Da un comunicato del 2007
RIFORMARE LA POLITICA CHE COSTA TROPPO
E NON E’ NEPPURE DEMOCRATICA.
A NONE BASTANO QUATTRO ASSESSORI COMUNALI
Per conquistare la fiducia e il sostegno della maggioranza del popolo italiano, il centrosinistra potrebbe approvare due naturali provvedimenti di emergenza democratica: ridurre i costi della politica e dare agli iscritti ai partiti il diritto di scegliere con il voto i loro candidati.
La prima riforma si può fare riducendo il numero dei ministri e dei sottosegretari. Si possono ridurre le indennità dei parlamentari che invece restano a livelli inaccettabili.
252mila euro lordi per i deputati, 255mila euro per i senatori,
480mila euro per i parlamentari europei.
Si possono abolire i doppioni come le Province, le Comunità montane, le Circoscrizioni. Si può ridurre il numero degli assessori. Si può approvare una legge elettorale, ad esempio con sbarramento alla tedesca, che favorisca l’accorpamento e non la moltiplicazione dei partiti.
La seconda riforma non avrebbe bisogno di alcuna legge o referendum. Basterebbe nello Statuto del partito vincolare la designazione delle candidature al voto democratico di iscritti e simpatizzanti mediante il versamento di una quota di partecipazione. Almeno in un’occasione avresti la possibilità di contare qualcosa.
Ridurre costi e privilegi della politica, dare il potere agli iscritti: sono misure sagge e inevitabili se si vuole combattere l’incancrenimento della democrazia.
Per farlo è utile l’impegno dei Presidenti di Camera e Senato che dal gennaio 2008 hanno stabilito:
- L’abbattimento dell’istituto del riscatto, ossia del versamento volontario dei contributi figurativi che consentono a deputati e senatori di incassare un vitalizio dopo appena due anni, sei mesi e un giorno di attività parlamentare.
- La riduzione dell’assegno vitalizio dall’80 al 60 per cento dell’indennità lorda.
- La soppressione del rimborso per “viaggi di studio e aggiornamento” pari a 3.100 euro all’anno.
I provvedimenti approvati da Bertinotti e Marini
comporteranno un risparmio di 60 milioni di euro l’anno.
interventi di risparmio sono possibili Anche nei Comuni.
A None, ad esempio, non c’è bisogno di sei Assessori
alcuni dei quali con deleghe prive di poteri effettivi.
Quattro Assessori sarebbero sufficienti.
Se non subito, il buon esempio potrebbe iniziare
dalla prossima legislatura.
Il Circolo nonese di Rifondazione comunista “Teresa Noce”
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