cari amici, come potete vedere le cose vanno male e il filo del dialogo si va spezzando. Giovanni è stato semiaggredito fisicamente e aggredito verbalmente. chiamato poveraccio dal cittadino ferrua, il cittadino cammuso ha invece detto con solennità che sono i voti di preferenza a contare per la definizione dei membri della giunta e l'espressione popolare va rispettata. l'incarico di assessore è così diventato non l'inizio di un impegno che richiede professionalità, competenza e esperienza politica, ma il premio da ricevere alla fine di una gara. temo di dover concordare con Domenico: in quell'ambiente non si può lavorare. Hanno respinto le primarie e aggirato ogni richiesta di dibattito perché unicamente preoccupati, in omaggio formale al dovere dell'unità, delle loro prospettive di carriera. Così il clima si è inquinato fino a suggerire l'opportunistico silenzio a chi trova conveniente aspettare di vedere chi prevale per schierarsi dalla parte giusta, cioè del più forte e in grado di assegnare posti. In assenza di beppe astore e di Teresa, Giovanni è stato circondato dal silenzio anche di chi ha partecipato alle nostre riunioni senza mai attenersi alle decisioni collegialmente assunte. non lasciamoci prendere dallo scoramento. ha ragione beppe quando dice che la palla passa al sindaco: è lei che a questo punto deve decidere e scegliere. la rinuncia alle primarie l'ha già praticamente incassata, se vuole cedere a chi minaccia un'altra lista solo per ottenere un posto, sprofonda nel ridicolo. con Giovanni avremmo concordato di far uscire il comunicato nell'ultima più rigida edizione, sempre che dal giro elettronico non arrivino indicazioni contrarie. badate però che il tempo stringe e dobbiamo mostrare determinazione e tempestività. detto in altri termini, funziona il silenzio assenso in questi casi di relativa urgenza. inviterei me stesso e tutti a tenere i nervi saldi e a non prendere decisioni singole. Mario
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