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Foto di Claudio BONIFAZIO |
Sono
estenuanti molte discussioni sui rifiuti, sulla loro raccolta, sul
loro smaltimento, sulle tariffe. Stringi stringi, emergono due tesi.
Secondo la prima tesi, la raccolta differenziata è crollata
principalmente perché molte aziende hanno chiuso e i loro rifiuti
speciali non concorrono più a tenere alto il conteggio complessivo.
Chi sostiene la seconda tesi è invece convinto che il crollo della
raccolta differenziata sia legato alla debole azione
dell’Amministrazione comunale che non ha prodotto messaggi,
sollecitazioni e campagne capaci di responsabilizzare i comportamenti
delle famiglie.Tralascio di rincorrere chi sostiene che è tutto un
magna magna e lascio
perdere anche chi semina l’illusione che noi faremmo meglio.
E’ vero che potrebbe
risultare decisiva l’adozione di una strategia di incentivi e di
controlli individuali. Bisognerebbe premiare la famiglia virtuosa e
punire con sanzioni adeguate quella che pigramente rifiuta di
osservare le norme.
Il Sindaco può essere
anche Peppino Giuseppetti al posto di Giuseppino Peppetti, ma nessuno
può sottrarsi al dovere di costruire un cambiamento strutturale dei
comportamenti individuali e collettivi. Senza questi cambiamenti non
sarà possibile sia difendere l’ambiente, sia combattere l’aumento
delle tariffe. Dunque, in attesa di regole più efficaci e di
investimenti oculati, associazioni, forze politiche, cittadinanza
consapevole, ambientalismo farebbero bene a organizzare una giornata
ecologica al mese. O per ripulire dove è sporco, o per proteggere
dove è pulito, o per migliorare dove il decoro è già esemplare.
Anche l’azione di piccoli gruppi può essere incisiva nella
sorveglianza dei cassonetti, nella raccolta della plastica a terra,
nella manutenzione delle aree verdi e dei parchi. Il buon esempio è
infettivo e può contagiare i troppi concittadini malati di
passività.
Mario
Dellacqua
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