Lettera aperta sulla centrale a biomasse
Il 29 luglio 2009 dichiari che la centrale a biomasse “appare assolutamente ecocompatibile”.
Poi aspetti un mese per smentirti e assicurare di non aver mai detto “di essere assolutamente favorevole”. Era colpa del giornalista se la tua risposta “è risultata piuttosto riduttiva e semplicistica”.
Il 27 ottobre 2009, ad una riunione del direttivo del tuo partito, esprimi un'opinione “comunque favorevole al progetto o per lo meno di non contrarietà”.
Il 22 febbraio 2010 voti un ordine del giorno in cui il Consiglio comunale all'unanimità respinge il progetto della Benarco.
Ora la Provincia ha appena inviato a Benarco un “avviso di diniego” e sta per prendere una decisione definitiva dopo che la tua Giunta si è impegnata a motivare il suo parere contrario.
Eppure il 25 settembre sgridi su “La “Stampa” chi è pronto a “sollevare mille perplessità” proprio quando “c'è la possibilità di installare una centrale” che ci aiuterebbe ad “affrancarci dal petrolio”.
- E' una dichiarazione rilasciata a titolo personale?
- Rappresenta un capovolgimento delle decisioni contrarie votate in Consiglio comunale?
- Se non rappresenta un cambiamento della decisione contraria, questa dichiarazione non danneggia forse la comune causa che unisce i cittadini e l'amministrazione comunale nel respingere un progetto ritenuto da tutti pericoloso per l'ambiente, privo di vantaggi per i cittadini ed utile solo all'impresa proponente?
In definitiva vorremmo sapere se abbiamo un interlocutore credibile e determinato a opporsi non solo formalmente alla centrale e a rispettare gli impegni presi con i cittadini in Consiglio comunale.
Giuseppe Astore, Luca Baldo, Domenico Bastino, Giancarlo Bergia, Massimo Bonifazio, Loredana Brussino, Roberto Cerchio, Mario Dellacqua, Massimiliano Franco, Giovanni Garabello, Diego Goitre, Raffaele Latiana, Fernanda Mazzoni, Gianluigi Saccione, Daniela Scundi, Claudio Urso, Mario Vruna.
None, 3 ottobre 2010
"Pericoloso per l'ambiente" soprattutto nel senso di non sostenibile dal punto di vista ecologico:
RispondiElimina-prevede l'utilizzo di una tecnologia già vecchia (la nuova frontiera sono i gassificatori con turbine ad alta velocità)a bassa resa energetica con conseguente enorme spreco di risorse
-non va a sfruttare una risorsa locale abbondante ed inutilizzata (la legna necessaria andrebbe reperita sicuramente a distanza di centinaia di km) ed è quindi priva di senso a None
-ammesso e non concesso che risulti economicamente e ragionevolmente fattibile a None (tenuto conto delle caratteristiche del territorio comunale), il previsto (si fa per dire) servizio di teleriscaldamento sembrerebbe essere cosa di tale poco conto da non giustificare la dispendiosa ed invasiva realizzazione dell'impianto (come si dice: il gioco non vale la candela)
-mira a speculare sulle energie cosiddette rinnovabili grazie ad una normativa troppo permissiva (quella dei certificati verdi) che dovrebbe sostenerne economicamente (con i nostri soldi) un corretto utilizzo
Poi ci potranno anche essere dei risvolti di carattere sanitario (polveri sottili ed eventuale utilizzo di combustibile contaminato) ma mi sembra vengano dopo...