martedì 12 maggio 2009

UNA RINUNCIA MA ANCHE UN IMPEGNO

  1. Abbiamo chiesto con le primarie di offrire ai cittadini la possibilità di scegliere il candidato Sindaco.
 Ci è stato detto di no.
  2. Abbiamo chiesto di definire in anticipo una Giunta di soli quattro assessori per ridurre i costi della politica e per dare un segnale di trasparenza e di rinnovamento, non di gara per le preferenze.
 Ci è stato detto di no.
Con questo doppio rifiuto, si è certificata la fine di Solidarietà e progresso. Il progresso resiste, ma coincide con la gara delle preferenze tra gli aspiranti ad un posto di assessore.

Scompare invece ogni traccia visibile di quella solidarietà che aveva dato origine a un’esperienza unitaria nata nel 1990 per le speranze di concittadini con idee socialiste, comuniste, cattolico-democratiche, laiche, ambientaliste, con o senza tessera di partito.

Di questi tempi, se ti limiti ad argomentare le tue richieste, difficilmente la spunti. Invece, le mediazioni ad oltranza si cercano con chi fa la voce grossa e tiene tra le mani una qualche arma di ricatto.

Noi non avevamo niente perchè tali metodi non appartengono al nostro stile di azione politica.


I nostri interlocutori di centrosinistra erano (sono):

a) sicuri di vincere;

b) sicuri che non avremmo mai spinto il conflitto oltre il limite della rottura.

Perciò i pesci in faccia ci sono arrivati con il sorriso sulla bocca.

Non presentiamo un’altra lista e sappiamo metterci da parte perché il nostro impegno politico è guidato dal senso di responsabilità, non dal desiderio di rottura o dal bisogno di avere un posto a tutti i costi.

Per senso di responsabilità noi intendiamo che non basta improvvisare 15 nomi da proporre il lista elettorale, che abbiano come unico legame la gratitudine con chi li ha messi lì.

Ma servono valori comuni, un percorso di crescita sui contenuti del programma, disponibilità e competenza. Siamo un gruppo giovane ma non abbastanza superbi da credere di possedere già adesso tutti questi requisiti.

Perciò accettiamo che siano altri ad andare avanti, anche se non ne condividiamo scelte o comportamenti.


Continueremo la nostra opera, comunque vadano le elezioni del 7 giugno, per favorire il controllo democratico della vita amministrativa e per favorire la partecipazione consapevole dei cittadini: essi non vanno considerati come schede elettorali ambulanti, ma rispettati come soggetti degni di concorrere ogni giorno alle scelte politiche con il conflitto o la collaborazione, con l’approvazione o la critica.


None, primo maggio 2009

Giuseppe Astore, Domenico Bastino, Giancarlo Bergia, Massimo Bonifazio, Roberto Cerchio, Mario Dellacqua, Laura Ferrari, Aurora Flesia, Massimiliano Franco, Giovanni Garabello, Diego Goitre, Raffaele Latiana, Fernanda Mazzoni,Cesare Micanti, Gianluigi Saccione, Simona Sola, Andrea Testa, Teresa Vigliotta

2 commenti:

  1. Ciao a tutti. Condivido soprattutto gli intenti futuri, ma non l'analisi della situazione pregressa. Ne sono stato testimone (naturalmente poco affidabile, vista la parzialità dei miei orizzonti). E' vero: sono stati detti dei no (alle primarie e all'anticipo dei nomi degli assessori). Ma anche dei sì, come ad esempio alla riduzione del numero degli assessori (voi dite il contrario nel manifesto), oppure, in un estremo tentativo di mediazione, l'approvazione della richiesta delle deleghe all'urbanistica e ai lavori pubblici da parte del vicesindaco Garabello). Questo per la precisione. Non è vero che da questa parte ci fosse la presunzione della vittoria. Neanche avevamo la certezza che voi non spingeste il conflitto oltre il limite del non ritorno. E infine, neanche abbiamo avuto il sorriso sulle labbra quando, come voi dite, vi abbiamo preso a pesci in faccia. C'è stata sofferenza. Spesso ci siamo chiesti cosa avreste fatto. So che il dialogo tra noi, d'ora in poi, sarà irto di difficoltà. L'abbiamo messo in conto. Per quanto mi riguarda, continuerò sulla strada del confronto. Aspro, conflittuale, ma possibilmente costruttivo per nuove ipotesi e nuove proposte. Ho troppa stima per alcuni di voi. Per il momento mi impegnerò perché la lista di Maria possa vincere. Dall'altra parte ci sono strani figuri, che mal sopporto. Li ho combattuti in passato, mettemdoci la faccia, contin uerò a combatterli. Non so se è una grande ragione politica. Poi, vedrò cosa devo fare. Ho una lama di terreno dietro casa da coltivare e devo dire che il giardinaggio e l'orticoltura mi rilassano. Nonostante tutto, sono ancora un uomo di buona volontà e continuerò ad essere ecumenico con tutti coloro che lo vorranno. Sinceramente vostro.
    Gregorio

    RispondiElimina
  2. A me sembrava chiaro che definire in anticipo una GIunta di quattro assessori significava indicarne i nomi in anticipo. E infatti lo si chiedeva per combattere la gara delle preferenze alla quale si delega l'assegnazione delle cattedre in palio. Quello è stato il punto vero di contrasto. A parte questa leggera puntualizzazione, devo dare atto a Gregorio per il tono asciutto, benchè non rinunciatario, del suo intervento. In questo modo sarà più facile capire i punti di vista, gli accordi e i possibili dissensi. Di questi tempi, invece, eviterei le autoincensazioni, le finte umiltà e le ostentate ritrosie, come l'attribuzione ad altri di posizioni facili da demolire. ciao mario dellacqua

    RispondiElimina