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Amien la Whirlpool ha deciso di chiudere dal 2018 lo stabilimento e
di trasferire la produzione di asciugabiancheria in Polonia. Dalle
parti di Lodz il lavoro costa meno e anche sul piano fiscale il
governo ha fatto ponti d'oro per accogliere la proprietà
statunitense.
Di
fronte al licenziamento di 290 operai, l'europeista Macron ha
spiegato che questa è la mondializzazione: il risanamento della
Francia chiede tempo e vanno escluse promesse campate in aria come il
salvataggio della fabbrica con denaro pubblico.
La
patriottica Marine Le Pen assicura che con lei “la
fabbrica
non
chiude”.
Piuttosto, “chiuderanno
le
frontiere”
e una tassa punirà le imprese che assumono lavoratori stranieri.
Un
filo tenace unisce Amien a None. La multinazionale che delocalizza in
Polonia è la stessa. Uguali sono i lavoratori, le prime vittime.
Diversi sono i protagonisti politici. Uguali sono i messaggi che
mandano. Come Macron, il nostro centrosinistra tuona contro ogni
proposta di reddito o di lavoro di cittadinanza: basta con
l'assistenzialismo. Come Macron, il nostro centrosinistra ignora (se
non deride) ogni proposta che punta a introdurre vincoli
occupazionali all'uso di fondi pubblici ed europei da parte delle
industrie: la legge presentata da Vittorio Agnoletto al Parlamento
europeo ha fatto una brutta fine. Troppo sapore rifondarolo.
Il
risultato è che in Piemonte la deindustrializzazione avanza e fa
stragi di maestranze. Mentre i governi riducevano le tutele del
lavoro, il Sindaco di None era tentato di andare a brindare ai
cancelli (ma non è il suo stile) per salutare l'accordo che
preparava la liquidazione totale dello stabilimento. Era il luglio
2015? Ricordo male?
Sulle
rive del Chisola la Le Pen è già stata abbondantemente scavalcata a
destra: al posto della sua “preferenza
nazionale”,
a None, Nichelino e Mirafiori Sud si è affacciata l'idea di una
precedenza nelle assunzioni sulla base addirittura della residenza
municipale. Se così difendi i “tuoi”
posti di lavoro, come pensi di poter rispondere alle richieste dei
“tuoi”
disoccupati?
Mentre
la miopia si è insediata nelle amministrazioni locali, il movimento
sindacale non ha uno straccio di coordinamento europeo. Si illude di
potersi salvare trattando con il governo e ognuno combattendo per sé.
In
assenza della lotta vera e necessaria della cooperazione tra i
lavoratori di diversa nazionalità contro il capitale senza
nazionalità, ci dobbiamo accontentare della lotta finta tra
l'origine del dolore (le politiche d'austerità) e il dolore stesso
(la disoccupazione giovanile al 40% che prepara i successi popolari
di un nuovo fascismo dal volto più o meno umano).
Come
puoi salvare la democrazia se la consegni nelle mani dei poteri che
l'hanno svuotata?
Mario
Dellacqua
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