Alla Conferenza dei Servizi che il 14 aprile doveva decidere sull’autorizzazione all’insediamento della centrale a biomasse a None hanno preso parte Alberto Cucatto e Francesco Pavone, funzionari della Provincia di Torino incaricati del procedimento, il titolare della società BENARCO Energy Adolfo PASTORINO, il Sindaco Maria Luisa SIMEONE e l’assessore Patrizia GIARRUSSO per il Comune di None, l’assessore Erminio Bisogno per il Comune di Airasca, l’assessore Franco D’Onofrio per il Comune di Volvera. Il comitato “Energia Ambiente e Territorio” di None era rappresentato da Nunzio SORRENTINO, da Mario DELLACQUA e da Mario RUGGIERI.
Tutte le amministrazioni comunali intervenute hanno confermato il loro parere contrario al progetto della Benarco e la Provincia, al termine del confronto, si è riservata di demandare ogni decisione ad una successiva Conferenza Unificata con la partecipazione della Regione Piemonte.
Per l’Amministrazione comunale nonese, l’Assessore Patrizia GIARRUSSO ha fatto osservare che la realizzazione di una rete di teleriscaldamento riveste tuttora un peso marginale nell’ambito del progetto complessivo. La società proponente non ha provveduto a richiedere a Trenitalia le autorizzazioni necessarie all’attraversamento del tratto ferroviario né ha sondato, con un’adeguata indagine di marketing, l’eventuale interesse ad allacciarsi di un’utenza oggi già servita dal metano o residente in abitazioni prevalentemente bifamigliari. L’amministratore delegato della società proponente ha invece detto di voler affidare il successo e la diffusione del teleriscaldamento “al passaparola della signora Maria”. La fragilità delle prospettive del teleriscaldamento è confermata dall’entità della produzione termica dichiarata che riserva a tale attività solo il 5% dell’energia prodotta.
Il restante 95% sarebbe destinato all’essiccazione di legno per la produzione e la commercializzazione di cippato da immettere sul mercato quale prodotto concorrenziale al pellet o, altrimenti, l’ultima novità è poi stata l’ipotetica vendita della produzione termica ad attività di “lavaggio industriale” non meglio definite.
Approssimativo e lacunoso, il progetto Benarco comporta una mobilitazione notevole di risorse pubbliche prelevate dalle bollette di tutti i contribuenti attraverso il business del certificati verdi: cittadini e amministrazioni locali non possono accettare che esse vengano impiegate a vantaggio di pochi senza alcun beneficio per la comunità ed anzi con seri pericoli per il futuro della salute collettiva.
Il Comitato “Energia Ambiente Territorio” di None è in pieno accordo con quanto efficacemente esposto dalla rappresentanza comunale ed ha preso la parola per sottolineare i crescenti pericoli di peggioramento della qualità dell’aria che l’opera comporterebbe, poiché i dati rassicuranti presentati alla Conferenza dei Servizi erano unicamente quelli forniti dalla società proponente e non dagli enti regionali preposti.
Il rinvio stabilito ci lascia ben sperare, ma non dobbiamo abbassare la guardia. Se l’Amministrazione comunale manterrà il deciso atteggiamento di diniego fin qui mostrato e svilupperà la sua sintonia con il Comitato “Energia Ambiente e Territorio”, nonchè con i Comuni di Airasca e di Volvera, potremo tutti insieme scongiurare il pericolo di un insediamento di scarso beneficio economico collettivo e di grande pregiudizio ambientale.
Nunzio Sorrentino, Mario Dellacqua, Mario Ruggieri
None, 16 aprile 2010