L’irruzione di Orietta Berti nella campagna elettorale
sarebbe l’ennesima prova del grado di decadimento raggiunto dalla politica
italiana. Ma non è il caso di indignarsi troppo. Da un pezzo Orietta Berti è la
traduzione musicale della filosofia dell’ottimismo dei qualunquisti. A sua
insaputa, la sua barca guida comportamenti sociali orientati a cercare successo
senza passare attraverso la partecipazione democratica. O meglio, senza tenere
conto che gli altri esistono o, se esistono, sono un ostacolo da neutralizzare
o schiacciare.
Me n’ero accorto verso il 2003.