mercoledì 10 febbraio 2021

L'A.N.P.I. e il Giorno del Ricordo

Una serata di approfondimento di qualche anno fa
Una serata di approfondimento di qualche anno fa
Come sezione ANPI "Michele Ghio" di None oggi vogliamo ricordare in particolare tutti gli italiani innocenti eliminati dall'Esercito Partigiano Jugoslavo e dalla sua polizia segreta nelle zone miste e contese dell'estremo Nord-Est perché considerati (a torto o a ragione) oppositori politici del progetto espansivo di Tito.
Tra le migliaia di vittime stimate (4-500 all'indomani dell'8 di settembre, 4-5000 al termine del conflitto), oltre a fascisti e collaborazionisti con innegabili responsabilità politiche, furono infatti numerose le persone non compromesse con il regime mussoliniano (tra cui paradossalmente vari partigiani ed antifascisti italiani) a finire in qualche caso nelle famigerate foibe ma perlopiù a morire di stenti o di malattia nei campi di concentramento jugoslavi.
Nonostante si trovasse dalla parte giusta nella guerra scatenata da Hitler e dai suoi alleati (primo fra tutti Mussolini) contro Francia, Inghilterra, USA ed URSS, l'Esercito Partigiano Jugoslavo nella sua vittoriosa marcia di liberazione dal nazi-fascismo, si rese purtroppo anche responsabile di eccessi e di alcuni orrori ingiustificabili (non solo nei confronti della popolazione italiana) anche se almeno in parte comprensibili alla luce dell'ideologia stalinista delle truppe titine e della feroce repressione anti-slava operata dal regime fascista in quei territori (ed in generale delle malefatte delle forze di occupazione nazifasciste e del collaborazionismo sloveno, croato e serbo loro alleato).
Ma forse ancor più delle vittime delle foibe e dei campi, oggi vogliamo fare memoria del dramma dell'esodo di circa 300mila istriano-dalmati, in grande maggioranza italiani, dai territori assegnati al nuovo stato jugoslavo, nel corso dei quindici anni successivi alla fine della II Guerra Mondiale, e della loro non sempre benevola accoglienza in Italia.
Con la loro dipartita (anche se non imposta per legge a differenza di quanto avvenne per i tedeschi) la fiorente comunità italiana in quelle terre andò incontro ad un estremo impoverimento, riducendosi progressivamente di almeno tre quarti, pur rimanendo fino al giorno d'oggi una significativa e riconosciuta minoranza.
Per fortuna la II Guerra Mondiale vide soccombere le forze naziste e fasciste ma tra i tanti frutti avvelenati del sanguinoso conflitto (inclusi il bombardamento britannico di Dresda e le bombe atomiche statunitensi su Hiroshima e Nagasaki) devono essere annoverati anche questi due.

None, 10 febbraio 2021
Il Comitato di sezione

2 commenti:



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