda che </span><span style="font-size: 14pt; font-style: italic; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; vertical-align: baseline; white-space: pre-wrap;">“gli odierni sovranisti parlano come Hitler nel 1934: noi, noi, noi...”</span><span style="font-size: 14pt; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; vertical-align: baseline; white-space: pre-wrap;">, il suo intervento è circondato da uno scrupoloso silenzio.</span></div>
<div dir="ltr" style="line-height: 1.2; margin-bottom: 7.5pt; margin-top: 0pt; text-align: justify;">
<span style="font-size: 14pt; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; vertical-align: baseline; white-space: pre-wrap;">Con un miliardo di esseri umani in più, la competizione planetaria per la spartizione delle risorse rischia di trovare una risposta convincente solo nell’invito a armarsi di odio e di armi. Una rinnovata sinistra può indicare un’altra strada nella cooperazione strategica dei paesi dell’area euroafricana e nella gestione europea dell’emergenza dei nuovi arrivi. </span></div>
<div dir="ltr" style="line-height: 1.2; margin-bottom: 7.5pt; margin-top: 0pt; text-align: justify;">
<span style="font-size: 14pt; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; vertical-align: baseline; white-space: pre-wrap;">Un progetto forse utopico, dice Canfora, ma la sua alternativa è la rovina comune delle parti in lotta.</span></div>
<div dir="ltr" style="line-height: 1.2; margin-bottom: 7.5pt; margin-top: 0pt; text-align: right;">
<span style="font-family: "liberation serif"; font-size: 11pt; font-style: italic; vertical-align: baseline; white-space: pre-wrap;">Mario Dellacqua</span></div>
<br />
<div dir="ltr" style="line-height: 1.2; margin-bottom: 7.5pt; margin-top: 0pt; text-align: justify;">
<span style="font-family: "liberation serif"; font-size: 13pt; vertical-align: baseline; white-space: pre-wrap;">WALTER VELTRONI, </span><span style="font-family: "liberation serif"; font-size: 13pt; font-style: italic; vertical-align: baseline; white-space: pre-wrap;">Odiare l’odio</span><span style="font-family: "liberation serif"; font-size: 13pt; vertical-align: baseline; white-space: pre-wrap;">, Rizzoli, 2020, pp. 117, euro 10.</span></div>
<div dir="ltr" style="line-height: 1.2; margin-bottom: 7.5pt; margin-top: 0pt; text-align: justify;">
<span style="font-family: "liberation serif"; font-size: 13pt; vertical-align: baseline; white-space: pre-wrap;">LUCIANO CANFORA,</span><span style="font-family: "liberation serif"; font-size: 13pt; font-style: italic; vertical-align: baseline; white-space: pre-wrap;"> Fermare l’odio, </span><span style="font-family: "liberation serif"; font-size: 13pt; vertical-align: baseline; white-space: pre-wrap;">Laterza, pp. 66, euro 10.</span></div>
<div dir="ltr" style="line-height: 1.2; margin-bottom: 7.5pt; margin-top: 0pt; text-align: justify;">
<span style="font-family: "liberation serif"; font-size: 13pt; vertical-align: baseline; white-space: pre-wrap;">EMILIO GENTILE,</span><span style="font-family: "liberation serif"; font-size: 13pt; font-style: italic; vertical-align: baseline; white-space: pre-wrap;"> Fascismo. Storia e interpretazione, </span><span style="font-family: "liberation serif"; font-size: 13pt; vertical-align: baseline; white-space: pre-wrap;">Corriere della sera, Laterza 2002, pp. 380, euro 8,90.</span></div>
<div dir="ltr" style="line-height: 1.2; margin-bottom: 7.5pt; margin-top: 0pt; text-align: justify;">
<span style="font-family: "liberation serif"; font-size: 13pt; vertical-align: baseline; white-space: pre-wrap;">ANGELO D’ORSI,</span><span style="font-family: "liberation serif"; font-size: 13pt; font-style: italic; vertical-align: baseline; white-space: pre-wrap;"> La cultura a Torino tra le due guerre, </span><span style="font-family: "liberation serif"; font-size: 13pt; vertical-align: baseline; white-space: pre-wrap;">Einaudi, 2000, p. 357.</span></div>
<div dir="ltr" style="line-height: 1.2; margin-bottom: 7.5pt; margin-top: 0pt; text-align: justify;">
<span style="font-family: "liberation serif"; font-size: 13pt; vertical-align: baseline; white-space: pre-wrap;">GIACOMO LEOPARDI,</span><span style="font-family: "liberation serif"; font-size: 13pt; font-style: italic; vertical-align: baseline; white-space: pre-wrap;"> Zibaldone, 1710-1712, in </span><span style="font-family: "liberation serif"; font-size: 13pt; vertical-align: baseline; white-space: pre-wrap;">MARIO ANDREA RIGONI (a cura di)</span><span style="font-family: "liberation serif"; font-size: 13pt; font-style: italic; vertical-align: baseline; white-space: pre-wrap;">, Giacomo Leopardi. La strage delle illusioni, </span><span style="font-family: "liberation serif"; font-size: 13pt; vertical-align: baseline; white-space: pre-wrap;">Adelphi, 1992, pp. 314.</span></div>
NonUnoMaNoihttp://www.blogger.com/profile/13663353179209669499noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-4110718186682016135.post-85014824156060881842020-05-21T22:03:00.000+02:002020-05-21T22:03:45.262+02:00LE IMPRESE NON CE LA FANNO<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj1O-uRyYD4mfJZ2gdPzDlTrKn99ALqaSjmw0dVKI4gUf614qOX-Wip9Jn7Eb1RoHN1eqPoM19GcmhImw9BHY9WbM1vb-9EwWhoG333q1iRCCjkg85UqiWdjrZxrf_yGMR1K2d1-VInnkc/s1600/poveri.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="251" data-original-width="201" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj1O-uRyYD4mfJZ2gdPzDlTrKn99ALqaSjmw0dVKI4gUf614qOX-Wip9Jn7Eb1RoHN1eqPoM19GcmhImw9BHY9WbM1vb-9EwWhoG333q1iRCCjkg85UqiWdjrZxrf_yGMR1K2d1-VInnkc/s1600/poveri.jpg" /></a></div>
<span style="font-family: "liberation serif"; font-size: 14pt; text-align: justify; white-space: pre-wrap;">Le voci delle imprese nella politica e nel giornalismo fiancheggiano chiunque punti a logorare il governo Conte lamentando ritardi, insufficienze e esclusioni nell’arrivo dei sussidi promessi a questo o a quel soggetto sociale. Ma nei colloqui che contano, alla prima occasione Confindustria mena fendenti contro la distribuzione di contributi a pioggia e contro la superficialità di troppe elargizioni assistenzialistiche. La disoccupazione non si combatte finanziando i poveri, ma finanziando le imprese, le uniche abilitate a decidere investimenti produttivi e non parassitari. </span><br />
<div dir="ltr" style="line-height: 1.2; margin-bottom: 7.5pt; margin-top: 0pt; text-align: justify;">
<span style="font-family: "liberation serif"; font-size: 14pt; vertical-align: baseline; white-space: pre-wrap;">E poi, si dice, i ceti subalterni con le loro famiglie si trovano in gran parte in una condizione che risulta dalla loro scarsa imprenditorialità, dalla loro volubile laboriosità e dalla loro stratificata propensione alla furbizia e al raggiro. Dunque, meglio indirizzare la quota maggioritaria delle risorse disponibili verso le imprese che hanno argomenti persuasivi per chiedere tutto, al mutar della temperie, ora al libero mercato, ora allo Stato. Mentre </span><span style="font-family: "liberation serif"; font-size: 14pt; font-style: italic; vertical-align: baseline; white-space: pre-wrap;">“Repubblica”</span><span style="font-family: "liberation serif"; font-size: 14pt; vertical-align: baseline; white-space: pre-wrap;">, appena tornata saldamente nelle mani della famiglia Agnelli, paventa </span><span style="font-family: "liberation serif"; font-size: 14pt; font-style: italic; vertical-align: baseline; white-space: pre-wrap;">“il ritorno dello Stato imprenditore”,</span><span style="font-family: "liberation serif"; font-size: 14pt; vertical-align: baseline; white-space: pre-wrap;"> FCA rivolge rispettosa domanda di ottenere dal governo garanzie per 6,5 miliardi. </span></div>
<div dir="ltr" style="line-height: 1.2; margin-bottom: 7.5pt; margin-top: 0pt; text-align: justify;">
<span style="font-family: "liberation serif"; font-size: 14pt; vertical-align: baseline; white-space: pre-wrap;">Ora, è verissimo che, come già Antonio Giolitti insegnava a Riccardo Lombardi, </span><span style="font-family: "liberation serif"; font-size: 14pt; font-style: italic; vertical-align: baseline; white-space: pre-wrap;">“gli investimenti non li può fare lo Psiup”. </span><span style="font-family: "liberation serif"; font-size: 14pt; vertical-align: baseline; white-space: pre-wrap;">Ma se le imprese non ce la fanno, non possono riesumare scolasticamente la socializzazione delle perdite dopo la privatizzazione dei profitti, come se la società italiana affrontasse per la prima volta l’infelicità di una simile esperienza.</span></div>
<div dir="ltr" style="line-height: 1.2; margin-bottom: 7.5pt; margin-top: 0pt; text-align: justify;">
<span style="font-family: "liberation serif"; font-size: 14pt; vertical-align: baseline; white-space: pre-wrap;">In questo contesto, molto efficace è il recentissimo appello </span><span style="font-family: "liberation serif"; font-size: 14pt; font-style: italic; vertical-align: baseline; white-space: pre-wrap;">“Democratizing Work”</span><span style="font-family: "liberation serif"; font-size: 14pt; vertical-align: baseline; white-space: pre-wrap;">, sottoscritto da oltre 300 ricercatori di più di 650 Università del mondo, tra cui Elisabeth Anderson, James Galbraith, Lawrence Lessig, Nadia Urbinati, Thomas Piketty, Dany Rodrik, Sarah Song. Essi escludono piani di salvataggio senza condizioni che incrementerebbero il debito pubblico senza l’avvio di politiche di democratizzazione del lavoro e di risanamento ambientale. Piuttosto </span><span style="font-family: "liberation serif"; font-size: 14pt; font-style: italic; vertical-align: baseline; white-space: pre-wrap;">“se i nostri governi si impegnano per salvare le imprese nella crisi attuale, anche queste ultime devono fare la loro parte, accettando alcune condizioni fondamentali della democrazia”. </span><span style="font-family: "liberation serif"; font-size: 14pt; vertical-align: baseline; white-space: pre-wrap;">Le imprese vanno appoggiate </span><span style="font-family: "liberation serif"; font-size: 14pt; font-style: italic; vertical-align: baseline; white-space: pre-wrap;">“a condizione che queste adottino delle nuove pratiche, attenendosi a requisiti ambientali esigenti e introducendo strutture interne di governo democratico”. </span></div>
<div dir="ltr" style="line-height: 1.2; margin-bottom: 7.5pt; margin-top: 0pt; text-align: justify;">
<span style="font-family: "liberation serif"; font-size: 14pt; vertical-align: baseline; white-space: pre-wrap;">Lavoro di cittadinanza, progressività fiscale, investimenti pubblici e privati nell’economia sostenibile: questa è la trincea su cui combattere se vogliamo guarire e non ripristinare nei prossimi anni le malattie di un’economia che uccide.</span></div>
<div dir="ltr" style="line-height: 1.2; margin-bottom: 7.5pt; margin-top: 0pt; text-align: right;">
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "liberation serif"; font-size: 12pt; font-style: italic; vertical-align: baseline; white-space: pre-wrap;">Mario Dellacqua</span></div>
</div>
NonUnoMaNoihttp://www.blogger.com/profile/13663353179209669499noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4110718186682016135.post-14173959530523542652020-05-02T16:04:00.000+02:002020-05-02T16:04:42.884+02:00 LA FONDAZIONE ORSO E IL COVID-19 IN KENYA<!--[if gte mso 9]><xml>
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<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: 7.5pt; tab-stops: 120.0pt; text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: 7.5pt; tab-stops: 120.0pt; text-align: justify;">
<span style="font-size: 14.0pt; mso-bidi-font-family: "Liberation Serif"; mso-fareast-font-family: "Liberation Serif";">Alla Fondazione Orso è arrivato un
messaggio di Andrea Bollini, <i>Liaison Officer and Portfolio Manager </i>di
Amref. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: 7.5pt; tab-stops: 120.0pt; text-align: justify;">
<span style="font-size: 14.0pt; mso-bidi-font-family: "Liberation Serif"; mso-fareast-font-family: "Liberation Serif";">Dopo il primo caso di Covid-19
arrivato a marzo, in Kenya la situazione è vicina alla catastrofe. I malati non
possono accedere facilmente a ospedali e strutture sanitarie, i tamponi sono
pochi e in tutto ci sono circa 150 terapie intensive. Non è pensabile aumentare
i posti letto per i malati gravi perché non ci sarebbero abbastanza medici e
infermieri capaci di assisterli. In altri paesi è ancora peggio. In Sud Sudan
non c’è neanche un posto di terapia intensiva. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: 7.5pt; tab-stops: 120.0pt; text-align: justify;">
<span style="font-size: 14.0pt; mso-bidi-font-family: "Liberation Serif"; mso-fareast-font-family: "Liberation Serif";">Coordinata con l’Organizzazione
Mondiale della Sanità e con il governo del Kenya, AMREF si sta impegnando per
aumentare le possibilità di accesso all’acqua pulita e ai servizi igienici:
moltissime persone non possono neanche lavarsi le mani con il sapone. Inoltre,
AMREF effettua tamponi e test diagnostici e dota i laboratori dei kit
essenziali con mezzi propri.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: 7.5pt; tab-stops: 120.0pt; text-align: justify;">
<span style="font-size: 14.0pt; mso-bidi-font-family: "Liberation Serif"; mso-fareast-font-family: "Liberation Serif";">Infine, la flotta aerea del Medici
Volanti è schierata e operativa: viene impiegata per trasportare ed evacuare i
pazienti e trasferirli in strutture sanitarie idonee.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: 7.5pt; tab-stops: 120.0pt; text-align: justify;">
<span style="font-size: 14.0pt; mso-bidi-font-family: "Liberation Serif"; mso-fareast-font-family: "Liberation Serif";">Questa epidamia disgraziata ci ha
stravolto la vita, ma ci ha fatto anche riscoprire un forte senso di
solidarietà. Non esistono confini geografici quando è in ballo la salute: siamo
tutti coinvolti. Ogni singolo contributo può fare la differenza.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: 7.5pt; tab-stops: 120.0pt; text-align: justify;">
<span style="font-size: 14.0pt; mso-bidi-font-family: "Liberation Serif"; mso-fareast-font-family: "Liberation Serif";">Aderendo all’appello di AMREF, la <i>Fondazione
Orso</i> ha versato 100 euro per l’emergenza Covid-19 in Kenya. In precedenza,
la <i>Fondazione Orso</i> ha versato 500 euro alla Croce Verde di None per il
Progetto mascherine. La <i>Festainrosso</i> ha versato 6mila euro agli Ospedali
delle Molinette e Amedeo di Savoia con <i>“Specchio dei tempi”.</i> Al 1 maggio
2020, il totale è di 151.946 euro. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: 7.5pt; tab-stops: 120.0pt; text-align: justify;">
<span style="font-size: 14.0pt; mso-bidi-font-family: "Liberation Serif"; mso-fareast-font-family: "Liberation Serif";">Si fornisce questo rendiconto per
doverosa informazione dei cittadini che in tanti modi hanno aiutato e aiutano
Festainrosso e Fondazione Orso. Ogni nuova idea o suggerimento per migliorare
le prossime iniziative sarà ben accetta, purché accompagnata da una
disponibilità all’impegno e alla cooperazione.</span></div>
NonUnoMaNoihttp://www.blogger.com/profile/13663353179209669499noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-4110718186682016135.post-62083022794688738922020-04-29T21:59:00.001+02:002020-04-29T21:59:26.983+02:00PIU’ OSPEDALI, MENO CACCIABOMBARDIERI<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjZ6YeorivZAnGTpHylTzw8tVpI7yNnleHitXCZK2xEgkpTj9hMT4ptSLbdmwPUCmkK9gmjiqaUwTHYEOJsD_VFneGdKqAP62_yGMCbaLCOWEoEq8TEfUYocPcGdC7_RgzINRNpgQ2j_J8/s1600/cameri.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="580" data-original-width="950" height="242" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjZ6YeorivZAnGTpHylTzw8tVpI7yNnleHitXCZK2xEgkpTj9hMT4ptSLbdmwPUCmkK9gmjiqaUwTHYEOJsD_VFneGdKqAP62_yGMCbaLCOWEoEq8TEfUYocPcGdC7_RgzINRNpgQ2j_J8/s400/cameri.jpg" width="400" /> </a></div>
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</div>
<div class="MsoBodyText" style="margin-bottom: 7.5pt; tab-stops: 120.0pt; text-align: justify;">
<span style="color: black; font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 120%; mso-fareast-font-family: "Liberation Serif";">In queste settimane
tutta l’Italia è chiamata ad affrontare una prova di resistenza e di
responsabilità senza precedenti e non immaginabile per le generazioni nate dopo
la tragedia della seconda guerra mondiale.</span></div>
<div class="MsoBodyText" style="margin-bottom: 7.5pt; tab-stops: 120.0pt; text-align: justify;">
<span style="color: black; font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 120%; mso-fareast-font-family: "Liberation Serif";">Se vogliamo fermare il <i>coronavirus,</i>
siamo anche chiamati a correggere le storture alla base delle più gravi
difficoltà che ci affliggono: malati senza ospedali, ospedali senza medici,
senza infermieri e senza impianti adeguati, cittadini senza dispositivi di protezione,
anziani abbandonati, imprese a rischio di chiusura e famiglie di lavoratori e
di precari a un passo dalla fame, specie nel Mezzogiorno.</span></div>
<div class="MsoBodyText" style="margin-bottom: 7.5pt; tab-stops: 120.0pt; text-align: justify;">
<span style="color: black; font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 120%; mso-fareast-font-family: "Liberation Serif";">Ora capiamo che cosa
vuol dire chiudere ospedali, ridurre i posti letto, destinare alla sanità il
6,6% del PIL, mentre Germania e Francia investono il 9,5 e il 9,3%. Invece di
colpire le troppe disuguaglianze nella distribuzione della ricchezza mediante
una riforma fiscale improntata a severa progressività (chi più ha più paga), si
è preferito privatizzare e infierire sullo stato sociale nell’illusione che il
mercato avrebbe restituito tutele più efficienti.</span></div>
<div style="border: none black 1.0pt; mso-border-alt: none black 0cm; mso-element: para-border-div; padding: 0cm 0cm 0cm 0cm;">
<div class="MsoBodyText" style="border: none; margin-bottom: 12.0pt; mso-border-alt: none black 0cm; mso-padding-alt: 0cm 0cm 0cm 0cm; padding: 0cm; tab-stops: 120.0pt; text-align: justify;">
<span style="color: black; font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 13.0pt; line-height: 120%; mso-bidi-font-style: italic; mso-fareast-font-family: "Liberation Serif";">Ora, mentre lodiamo e sosteniamo il
lavoro di medici e infermieri che non temono di rischiare la vita per gli altri
alla loro prima esperienza lavorativa, consentiamo all’industria bellica di
riprendere a Cameri la produzione dei cacciabombardieri F35, considerata “<i>attività
di rilevanza strategica per l’economia nazionale”</i> e <i>“fondamentale per
far fronte alle commesse e non mettere a rischio i posti di lavoro”</i>, come
scrive il Ministro della Difesa. Si tratta di a<strong>erei che possono
trasportare anche ordigni nucleari. Perché accanirsi in questa direzione? </strong>Con
i soldi di un solo F35 (circa 150 milioni di euro) quanti respiratori si
potrebbero acquistare? </span></div>
<div class="MsoBodyText" style="border: none; margin-bottom: 12.0pt; mso-border-alt: none black 0cm; mso-padding-alt: 0cm 0cm 0cm 0cm; padding: 0cm; tab-stops: 120.0pt; text-align: justify;">
<span style="color: black; font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 120%; mso-bidi-font-style: italic; mso-fareast-font-family: "Liberation Serif";">Tutto andrà bene, se tutto non tornerà
come prima. La prima svolta da conquistare sarà la riconversione dell’industria
militare verso produzioni di beni e servizi orientati alla tutela della salute,
dell’ambiente, dell’istruzione, della ricerca. Non alla criminale produzione di
armi e di guerre che mettono a repentaglio il futuro dell’umanità. </span></div>
<div class="MsoBodyText" style="border: none; margin-bottom: 12.0pt; mso-border-alt: none black 0cm; mso-padding-alt: 0cm 0cm 0cm 0cm; padding: 0cm; tab-stops: 120.0pt; text-align: justify;">
<span style="color: black; font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 13.0pt; line-height: 120%; mso-bidi-font-style: italic; mso-fareast-font-family: "Liberation Serif";">Dobbiamo scrivere <i>“non un manuale di
economia, ma una pagina di storia”,</i> come dice il Presidente Giuseppe Conte.
E se vogliamo <i>“correggere il nostro modello di sviluppo in direzione di
un’economia sostenibile”,</i> come chiede all’Europa il Commissario Paolo
Gentiloni, questo è il momento di dimostrarlo con i fatti. Con tutta la
gradualità possibile, ma con tutta la determinazione che è necessaria.</span></div>
<div align="right" class="MsoBodyText" style="border: none; margin-bottom: 12.0pt; mso-border-alt: none black 0cm; mso-padding-alt: 0cm 0cm 0cm 0cm; padding: 0cm; tab-stops: 120.0pt; text-align: right;">
<i><span style="color: black; font-family: "Times New Roman","serif"; mso-fareast-font-family: "Liberation Serif";">Mario Dellacqua</span></i></div>
<div align="center" class="MsoBodyText" style="border: none; margin-bottom: 12.0pt; mso-border-alt: none black 0cm; mso-padding-alt: 0cm 0cm 0cm 0cm; padding: 0cm; text-align: center;">
<br /></div>
<div align="center" class="MsoBodyText" style="border: none; margin-bottom: 12.0pt; mso-border-alt: none black 0cm; mso-padding-alt: 0cm 0cm 0cm 0cm; padding: 0cm; text-align: center;">
<br /></div>
</div>
<div class="MsoBodyText" style="line-height: 150%; margin-bottom: 2.25pt; margin-left: 0cm; margin-right: 0cm; margin-top: 2.25pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: 7.5pt; tab-stops: 120.0pt; text-align: justify;">
<br /></div>
<br /><br />
<br />NonUnoMaNoihttp://www.blogger.com/profile/13663353179209669499noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-4110718186682016135.post-34969302596512611172020-04-19T20:04:00.000+02:002020-04-19T20:04:07.904+02:00LA VECCHIA BOTTEGA<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh_Ht7BhjUidjorZhRyQ75EZ25o67HAcxg4BAvPx7Cx_AKqEwYj0Hf4ue_SOG1nKRuYigTKSU-y6KDAY19dxGHSamXm5mE6Pl6mvQ3u3vhaJXTkOetipNchPiWl3OZ9SqXlFXq97Aegz38/s1600/delrio.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="227" data-original-width="223" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh_Ht7BhjUidjorZhRyQ75EZ25o67HAcxg4BAvPx7Cx_AKqEwYj0Hf4ue_SOG1nKRuYigTKSU-y6KDAY19dxGHSamXm5mE6Pl6mvQ3u3vhaJXTkOetipNchPiWl3OZ9SqXlFXq97Aegz38/s400/delrio.jpg" width="391" /></a></div>
<div dir="ltr" id="docs-internal-guid-0e5a0b96-7fff-b45e-d397-d257fe6d0be1" style="line-height: 1.2; margin-bottom: 7.5pt; margin-top: 0pt; text-align: center;">
<br /></div>
<div dir="ltr" style="line-height: 1.2; margin-bottom: 7.5pt; margin-top: 0pt; text-align: justify;">
<span style="font-size: 14pt; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; vertical-align: baseline; white-space: pre-wrap;">Sono in voga </span><span style="font-size: 14pt; font-style: italic; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; vertical-align: baseline; white-space: pre-wrap;">“laiche”</span><span style="font-size: 14pt; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; vertical-align: baseline; white-space: pre-wrap;"> giaculatorie tipo </span><span style="font-size: 14pt; font-style: italic; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; vertical-align: baseline; white-space: pre-wrap;">“tutto andrà bene” </span><span style="font-size: 14pt; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; vertical-align: baseline; white-space: pre-wrap;">e </span><span style="font-size: 14pt; font-style: italic; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; vertical-align: baseline; white-space: pre-wrap;">“nulla sarà come prima”.</span><span style="font-size: 14pt; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; vertical-align: baseline; white-space: pre-wrap;"> Ma tutto cosa? Niente cosa? Altre giaculatorie compaiono per avversare il contributo di solidarietà per i redditi oltre gli 80mila euro, come proposto dal dem Graziano Delrio. Il 4% oltre gli 80mila, 5% oltre 100mila e via fino all’8% oltre il milione annuo. Le destre sparse dicono che bisogna dare e non togliere. Originali: Crimi, Renzi, Larussa, Salvini vanno ringraziati per aver rivelato in questa decisiva questione le loro cospicue attinenze. Anche Romano Prodi ha bocciato la proposta. Il miliardo e 300milioni di euro che l’imposta frutterebbe sarebbe troppo poco. Molto strano, perché Prodi ci ha insegnato che negli ultimi anni la cresciuta disparità tra ricchi e poveri ha privato i più deboli di molte tutele (salute, pensioni, istruzione). E molto strano perché Prodi ci ha insegnato che la lunga marcia si comincia con gradualità e senza prepotenza, ma se stai fermi non arriverai mai da nessuna parte. E molto strano perché se ci sono buone ragioni per non disturbare le disuguaglianze nei momenti di crisi, figuriamoci se in tempi di sviluppo non saranno capaci di chiedere “</span><span style="font-size: 14pt; font-style: italic; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; vertical-align: baseline; white-space: pre-wrap;">chi farebbe viver la povera gente, quando i signori fossero ammazzati”.</span></div>
<div dir="ltr" style="line-height: 1.2; margin-bottom: 7.5pt; margin-top: 0pt; text-align: justify;">
<span style="font-size: 14pt; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; vertical-align: baseline; white-space: pre-wrap;">Se non ce l’hai, il denaro lo puoi stampare provvisoriamente o riuscire a fartelo prestare, ma prima o poi devi restituirlo o producendo nuova ricchezza o prelevandolo dove la ricchezza è depositata.</span></div>
<div dir="ltr" style="line-height: 1.2; margin-bottom: 7.5pt; margin-top: 0pt; text-align: justify;">
<span style="font-size: 14pt; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; vertical-align: baseline; white-space: pre-wrap;">Finora, poco o nulla è stato prelevato da quei giacimenti. Si pensava che, lasciata libera, la vecchia bottega avrebbe fatto sgocciolare qualcosa verso l’economia produttiva, l’occupazione, la sanità o la formazione. Risultato: molti sommersi e pochi salvati.</span></div>
<div dir="ltr" style="line-height: 1.2; margin-bottom: 7.5pt; margin-top: 0pt; text-align: justify;">
<span style="font-size: 14pt; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; vertical-align: baseline; white-space: pre-wrap;">Il rischio è che “DOPO” tirino su le serrande per rifilarci </span><span style="font-size: 14pt; font-style: italic; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; vertical-align: baseline; white-space: pre-wrap;">“certe scatole” </span><span style="font-size: 14pt; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; vertical-align: baseline; white-space: pre-wrap;">di manzoniana memoria </span><span style="font-size: 14pt; font-style: italic; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; vertical-align: baseline; white-space: pre-wrap;">“in qualche bottega di speziale con su certe parole arabe. Dentro non c’è nulla, ma servono a mantenere il credito alla bottega”.</span></div>
<div dir="ltr" style="line-height: 1.2; margin-bottom: 7.5pt; margin-top: 0pt; text-align: right;">
<span style="font-size: 12pt; font-style: italic; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; vertical-align: baseline; white-space: pre-wrap;">Mario Dellacqua</span></div>
NonUnoMaNoihttp://www.blogger.com/profile/13663353179209669499noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4110718186682016135.post-82139375839430970032020-04-07T09:25:00.000+02:002020-04-07T09:26:41.270+02:00 47.959 EURO IN ARRIVO A NONE<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhdeqXs42E8bcllyhK-ZSK3YtpmV4AYz9I8YMupaJhJhGQXT_M5MEYtfl-vFxTpxrjQvQG708ZJuTTXJqhe21N7P998cQpHExwT1sccbN6gUtvU5EFtLmYAuGqappbLbcZy4G_Ct2VanqA/s1600/ale3.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="720" data-original-width="960" height="300" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhdeqXs42E8bcllyhK-ZSK3YtpmV4AYz9I8YMupaJhJhGQXT_M5MEYtfl-vFxTpxrjQvQG708ZJuTTXJqhe21N7P998cQpHExwT1sccbN6gUtvU5EFtLmYAuGqappbLbcZy4G_Ct2VanqA/s400/ale3.jpg" width="400" /></a></div>
<div dir="ltr" id="docs-internal-guid-0769fc1d-7fff-82d6-601e-eb131ffbb3f3" style="text-align: left;">
<span style="font-size: large;">Sono la quota legata ai fondi stanziati dal governo per aiutare con buoni spesa le famiglie dei cittadini che versano in più gravi condizioni di difficoltà economiche a causa dell’emergenza Covid-19. L’Amministrazione comunale è chiamata ad affrontare un delicatissimo impegno di notevole responsabilità. Sarà necessario individuare la platea dei beneficiari e assegnare il contributo tra i nuclei famigliari più esposti alla perdita del lavoro in tutti i settori. Obiettivo è soddisfare le necessità più urgenti ed essenziali (generi alimentari e prodotti sanitari), dando priorità a chi non ha altro sostegno pubblico. </span></div>
<div dir="ltr" style="text-align: justify;">
<span style="font-size: large;">Ogni Sindaco dovrà elaborare dei criteri guida per l’erogazione delle risorse. Com'è evidente, la somma destinata a None non potrà supplire a lungo a tutte le necessità di chi ha bisogno. Nelle intenzioni del governo, si tratta di una misura integrativa ai 600 euro previsti dal decreto “Cura Italia” per i lavoratori a basso reddito. L’individuazione degli aventi diritto e la determinazione degli importi richiede un occhio rigoroso e attento ai principi della giustizia sociale. </span></div>
<div dir="ltr" style="text-align: justify;">
<span style="font-size: large;">Bene hanno fatto la Sindaca e la Giunta Comunale a coinvolgere le minoranze e le diverse realtà istituzionali e dell’associazionismo locale nell’individuazione dei criteri per l’erogazione dei buoni spesa e per intercettare più sensibilità possibili su questo delicatissimo tema. </span></div>
<div dir="ltr" style="text-align: justify;">
<span style="font-size: large;">Sarà fondamentale la partecipazione di più possibili esercizi commerciali che anche in questa situazione stanno dando un servizio fondamentale alla cittadinanza. Una volta sintetizzate tutte le varie posizioni e formalizzati tutti i criteri definiti, il Comune potrà preparare e far conoscere un elenco di supermercati, di negozi di generi alimentari e di farmacie in cui i buoni potranno essere utilizzati. </span></div>
<div dir="ltr" style="text-align: justify;">
<span style="font-size: large;">Il Circolo dei Giovani Democratici di None rivolge un appello ai concittadini di tutti i mestieri, di tutte le condizioni sociali e di tutte le appartenenze politiche e religiose affinché dimostrino concretamente la solidarietà di cui c’è bisogno per superare questa stagione di avversità eccezionali. Uscirne non vorrà dire ristabilire l’ordine precedente, ma saper costruire un ordine nuovo, più giusto, più rispettoso della dignità umana e più attento a conservare le risorse della natura.</span></div>
<div dir="ltr" style="text-align: justify;">
<span style="font-size: large;"><br /></span>
<div style="text-align: right;">
<span style="font-size: large;">Giovani Democratici di None</span></div>
</div>
NonUnoMaNoihttp://www.blogger.com/profile/13663353179209669499noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4110718186682016135.post-59028594275260392962020-04-04T13:38:00.000+02:002020-04-04T13:38:15.842+02:00LA FONDAZIONE ORSO PER IL PROGETTO MASCHERINE<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiTp0cvor2a5J0c01t-0DrTFXFKcJ6m3Glwvzvj42cWGRWqx3yi97mY5-K-kur5Ix0Nh8bs5cig1dWyMu9D7g3P1hukSO-rGxo-tcnPRJYD1BRjg1RNao8mNn0OtMFpojmQ_1X_fhM387E/s1600/orsointutacorteo.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="222" data-original-width="227" height="391" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiTp0cvor2a5J0c01t-0DrTFXFKcJ6m3Glwvzvj42cWGRWqx3yi97mY5-K-kur5Ix0Nh8bs5cig1dWyMu9D7g3P1hukSO-rGxo-tcnPRJYD1BRjg1RNao8mNn0OtMFpojmQ_1X_fhM387E/s400/orsointutacorteo.jpg" width="400" /></a></div>
<div dir="ltr" style="line-height: 1.2; margin-bottom: 7.5pt; margin-top: 0pt; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Liberation Serif"; font-style: italic; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; vertical-align: baseline; white-space: pre-wrap;"><span style="font-size: large;">Accogliendo la sollecitazione della Sindaca Loredana Brussino, la Fondazione Orso ha oggi versato alla Croce Verde la somma di 500 euro per il progetto mascherine. In questo modo vogliamo prendere parte al formidabile movimento di solidarietà che scuote le coscienze della comunità locale e spinge le tante voci del volontariato, delle famiglie, delle imprese, dell’artigianato, del commercio, delle professioni ad alzare la testa e a guardare con fiducia oltre queste giornate tormentate. </span></span></div>
<div dir="ltr" style="line-height: 1.2; margin-bottom: 7.5pt; margin-top: 0pt; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Liberation Serif"; font-style: italic; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; vertical-align: baseline; white-space: pre-wrap;"><span style="font-size: large;">Sentiamo tutti il bisogno di tornare alla normalità. Ma qualcosa ci dice che non dobbiamo tornare alla normalità che rimette al primo posto la produzione, obbedisce alla competizione, saccheggia la natura e umilia la dignità umana. E ci ha condotto su questa strada rovinosa. Ora possiamo trovare il tempo e lo spazio per pensarci.</span></span></div>
<div dir="ltr" style="line-height: 1.2; margin-bottom: 7.5pt; margin-top: 0pt; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Liberation Serif"; font-size: large; font-style: italic; white-space: pre-wrap;">P.S. Copia del versamento è affissa alla bacheca di via Roma 11. Il totale investito dalla Fondazione Orso e dalla Festainrosso in imprese di solidarietà e formazione è di 150.946 euro.</span></div>
NonUnoMaNoihttp://www.blogger.com/profile/13663353179209669499noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4110718186682016135.post-66870170405783235642020-03-31T07:22:00.001+02:002020-03-31T07:50:13.508+02:00I CRISTIANO SOCIALI E L’AMNESIA CONSAPEVOLE DELL’UGUAGLIANZA<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhvg22e0ayh2c1Nq1JbodT5p3CyXZcpdicbnWTlzfqOL9aXI8bG-8E_W10PdPagQOgb_hiV36D7e9GSbbJggNK9JeHCZFrKb1vJ7ZPM_2RFykMdGTC14-j7Nfaop8q_tWRtfr6SZJxjXRI/s1600/copertinaluca.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"></a></div>
<div dir="ltr" style="line-height: 1.2; margin-bottom: 7.5pt; margin-top: 0pt; text-align: justify;">
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgvCHjNYcInX2nuI1gqMQRlEeXnezWW658KEURokBsLo-DJLUHhNTw6t4nticN9rTKjBAsHC5OHrP5S5wRQ2pgsip_ewkpjHZCl62q4WNGViMFnMSrz01CrCLnXPkKOD4EjGaALm-RHZgk/s1600/copertinaluca.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="300" data-original-width="500" height="384" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgvCHjNYcInX2nuI1gqMQRlEeXnezWW658KEURokBsLo-DJLUHhNTw6t4nticN9rTKjBAsHC5OHrP5S5wRQ2pgsip_ewkpjHZCl62q4WNGViMFnMSrz01CrCLnXPkKOD4EjGaALm-RHZgk/s640/copertinaluca.jpg" width="640" /></a></div>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiUk-RvtH8i8k5JcetywY_bHQ78z8dwlWrHsnj8sYjX9zrZVh47wy_4D6HKZ6d2xGqXCLHTpckhtalA-91b_S5C0lwIo_dzNhuBqaksArdRtyTJFa15g-0uvixbURWtPYWIlnvCin9wxOA/s1600/mimmo-luc%25C3%25A0-675.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="277" data-original-width="677" height="259" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiUk-RvtH8i8k5JcetywY_bHQ78z8dwlWrHsnj8sYjX9zrZVh47wy_4D6HKZ6d2xGqXCLHTpckhtalA-91b_S5C0lwIo_dzNhuBqaksArdRtyTJFa15g-0uvixbURWtPYWIlnvCin9wxOA/s640/mimmo-luc%25C3%25A0-675.jpg" width="640" /></a></div>
<span style="font-size: 14pt; white-space: pre-wrap;"><br /></span>
<span style="font-size: 14pt; white-space: pre-wrap;">Non so se è una regola fissa. Capita però ai piccoli partiti e ai movimenti politici di pagare con la propria estinzione il coraggio di portare sulle proprie spalle il peso di problemi soverchianti. Quando il peso li schiaccia, il patrimonio che hanno acquisito con la loro paziente e minoritaria elaborazione un po’ evapora, un po’ marcisce, un po’ viene superficialmente rimosso. Un po’ emigra verso formazioni più grandi che risolvono, aggravano o ritrovano l’antico rovello.</span></div>
<div dir="ltr" style="line-height: 1.2; margin-bottom: 7.5pt; margin-top: 0pt; text-align: justify;">
<span style="font-size: 14pt; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; vertical-align: baseline; white-space: pre-wrap;">Che questo fosse il caso dei Cristiano Sociali, lo pensavo già dopo aver letto gli scritti curati da Claudio Sardo in occasione dei novant’anni di Domenico Rosati. Il sospetto si è rinvigorito dopo il mio incontro con la </span><span style="font-size: 14pt; font-style: italic; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; vertical-align: baseline; white-space: pre-wrap;">“Storia dei Cristiano Sociali 1993-2017”</span><span style="font-size: 14pt; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; vertical-align: baseline; white-space: pre-wrap;"> curata sempre da Claudio Sardo insieme con Carlo Felice Casula e Mimmo Lucà: quest’ultimo nella doppia veste di protagonista e ricostruttore di quella ventennale esperienza politica.</span></div>
<div dir="ltr" style="line-height: 1.2; margin-bottom: 7.5pt; margin-top: 0pt; text-align: justify;">
<span style="font-size: 14pt; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; vertical-align: baseline; white-space: pre-wrap;">Il titolo - </span><span style="font-size: 14pt; font-style: italic; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; vertical-align: baseline; white-space: pre-wrap;">“Da credenti nella sinistra” - </span><span style="font-size: 14pt; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; vertical-align: baseline; white-space: pre-wrap;">sintetizza l’obiettivo storico che quel movimento si prefiggeva fin dal suo nascere. Dopo Tangentopoli e la caduta del muro di Berlino, la fine della </span><span style="font-size: 14pt; font-style: italic; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; vertical-align: baseline; white-space: pre-wrap;">conventio ad excludendum</span><span style="font-size: 14pt; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; vertical-align: baseline; white-space: pre-wrap;"> dei comunisti dal governo offriva l’opportunità di conquistare una democrazia bipolare dell’alternanza. Già, ma a </span><span style="font-size: 14pt; font-style: italic; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; vertical-align: baseline; white-space: pre-wrap;">“destra” </span><span style="font-size: 14pt; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; vertical-align: baseline; white-space: pre-wrap;">bisognava evitare, come temeva Pietro Scoppola, che la Chiesa italiana si sentisse sospinta </span><span style="font-size: 14pt; font-style: italic; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; vertical-align: baseline; white-space: pre-wrap;">“irrimediabilmente verso una destra senza storia vanificando lo sforzo di due generazioni di democratici cristiani, da De Gasperi a Moro”. </span><span style="font-size: 14pt; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; vertical-align: baseline; white-space: pre-wrap;">E, nello stesso tempo, bisognava chiarire la questione della laicità, ovvero del rapporto tra autonomia del cattolicesimo democratico e dottrina della Chiesa amministrata dall’autorità della gerarchia. </span></div>
<div dir="ltr" style="line-height: 1.2; margin-bottom: 7.5pt; margin-top: 0pt; text-align: justify;">
<span style="font-size: 14pt; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; vertical-align: baseline; white-space: pre-wrap;">A </span><span style="font-size: 14pt; font-style: italic; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; vertical-align: baseline; white-space: pre-wrap;">“sinistra”,</span><span style="font-size: 14pt; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; vertical-align: baseline; white-space: pre-wrap;"> andava salvaguardata la tensione ideale e programmatica verso l’uguaglianza, mentre andava incoraggiato il congedo degli eredi del comunismo italiano dal mito della rivoluzione: li aveva esclusi dal governo non il divieto americano, ma un’alleanza duratura, convincente e popolare fra chi temeva per la libertà di tutti e chi temeva per la propria proprietà.</span></div>
<div dir="ltr" style="line-height: 1.2; margin-bottom: 7.5pt; margin-top: 0pt; text-align: justify;">
<span style="font-size: 14pt; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; vertical-align: baseline; white-space: pre-wrap;">A DESTRA. Esaurita l’esperienza onnicomprensiva della Democrazia cristiana, occorreva giocoforza riprendersi dalla traumatica consumazione dell’unità politica dei cattolici. Costretti alla diaspora, bisognava animare da protagonisti la ricomposizione. Un compito da far tremare le vene e i polsi. Si trattava di affermare una laicità che battesse in breccia il progetto di trasformare la religione cristiana in religione civile. Così la CEI guidata da Camillo Ruini avrebbe voluto illuminare la rigenerazione della società, in dialogo preferenziale con un centrodestra magari fiancheggiato da una galassia di cooperative e di associazioni bianche non solo cielline o cisline. Ma si trattava pure di non cedere alle sirene del laicismo che denunciava in ogni pronunciamento cattolico su bioetica, fecondazione assistita, famiglia o fine vita un’indebita interferenza della gerarchia nelle scelte del Parlamento. I Cristiano Sociali, con santa pazienza, spiegarono sia ad “</span><span style="font-size: 14pt; font-style: italic; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; vertical-align: baseline; white-space: pre-wrap;">Avvenire</span><span style="font-size: 14pt; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; vertical-align: baseline; white-space: pre-wrap;">”, sia al cardinale, che i confini dello Stato democratico sono più ampi dei confini delle comunità religiose. Spetta alla dialettica parlamentare il compito di individuare le mediazioni percorribili per concordare indirizzi e regole sul terreno legislativo “</span><span style="font-size: 14pt; font-style: italic; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; vertical-align: baseline; white-space: pre-wrap;">in</span><span style="font-size: 14pt; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; vertical-align: baseline; white-space: pre-wrap;"> </span><span style="font-size: 14pt; font-style: italic; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; vertical-align: baseline; white-space: pre-wrap;">un</span><span style="font-size: 14pt; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; vertical-align: baseline; white-space: pre-wrap;"> </span><span style="font-size: 14pt; font-style: italic; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; vertical-align: baseline; white-space: pre-wrap;">quadro</span><span style="font-size: 14pt; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; vertical-align: baseline; white-space: pre-wrap;"> </span><span style="font-size: 14pt; font-style: italic; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; vertical-align: baseline; white-space: pre-wrap;">di</span><span style="font-size: 14pt; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; vertical-align: baseline; white-space: pre-wrap;"> </span><span style="font-size: 14pt; font-style: italic; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; vertical-align: baseline; white-space: pre-wrap;">forte</span><span style="font-size: 14pt; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; vertical-align: baseline; white-space: pre-wrap;"> </span><span style="font-size: 14pt; font-style: italic; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; vertical-align: baseline; white-space: pre-wrap;">pluralismo</span><span style="font-size: 14pt; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; vertical-align: baseline; white-space: pre-wrap;"> </span><span style="font-size: 14pt; font-style: italic; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; vertical-align: baseline; white-space: pre-wrap;">etico</span><span style="font-size: 14pt; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; vertical-align: baseline; white-space: pre-wrap;">”. Principi </span><span style="font-size: 14pt; font-style: italic; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; vertical-align: baseline; white-space: pre-wrap;">“non negoziabili”</span><span style="font-size: 14pt; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; vertical-align: baseline; white-space: pre-wrap;"> possono essere impartiti alla comunità dei fedeli, non imposti alla comunità multireligiosa della società moderna. E spiegarono alla sinistra influenzata dal pensiero radicale che la laicità del terzo millennio non poteva essere un guinzaglio giacobino imposto per decreto alla libertà delle voci religiose. Cercarono di convincere entrambi che laicità è, all’opposto, affermazione positiva di uguale libertà e dignità per tutte le fedi religiose. </span></div>
<div dir="ltr" style="line-height: 1.2; margin-bottom: 7.5pt; margin-top: 0pt; text-align: justify;">
<span style="font-size: 14pt; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; vertical-align: baseline; white-space: pre-wrap;">A SINISTRA, era necessario produrre altre rotture per dare un’anima allo schieramento progressista: la questione sociale dell’uguaglianza, stella polare e propellente dell’impegno di Ermanno Gorrieri e Pierre Carniti, è stata gradualmente declassata a “</span><span style="font-size: 14pt; font-style: italic; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; vertical-align: baseline; white-space: pre-wrap;">ideologia</span><span style="font-size: 14pt; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; vertical-align: baseline; white-space: pre-wrap;"> </span><span style="font-size: 14pt; font-style: italic; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; vertical-align: baseline; white-space: pre-wrap;">del</span><span style="font-size: 14pt; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; vertical-align: baseline; white-space: pre-wrap;"> </span><span style="font-size: 14pt; font-style: italic; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; vertical-align: baseline; white-space: pre-wrap;">livellamento</span><span style="font-size: 14pt; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; vertical-align: baseline; white-space: pre-wrap;">” e a copertura di una “</span><span style="font-size: 14pt; font-style: italic; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; vertical-align: baseline; white-space: pre-wrap;">cultura</span><span style="font-size: 14pt; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; vertical-align: baseline; white-space: pre-wrap;"> </span><span style="font-size: 14pt; font-style: italic; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; vertical-align: baseline; white-space: pre-wrap;">della</span><span style="font-size: 14pt; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; vertical-align: baseline; white-space: pre-wrap;"> </span><span style="font-size: 14pt; font-style: italic; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; vertical-align: baseline; white-space: pre-wrap;">mediocrità</span><span style="font-size: 14pt; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; vertical-align: baseline; white-space: pre-wrap;">” quando non dell’assistenzialismo parassitario. Tutt’al più si auspicava la ricerca della “</span><span style="font-size: 14pt; font-style: italic; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; vertical-align: baseline; white-space: pre-wrap;">pari</span><span style="font-size: 14pt; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; vertical-align: baseline; white-space: pre-wrap;"> </span><span style="font-size: 14pt; font-style: italic; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; vertical-align: baseline; white-space: pre-wrap;">opportunità</span><span style="font-size: 14pt; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; vertical-align: baseline; white-space: pre-wrap;"> </span><span style="font-size: 14pt; font-style: italic; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; vertical-align: baseline; white-space: pre-wrap;">di</span><span style="font-size: 14pt; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; vertical-align: baseline; white-space: pre-wrap;"> </span><span style="font-size: 14pt; font-style: italic; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; vertical-align: baseline; white-space: pre-wrap;">partenza</span><span style="font-size: 14pt; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; vertical-align: baseline; white-space: pre-wrap;">”, ma si lasciava in ombra l’obiettivo di ridurre le disuguaglianze nei punti di arrivo. </span></div>
<div dir="ltr" style="line-height: 1.2; margin-bottom: 7.5pt; margin-top: 0pt; text-align: justify;">
<span style="font-size: 14pt; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; vertical-align: baseline; white-space: pre-wrap;">I Cristiano sociali dovettero spiegare che la retorica meritocratica dei talenti non aveva armi per far progredire chi andava a fondo nella competizione utile a premiare i migliori: anzi denunciarono che nell’area liberaldemocratica prosperava la segreta convinzione che le disuguaglianze fossero il portato inevitabile di una crescita dell’economia. </span></div>
<div dir="ltr" style="line-height: 1.2; margin-bottom: 7.5pt; margin-top: 0pt; text-align: justify;">
<span style="font-size: 14pt; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; vertical-align: baseline; white-space: pre-wrap;">I Cristiano sociali invece pensavano che </span><span style="font-size: 14pt; font-style: italic; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; vertical-align: baseline; white-space: pre-wrap;">“tormentare i confortati per confortare i tormentati”</span><span style="font-size: 14pt; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; vertical-align: baseline; white-space: pre-wrap;"> (come amava ripetere Carniti) non era solo un esercizio risarcitorio di giustizia distributiva, ma era la premessa di un benefico sviluppo sociale. Certo, non si possono far parti uguali tra disuguali, come ripeteva Gorrieri ispirandosi a don Milani: il criterio per misurare la ricchezza e la povertà era il reddito famigliare. E qui cominciarono i dolori anche con gli 80 euro di Renzi, erogati nella stessa misura a nuclei di 3-4 componenti o di un componente solo escludendo soggetti incapienti e del tutto privi di reddito.</span></div>
<div dir="ltr" style="line-height: 1.2; margin-bottom: 7.5pt; margin-top: 0pt; text-align: justify;">
<span style="font-size: 14pt; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; vertical-align: baseline; white-space: pre-wrap;">L’amnesia consapevole della questione sociale è stata causa di perdita di credibilità della sinistra di governo tra le classi subalterne e le periferie territoriali. La fede indiscussa nelle </span><span style="font-size: 14pt; font-style: italic; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; vertical-align: baseline; white-space: pre-wrap;">magnifiche sorti e progressive </span><span style="font-size: 14pt; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; vertical-align: baseline; white-space: pre-wrap;">della modernità ha portato la sinistra a identificare il progresso con il dominio del mercato e del profitto: ha disarmato il suo spirito critico e ha finito per presentare il centrosinistra come espressione dei ceti privilegiati e già tutelati. Difficile contraddire questo amaro bilancio di Mimmo Lucà.</span></div>
<div dir="ltr" style="line-height: 1.2; margin-bottom: 7.5pt; margin-top: 0pt; text-align: justify;">
<span style="font-size: 14pt; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; vertical-align: baseline; white-space: pre-wrap;">Anche se l’obiettivo di arrivare al Partito democratico è stato organizzativamente raggiunto, molta strada resta da fare sul terreno della revisione delle strategie, dei modelli organizzativi, del regime democratico interno (ma quanto contano gli iscritti?). Il cammino dell’innovazione prospettata dai Cristiano Sociali è sempre irto di ostacoli, ma la storia di questi mesi tormentati conferma necessità e fascino di quell’impegno antico.</span></div>
<div dir="ltr" style="line-height: 1.2; margin-bottom: 7.5pt; margin-top: 0pt; text-align: justify;">
<span style="color: #222222; font-size: 14pt; vertical-align: baseline; white-space: pre-wrap;">Del resto, </span><span style="color: #222222; font-size: 14pt; font-style: italic; vertical-align: baseline; white-space: pre-wrap;">“laicamente parte e non integralisticamente tutto”</span><span style="color: #222222; font-size: 14pt; vertical-align: baseline; white-space: pre-wrap;">, questa era la missione storica che Alfredo Reichlin assegnava al Pd in cui credeva: far risorgere la coscienza nazionale e un nuovo patriottismo attorno ai valori che seppero fondare la Repubblica e scrivere nella Carta Costituzionale l’alto compromesso fra tradizione liberaldemocratica, solidarismo cattolico e pensiero socialista.</span></div>
<div dir="ltr" style="line-height: 1.2; margin-bottom: 7.5pt; margin-top: 0pt; text-align: justify;">
<span style="color: #222222; font-size: 14pt; vertical-align: baseline; white-space: pre-wrap;">Nell’ora straziante del contagio, lo posso dire con le parole di De Gasperi alla Conferenza di Parigi del 10 agosto 1946, dove osò parlare</span><span style="color: #222222; font-size: 14pt; font-style: italic; vertical-align: baseline; white-space: pre-wrap;"> “come rappresentante della nuova Repubblica” </span><span style="color: #222222; font-size: 14pt; vertical-align: baseline; white-space: pre-wrap;">appena nata per armonizzare</span><span style="color: #222222; font-size: 14pt; font-style: italic; vertical-align: baseline; white-space: pre-wrap;"> “in sé le aspirazioni umanitarie di Giuseppe Mazzini, le concezioni universalistiche del cristianesimo e le speranze internazionalistiche dei lavoratori”.</span><span style="font-size: 14pt; font-style: italic; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; vertical-align: baseline; white-space: pre-wrap;"> </span></div>
<div dir="ltr" style="line-height: 1.2; margin-bottom: 7.5pt; margin-top: 0pt; text-align: right;">
<span style="font-size: 12pt; font-style: italic; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; vertical-align: baseline; white-space: pre-wrap;">Mario Dellacqua</span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjysCfg6Li7-r8SQB6NnUgHVN63ENPHxVaZwBfEWkGVVwzC6j8UcCNgHY3yzhhIzuFc8V0ER1kWwH7hL3TcIWxJEM7QKSQKRdQStXaqg-gqFKQ6Fo0I_nACzFdjNuuXI_4s_lwFLTVhwSM/s1600/mimmo-luc%25C3%25A0-675.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><br /></a></div>
<div dir="ltr" style="line-height: 1.2; margin-bottom: 7.5pt; margin-top: 0pt; text-align: justify;">
<span style="font-size: 14pt; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; vertical-align: baseline; white-space: pre-wrap;">C. F. CASULA – C. SARDO – M. LUCA’, </span><span style="font-size: 14pt; font-style: italic; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; vertical-align: baseline; white-space: pre-wrap;">Da</span><span style="font-size: 14pt; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; vertical-align: baseline; white-space: pre-wrap;"> </span><span style="font-size: 14pt; font-style: italic; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; vertical-align: baseline; white-space: pre-wrap;">credenti</span><span style="font-size: 14pt; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; vertical-align: baseline; white-space: pre-wrap;"> </span><span style="font-size: 14pt; font-style: italic; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; vertical-align: baseline; white-space: pre-wrap;">nella</span><span style="font-size: 14pt; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; vertical-align: baseline; white-space: pre-wrap;"> </span><span style="font-size: 14pt; font-style: italic; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; vertical-align: baseline; white-space: pre-wrap;">sinistra</span><span style="font-size: 14pt; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; vertical-align: baseline; white-space: pre-wrap;">. </span><span style="font-size: 14pt; font-style: italic; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; vertical-align: baseline; white-space: pre-wrap;">Storia</span><span style="font-size: 14pt; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; vertical-align: baseline; white-space: pre-wrap;"> </span><span style="font-size: 14pt; font-style: italic; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; vertical-align: baseline; white-space: pre-wrap;">dei</span><span style="font-size: 14pt; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; vertical-align: baseline; white-space: pre-wrap;"> </span><span style="font-size: 14pt; font-style: italic; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; vertical-align: baseline; white-space: pre-wrap;">Cristiano</span><span style="font-size: 14pt; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; vertical-align: baseline; white-space: pre-wrap;"> </span><span style="font-size: 14pt; font-style: italic; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; vertical-align: baseline; white-space: pre-wrap;">Sociali</span><span style="font-size: 14pt; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; vertical-align: baseline; white-space: pre-wrap;"> </span><span style="font-size: 14pt; font-style: italic; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; vertical-align: baseline; white-space: pre-wrap;">1993</span><span style="font-size: 14pt; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; vertical-align: baseline; white-space: pre-wrap;">-</span><span style="font-size: 14pt; font-style: italic; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; vertical-align: baseline; white-space: pre-wrap;">2017</span><span style="font-size: 14pt; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; vertical-align: baseline; white-space: pre-wrap;">, prefazione di Romano Prodi, il Mulino, 2019, p. 385, euro 30.</span></div>
NonUnoMaNoihttp://www.blogger.com/profile/13663353179209669499noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4110718186682016135.post-4029016650913042282020-03-27T14:29:00.001+01:002020-03-27T14:29:29.354+01:00LE ACLI DI DOMENICO ROSATI: QUANDO UN VECCHIO SLOGAN TORNA D’ATTUALITA’<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiE1oZJFuNel9NPuQlpYoG5JFTUUJQ72iNkNCezfcsDYo5cR4V41JaKLOpfP0FVBWi-STLOxMc9cSPfhAETrYvy1Z6r4kjVpEGIRa-UwnxaJu0sc_P9zKGqWpe4t6TVlkWU8NAKRlG1L5g/s1600/rosati2.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; display: inline; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="183" data-original-width="276" height="265" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiE1oZJFuNel9NPuQlpYoG5JFTUUJQ72iNkNCezfcsDYo5cR4V41JaKLOpfP0FVBWi-STLOxMc9cSPfhAETrYvy1Z6r4kjVpEGIRa-UwnxaJu0sc_P9zKGqWpe4t6TVlkWU8NAKRlG1L5g/s400/rosati2.jpg" width="400" /></a></div>
<div style="clear: right; display: inline; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em; text-align: justify;">
</div>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgrOFEr7kdJfTpffqK1DSnOnJU-6WRoKgUMpZum7FFwn3IBrWAYvdvcSLu8HoO8cly481RoZY4hlSE6Nig1zlYpK2f15Co35lml2n8s33PkNqHm_QicpEA_xkc8nb2750aYFSaOjrBe1lg/s1600/rosati1.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="269" data-original-width="187" height="640" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgrOFEr7kdJfTpffqK1DSnOnJU-6WRoKgUMpZum7FFwn3IBrWAYvdvcSLu8HoO8cly481RoZY4hlSE6Nig1zlYpK2f15Co35lml2n8s33PkNqHm_QicpEA_xkc8nb2750aYFSaOjrBe1lg/s640/rosati1.jpg" width="444" /></a></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<span style="font-family: "Liberation Serif"; font-size: 12pt; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; text-align: justify; vertical-align: baseline; white-space: pre-wrap;"><br /></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">
<span style="font-family: "Liberation Serif"; font-size: 12pt; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; text-align: justify; vertical-align: baseline; white-space: pre-wrap;">Al di qua del partito, oltre il sindacato. Quasi circolo cattolico, ma crocevia periglioso di fortodossie e eresie in magmatico fermento. Presidio caritativo di assistenza nelle periferie sociali, ma colosso e formica della cooperazione. Secondo monsignor Domenico Tardini, le Acli non erano </span><span style="font-family: "Liberation Serif"; font-size: 12pt; font-style: italic; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; text-align: justify; vertical-align: baseline; white-space: pre-wrap;">“nè carne, né pesce”</span><span style="font-family: "Liberation Serif"; font-size: 12pt; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; text-align: justify; vertical-align: baseline; white-space: pre-wrap;">. Nelle mani della lunga presidenza di Domenico Rosati, le Acli si destreggiarono e si sinistreggiarono fra unità sindacale e compromesso storico, fra le protezioni del collateralismo democristiano e l’ardimento blasfemo della scelta socialista, fra fine traumatica dell’unità politica dei cattolici e ossequio al magistero della Chiesa, fra fedeltà atlantica e apertura a un pacifismo indipendente dai blocchi.</span></div>
<div dir="ltr" style="line-height: 1.44; margin-bottom: 7.5pt; margin-top: 0pt; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Liberation Serif"; font-size: 12pt; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; vertical-align: baseline; white-space: pre-wrap;">Giovanni Battista Montini le tenne a battesimo nel 1944 per dotare di un’identità la corrente cristiana nella Cgil unitaria: appena in tempo per fiancheggiare l’avventura della Cisl dopo la rottura seguita all’attentato a Togliatti del luglio 1948. Ma, liberata dal sovraccarico dell’egemonia comunista, la Cisl subì il lacerante dubbio fra confessionalismo e laicità: se per Guido Gonella il sindacato </span><span style="font-family: "Liberation Serif"; font-size: 12pt; font-style: italic; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; vertical-align: baseline; white-space: pre-wrap;">“o sarà cristiano o non sarà”</span><span style="font-family: "Liberation Serif"; font-size: 12pt; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; vertical-align: baseline; white-space: pre-wrap;">, per Giulio Pastore era chiaro invece che il sindacato </span><span style="font-family: "Liberation Serif"; font-size: 12pt; font-style: italic; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; vertical-align: baseline; white-space: pre-wrap;">“o sarà dei lavoratori o non sarà”</span><span style="font-family: "Liberation Serif"; font-size: 12pt; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; vertical-align: baseline; white-space: pre-wrap;">. In quell’occasione, un’organizzazione dalle radici confessionali come le Acli diventò guida di un tragitto aconfessionale, laico e pluralista per un sindacato destinato a praticare un’interpretazione democratica del conflitto sociale. </span></div>
<div dir="ltr" style="line-height: 1.44; margin-bottom: 7.5pt; margin-top: 0pt; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Liberation Serif"; font-size: 12pt; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; vertical-align: baseline; white-space: pre-wrap;">Fu il primo e non l’ultimo anello di una catena di dilemmi, ma rivelò ai protagonisti di tante tensioni che la laicità non è una virtù di tanti laici, come non tutti i preti sono clericali. Certo, non deve essere stato agevole, prima per Emilio Gabaglio subire nel giugno 1971 la deplorazione di Paolo VI che non sopportò il </span><span style="font-family: "Liberation Serif"; font-size: 12pt; font-style: italic; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; vertical-align: baseline; white-space: pre-wrap;">“dramma”</span><span style="font-family: "Liberation Serif"; font-size: 12pt; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; vertical-align: baseline; white-space: pre-wrap;"> della scelta socialista di Vallombrosa (1970) e decise di allontanare dalle Acli gli assistenti ecclesiastici. E non deve essere stato gratificante, per Domenico Rosati, subire le convocazioni del cardinale torinese Anastasio Ballestrero o del milanese Giovanni Colombo che fraternamente chiedevano di </span><span style="font-family: "Liberation Serif"; font-size: 12pt; font-style: italic; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; vertical-align: baseline; white-space: pre-wrap;">“mandare via”</span><span style="font-family: "Liberation Serif"; font-size: 12pt; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; vertical-align: baseline; white-space: pre-wrap;"> dirigenti favorevoli alle candidature indipendenti nelle liste comuniste: Rosati riconobbe che l’omaggio al pluralismo non annullava il dovere di obbedire alla gerarchia ecclesiastica, ma rispose ai severi richiami dei porporati che lui, tra Magistero e coscienza, avrebbe accettato il primato del Magistero, che però non imponeva mai di andare contro coscienza. </span></div>
<div dir="ltr" style="line-height: 1.44; margin-bottom: 7.5pt; margin-top: 0pt; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Liberation Serif"; font-size: 12pt; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; vertical-align: baseline; white-space: pre-wrap;">Quando tirava aria di scissioni, sia nelle Acli con Carlo Borrini nel 1972, sia nella Cisl con Vito Scalia nel 1974, sia nella Democrazia cristiana destabilizzata dagli esiti del referendum sul divorzio, Domenico Rosati arrivò a confessare più volte di essere arrivato a presiedere “</span><span style="font-family: "Liberation Serif"; font-size: 12pt; font-style: italic; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; vertical-align: baseline; white-space: pre-wrap;">non un’associazione</span><span style="font-family: "Liberation Serif"; font-size: 12pt; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; vertical-align: baseline; white-space: pre-wrap;"> </span><span style="font-family: "Liberation Serif"; font-size: 12pt; font-style: italic; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; vertical-align: baseline; white-space: pre-wrap;">ma un problema</span><span style="font-family: "Liberation Serif"; font-size: 12pt; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; vertical-align: baseline; white-space: pre-wrap;">”. Ecco perchè, neppure in occasione del novantesimo compleanno del suo più longevo leader, il paradosso delle Acli mal si presta ai linguaggi deferenti delle celebrazioni commemorative. D’altra parte, lo sguardo a ritroso dei tanti protagonisti (ex presidenti, sindacalisti, ecclesiastici, animatori politici) riporta coralmente in primo piano l’attualità di uno slogan che non sembra invecchiato dal 1981 e che sembra illuminare le sfide dell’oggi: le domande inevase da cui nasce l’inganno dei populismi hanno davvero bisogno di </span><span style="font-family: "Liberation Serif"; font-size: 12pt; font-style: italic; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; vertical-align: baseline; white-space: pre-wrap;">“un movimento della società civile per la riforma della politica”.</span><span style="font-family: "Liberation Serif"; font-size: 12pt; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; vertical-align: baseline; white-space: pre-wrap;"> Non c’è altra strada percorribile, se si vuole evitare che la democrazia ceda non davanti alle spallate aggressive di un nemico esterno, ma si svuoti per l’effetto di dissanguamento di una cittadinanza sterilizzata dalla sistematica riduzione dei soggetti sociali al rango di consumatori. Di questi tempi, e da tempo immemorabile, spettatori e crocettatori quinquennali di schede sono convocati – quando va bene – per applaudire il leader in ascesa o per disarcionare il capo caduto in disgrazia. In attesa di riprendere il ciclo di malcontento-esplosione-passività.</span></div>
<div dir="ltr" style="line-height: 1.44; margin-bottom: 7.5pt; margin-top: 0pt; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Liberation Serif"; font-size: 12pt; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; vertical-align: baseline; white-space: pre-wrap;">Non è più tempo di spendersi nel</span><span style="font-family: "Liberation Serif"; font-size: 12pt; font-style: italic; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; vertical-align: baseline; white-space: pre-wrap;"> “ritorno sul territorio” </span><span style="font-family: "Liberation Serif"; font-size: 12pt; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; vertical-align: baseline; white-space: pre-wrap;">o nelle periferie per riacquistare sul mercato delle immagini simpatie perdute e sintonie smarrite. La riforma della politica (non evoco più l’azzardo della </span><span style="font-family: "Liberation Serif"; font-size: 12pt; font-style: italic; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; vertical-align: baseline; white-space: pre-wrap;">“rifondazione”</span><span style="font-family: "Liberation Serif"; font-size: 12pt; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; vertical-align: baseline; white-space: pre-wrap;">) potrà ritrovare una sua utilità se saprà investire le sue energie elaborative, culturali, programmatiche e organizzative nella lotta per rendere la vita quotidiana più giusta e più democratica. E per incamminarsi risolutamente su questa strada, l’insediamento governativo non è la precondizione ineludibile, come pensavano quando eravamo socialdemocratici o sovietici.</span></div>
<div dir="ltr" style="line-height: 1.44; margin-bottom: 7.5pt; margin-top: 0pt; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Liberation Serif"; font-size: 12pt; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; vertical-align: baseline; white-space: pre-wrap;">Se vogliamo trovare quei 2,1 milioni di cittadini disposti a impegnarsi attivamente per conseguire l’obiettivo del cambiamento sociale, come vuole la regola del 3,5% della studiosa americana Erica Chenowet, un movimento della società civile per la riforma della politica ci serve come il pane. Ci serve una rete di movimenti e di poteri locali, aziendali, sindacali, municipali, parrocchiali, associativi in grado di alimentare controllo democratico, ispirazione, fiancheggiamento, contestazione creativa e partecipazione conflittuale o collaborativa: prendere parte nel senso di prender parola e prendere parte nel senso di prendere un pezzo di mondo, da curare se va bene e da cambiare se gira al contrario.</span></div>
<div dir="ltr" style="line-height: 1.44; margin-bottom: 7.5pt; margin-top: 0pt; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Liberation Serif"; font-size: 12pt; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; vertical-align: baseline; white-space: pre-wrap;">In fondo non è questo il nodo che stringe le sardine e le obbliga ad aprirsi o a perire? Contaminazione e sperimentazione sono le parole chiave della nuova resistenza e della nuova possibile controffensiva democratica.</span></div>
<div dir="ltr" style="line-height: 1.44; margin-bottom: 7.5pt; margin-top: 0pt; text-align: right;">
<span style="font-family: "Liberation Serif"; font-size: 11pt; font-style: italic; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; vertical-align: baseline; white-space: pre-wrap;">Mario Dellacqua</span></div>
<br /><div dir="ltr" style="line-height: 1.44; margin-bottom: 7.5pt; margin-top: 0pt; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Liberation Serif"; font-size: 12pt; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; vertical-align: baseline; white-space: pre-wrap;">CLAUDIO SARDO (a cura di), </span><span style="font-family: "Liberation Serif"; font-size: 12pt; font-style: italic; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; vertical-align: baseline; white-space: pre-wrap;">Cristiani</span><span style="font-family: "Liberation Serif"; font-size: 12pt; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; vertical-align: baseline; white-space: pre-wrap;"> </span><span style="font-family: "Liberation Serif"; font-size: 12pt; font-style: italic; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; vertical-align: baseline; white-space: pre-wrap;">di</span><span style="font-family: "Liberation Serif"; font-size: 12pt; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; vertical-align: baseline; white-space: pre-wrap;"> </span><span style="font-family: "Liberation Serif"; font-size: 12pt; font-style: italic; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; vertical-align: baseline; white-space: pre-wrap;">frontiera</span><span style="font-family: "Liberation Serif"; font-size: 12pt; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; vertical-align: baseline; white-space: pre-wrap;">. </span><span style="font-family: "Liberation Serif"; font-size: 12pt; font-style: italic; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; vertical-align: baseline; white-space: pre-wrap;">Scritti</span><span style="font-family: "Liberation Serif"; font-size: 12pt; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; vertical-align: baseline; white-space: pre-wrap;"> </span><span style="font-family: "Liberation Serif"; font-size: 12pt; font-style: italic; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; vertical-align: baseline; white-space: pre-wrap;">in</span><span style="font-family: "Liberation Serif"; font-size: 12pt; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; vertical-align: baseline; white-space: pre-wrap;"> </span><span style="font-family: "Liberation Serif"; font-size: 12pt; font-style: italic; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; vertical-align: baseline; white-space: pre-wrap;">onore</span><span style="font-family: "Liberation Serif"; font-size: 12pt; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; vertical-align: baseline; white-space: pre-wrap;"> </span><span style="font-family: "Liberation Serif"; font-size: 12pt; font-style: italic; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; vertical-align: baseline; white-space: pre-wrap;">di</span><span style="font-family: "Liberation Serif"; font-size: 12pt; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; vertical-align: baseline; white-space: pre-wrap;"> </span><span style="font-family: "Liberation Serif"; font-size: 12pt; font-style: italic; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; vertical-align: baseline; white-space: pre-wrap;">Domenico</span><span style="font-family: "Liberation Serif"; font-size: 12pt; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; vertical-align: baseline; white-space: pre-wrap;"> </span><span style="font-family: "Liberation Serif"; font-size: 12pt; font-style: italic; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; vertical-align: baseline; white-space: pre-wrap;">Rosati</span><span style="font-family: "Liberation Serif"; font-size: 12pt; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; vertical-align: baseline; white-space: pre-wrap;">, Diabasis edizioni 2019, p. 168, euro 13.</span></div>
NonUnoMaNoihttp://www.blogger.com/profile/13663353179209669499noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4110718186682016135.post-28646852203479332732020-03-17T11:23:00.001+01:002020-03-23T10:10:05.134+01:00Donazione Ospedali della FestaInRosso<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi6iVoFK7E_pMLb5rnlkr9671rnY3SD0Vm23W18sc8Bk4fkGQTsXXN4kT9ObwbVVVe33V1Q4EQFPshqvBDCoBtdSqNhf3yyTcEUvhxEREz8P3rRCiF8JsOW9NHsuiDv-htwTNotkq1cP_c/s1600/FESTAINROSSO+-+Donazione+Ospedali+%25282%2529.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1600" data-original-width="1121" height="640" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi6iVoFK7E_pMLb5rnlkr9671rnY3SD0Vm23W18sc8Bk4fkGQTsXXN4kT9ObwbVVVe33V1Q4EQFPshqvBDCoBtdSqNhf3yyTcEUvhxEREz8P3rRCiF8JsOW9NHsuiDv-htwTNotkq1cP_c/s640/FESTAINROSSO+-+Donazione+Ospedali+%25282%2529.jpg" width="448" /></a></div>
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