Cari amici,
anche se la mia opinione vale pressoché zero, direi che è
andata maluccio al PD di Renzi ma malissimo alle formazioni alla sua sinistra.
Roma 4.5%, Milano 3.5%, Torino 3.7%. La sinistra "alternativa" ha
ancora una volta partorito un topolino. A parte la Napoli ad immagine e
somiglianza di De Magistris e la Cagliari del bravo Zedda (la cui lista però è
di centro-sinistra), solo a Bologna si supera il 5%.
Forse non è stata una gran pensata sostituire
l'anti-berlusconismo con l'anti-renzismo. Forse l'inaffidabilità che promana
dai soliti litigi pre-elettorali (vedi Milano e Roma) e da quella gestione
sprovveduta che ha rischiato di far saltare la partecipazione di Fassina alla
competizione romana non aiutano. Forse muoversi e stringere solo in funzione
degli appuntamenti elettorali non scalda il cuore delle persone di sinistra.
Forse il popolo dei ben-altristi che detta la propria purissima linea via blog
dovrebbe decidersi ad abbandonare il virtuale per il reale. Forse Renzi non è
il demonio ma un liberale di sinistra con piena cittadinanza nel campo del
centro-sinistra e capace di muoversi meglio di noi. Forse non abbiamo tutte le
soluzioni in tasca e ci vuole un po' più di umiltà (vero Andrea Ranieri?) nel
costruire un nuovo soggetto di sinistra (ma nuovo davvero!) capace di
contendere al PD la leadership dell'area progressista. Forse bisogna trovare la
pazienza di lavorare sul medio-lungo periodo a prescindere dal calendario
elettorale, mettendo in campo quella sorta di dovere di "praticare i
diritti" dal basso perorato a suo tempo da un socialista non statalista
come Vittorio Foa.
Saluti.
Roberto Cerchio, None (TO)
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