lunedì 1 maggio 2017

UN PO' DI FRANCIA SULLE RIVE DEL CHISOLA

Ad Amien la Whirlpool ha deciso di chiudere dal 2018 lo stabilimento e di trasferire la produzione di asciugabiancheria in Polonia. Dalle parti di Lodz il lavoro costa meno e anche sul piano fiscale il governo ha fatto ponti d'oro per accogliere la proprietà statunitense.
 
Di fronte al licenziamento di 290 operai, l'europeista Macron ha spiegato che questa è la mondializzazione: il risanamento della Francia chiede tempo e vanno escluse promesse campate in aria come il salvataggio della fabbrica con denaro pubblico.

La patriottica Marine Le Pen assicura che con lei “la fabbrica non chiude”. Piuttosto, “chiuderanno le frontiere” e una tassa punirà le imprese che assumono lavoratori stranieri.

Un filo tenace unisce Amien a None. La multinazionale che delocalizza in Polonia è la stessa. Uguali sono i lavoratori, le prime vittime. Diversi sono i protagonisti politici. Uguali sono i messaggi che mandano. Come Macron, il nostro centrosinistra tuona contro ogni proposta di reddito o di lavoro di cittadinanza: basta con l'assistenzialismo. Come Macron, il nostro centrosinistra ignora (se non deride) ogni proposta che punta a introdurre vincoli occupazionali all'uso di fondi pubblici ed europei da parte delle industrie: la legge presentata da Vittorio Agnoletto al Parlamento europeo ha fatto una brutta fine. Troppo sapore rifondarolo.

Il risultato è che in Piemonte la deindustrializzazione avanza e fa stragi di maestranze. Mentre i governi riducevano le tutele del lavoro, il Sindaco di None era tentato di andare a brindare ai cancelli (ma non è il suo stile) per salutare l'accordo che preparava la liquidazione totale dello stabilimento. Era il luglio 2015? Ricordo male?

Sulle rive del Chisola la Le Pen è già stata abbondantemente scavalcata a destra: al posto della sua “preferenza nazionale”, a None, Nichelino e Mirafiori Sud si è affacciata l'idea di una precedenza nelle assunzioni sulla base addirittura della residenza municipale. Se così difendi i “tuoi” posti di lavoro, come pensi di poter rispondere alle richieste dei “tuoi” disoccupati?

Mentre la miopia si è insediata nelle amministrazioni locali, il movimento sindacale non ha uno straccio di coordinamento europeo. Si illude di potersi salvare trattando con il governo e ognuno combattendo per sé.

In assenza della lotta vera e necessaria della cooperazione tra i lavoratori di diversa nazionalità contro il capitale senza nazionalità, ci dobbiamo accontentare della lotta finta tra l'origine del dolore (le politiche d'austerità) e il dolore stesso (la disoccupazione giovanile al 40% che prepara i successi popolari di un nuovo fascismo dal volto più o meno umano). Come puoi salvare la democrazia se la consegni nelle mani dei poteri che l'hanno svuotata?
Mario Dellacqua







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