lunedì 10 agosto 2015

C'è vita a sinistra?

Fa bene Norma Rangeri nel delineare e prospettare un concreto rinnovamento della sinistra italiana a fare riferimento al pensiero di Vittorio Foa, persona di sinistra ma/e sempre aperta al cambiamento. Fanno bene Argiris Panagopoulos e Marco Revelli a proporre di puntare su coloro che nei "luoghi della vita" continuano a tessere resistenza, solidarietà, azioni civili, coesione sociale nella tradizione della migliore sinistra anche italiana che si richiama(-va) ai valori di eguaglianza, autonomia e libertà. È proprio Vittorio Foa nel suo "Questo novecento" a suggerirci di ripartire dalle pratiche civili e sociali (che tenevano insieme l'inesausta lotta per la conquista di nuovi diritti e la loro pratica e promozione concreta "dal basso") del socialismo del primo novecento, non ancora egemonizzato dal leninismo ed ancora capace di coniugare radicalità e umanità sia nel dire che nel fare.

Roberto Cerchio

Tratta dalla rubrica della lettere a "il manifesto" nell'ambito del dibattito in corso sulla nascita di un nuovo soggetto politico (anche) di sinistra

3 commenti:

  1. Nonunomanoi è un gruppo politico-culturale di sinistra? La possibile nascita di un nuovo soggetto politico di sinistra lo riguarda? Ma che cosa vuol dire sinistra oggi? C'è davvero bisogno di un nuovo partito di sinistra? Oppure ci vorrebbe una sinistra nuova o magari qualcosa di nuovo che non sia "solo" di sinistra? E l'ecologia? E l'Europa?
    Recuperassimo, non so dove, quel briciolo di energia psico-fisica sufficiente a farlo, credo che sarebbe cosa buona trovare il tempo per parlarne ed eventualmente mettersi in gioco...

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    1. Grazie Roberto per aver dato inizio a tale dibattito anche a None dove, peraltro, alcuni passi concreti in una prospettiva nuova sono già stati fatti. Comunque è sempre necessario confrontarsi per definire il contesto politico in cui agire, proprio per chi non si rassegna alla deriva populista e trasformista dell'attuale PD e vuole continuare a "coniugare radicalità ed umanità" cioè aspetto ideale e realismo compatibile, senza sentirsi definire un nostalgico.
      Voi , non ancora ammaccati, proponete e organizzate e noi partecipiamo e vi sosteniamo. Ciao Domenico B.

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  2. Sì, è un problema di energie psicofisiche, ma anche in questi frangenti per me vale l'insegnamento di Gianni Alasia: non tutto e subito, ma qualcosa ogni giorno nella direzione giusta. E la direzione giusta è un nuovo soggetto inclusivo e plurale, capace di raccogliere e far convivere gli apporti del riformismo e dell'antagonismo, chiamando tutti però a rispondere alle tue domande, che anche secondo me sono quelle giuste. Ce lo deve dire il Papa che dobbiamo muoverci e bruciare gli indugi? Ciao Mario

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