venerdì 31 dicembre 2010

IL COMITATO NONESE CONTRO LA CENTRALE: UNA PICCOLA REPUBBLICA PER LA TUTELA DEL TERRITORIO

Il Comitato “Energia, Ambiente e Territorio” di  None compie un anno. Si può azzardare un bilancio?
La sua attività  di informazione, di raccolta firme e di pressione democratica ha ottenuto da un'Amministrazione comunale incerta e oscillante l'approvazione di due ordini del giorno. Dopo quello del 22 febbraio, il voto unanime del 23 novembre ha impegnato la Giunta a ricorrere al Tar anche nel caso in cui la Provincia autorizzasse la centrale. Cosa puntualmente avvenuta. Come era facile prevedere, la strada è in salita.
Nel Comitato convivono diverse anime, con tutti  i pregi e i difetti della società  civile che non sempre è più virtuosa della politica. Alcuni aderenti vi partecipano esclusivamente per impedire la realizzazione della centrale di Benarco a None. Altri si spingono a promuovere un coordinamento (in corso) tra i numerosi comitati che in Piemonte si battono per ottenere dal Consiglio regionale la sospensione di tutti gli insediamenti in vista di una più rigorosa regolamentazione di questi affari con legno sconosciuto e abbondanti contributi pubblici. Altri propongono un allargamento dell'azione locale per far progredire la raccolta differenziata dei rifiuti (che a None sta segnando il passo) o per sostenere i referendum in difesa dell'acqua pubblica (350 firme a None). Altri sovrappongono alle finalità sociali previste dallo Statuto più piccanti finalità politiche per intensificare la loro opposizione (di destra o di sinistra) alla maggioranza che guida il Comune. Altri colgono l'occasione per avanzare una critica radicale al modello di sviluppo fondato sul profitto, sull'illusione della crescita infinita dei consumi e della produzione, sullo sfruttamento dell'uomo sull'uomo e dell'uomo sulla natura. C'è chi persegue una, alcune o tutte queste finalità.
Queste tre o quattro anime convivono da un anno in un clima di abbastanza spontaneo autocontrollo e rispetto reciproco (leghisti, pidielle, centrosinistri vari, singoli senza partito in gran numero). Non vi partecipano rappresentanti dell'amministrazione comunale con la quale, tuttavia, la sintonia è stata proficua anche se vivacemente dialettica. Il Pd, maggior partito del centrosinistra alla guida del Comune, vi partecipa con alcuni singoli iscritti a titolo personale.
Le riunioni del mercoledì sono aperte a tutti e ci puoi trovare a volte tre, sette o quattordici persone, a seconda delle tensioni del momento. Nel suo piccolo, il   Comitato funziona come una giovane Repubblica ai suoi primi passi caotici, generosi e contraddittori. E'  una palestra di libertà del dibattito, di rispetto del pensiero altrui. E' anche una piccola scuola di autonomia che mette a repentaglio comode fedeltà. Gli uni devono dimostrare la loro indipendenza dalla Provincia governata dal centrosinistra. Gli altri sono attesi al varco perchè la Regione nel frattempo è caduta nelle mani del leghista Cota. Un po' tutti abbiamo imparato qualcosa: ad esempio chi scrive ha cominciato cercando“biomasse” sul Dizionario della Lingua italiana.
E' faticoso imparare ad ascoltare, combattere l'involontaria arrogante tentazione di interrompere chi sta parlando, stare in silenzio e non parlottare con un altro mentre uno ha appena preso la parola. E' difficile comunicare tra noi. Ancora più difficile comunicare con la popolazione dei nostri amici, vicini di casa, cugini, colleghi e compagni. Ma da lì bisogna partire perchè molti ancora non sanno bene. Stiamo provando a investire il mondo delle associazioni e a sollecitare il loro protagonismo.
Mario Dellacqua 

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