Il
7 luglio si è svolta una riunione in Comune su iniziativa del
sindaco che ha convocato alcune associazioni "per un confronto e
uno scambio di idee in merito all'inserimento nel tessuto sociale e
associazionistico nonese". Ne riassumo l'andamento senza pretese
di completezza e con il solo intento di mantenere viva l'attenzione
sul tema. E qualche pizzicotto o sganassone.
Debora
Boaglio della Diaconia Valdese ha detto che è in allestimento una
convenzione con il Comune per consentire il lavoro dei richiedenti
asilo in condizioni di protezione assicurativa. Ha poi chiesto quali
erano le disponibilità delle associazioni presenti a collaborare per
l'accoglienza dei sei ospiti.
L'associazione Rida li ha accolti per
la preghiera e ha detto che durante il ramadan ha offerto loro la
colazione.
I
Carabinieri in congedo hanno detto che loro purtroppo non hanno
autonomia in quanto soggetti a disciplina militare però con “None
al cioccolato” possono includerli tra gli incaricati alla
vigilanza, ovviamente senza pettorina da carabinieri in congedo.
La
Caritas ha detto che potrebbero aiutare quando arrivano le derrate
alimentari destinate agli assistiti ma in orari non programmabili.
Musica
insieme ha detto che potrebbero aprire i locali della scuola in
concomitanza delle lezioni e potrebbero cantare o suonare.
La
Croce verde ha detto che potrebbero aiutare gli interventi di
assistenza, ma non hanno la patente.
L'arca
di Nonè non ricordo bene, ma è un po' difficile inserirli in
attività per bimbi da zero a tre anni o poco più.
Ho
detto per parte mia che ci vorrebbero più insegnanti di italiano per
corsi più intensi e differenziati a seconda del grado di
alfabetizzazione.
Mancano
anche i locali per questi corsi. C'erano ma ora non sono più
disponibili.
In
sostanza non è uscito gran che. Eppure il 21 giugno la Giunta ha
approvato un protocollo di intesa per il lavoro volontario dei
richiedenti asilo, ma non so se il Comune ha qualche progetto o
proposta in cantiere. Il 7 luglio non se ne è vista traccia. Però
il sindaco mi telefona per sapere se è stata mia "la splendida
idea" di togliere le erbacce dalla via stazione. E se si fanno
male con un rastrello, chi si prende la responsabilità? Nell'attesa
che tutte le carte siano pronte e regolari, piuttosto che tenerli al
riparo davanti a una tv, è meglio che la società civile si muova
per impegnare i richiedenti asilo in attività anche di modesto
rilievo e di modesta utilità sociale.
Mario DELLACQUA
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