Credo
di essere finito all’angolo di via Roma per partecipare a una
riunione dei lavoratori della Festa in
rosso già dopo pochi giorni dal mio
arrivo a None. Vi ero stato spedito su indicazione di amici comuni,
per compensare il rischio di una frustrazione da trasloco. Venivo da
un paese della Basilicata, ora diventato meta di benestanti
pensionati del nord Europa, e tornavo a un paese, dopo parecchi anni
passati a ridosso della città di Torino. Per di più venivo a None
da adulto, con tutte le difficoltà relazionali che ciò comporta. E
probabilmente avrei patito l’isolamento del lavoratore che torna
nella sua casa “in campagna” per godere della tranquillità
serale e dell’aria buona nel weekend.
Mi
colpì il cartello sulla porta, qualcosa del tipo: “qui si entra
senza bussare”. Tentennai come sempre si fa di fronte a una porta
chiusa oltre la quale c’è un ignoto.