Mi sono affidato ad un documento formale perché il mio pensiero risulti inequivocabile e per obiettiva facilità espositiva.
Alla vicenda in argomento ho partecipato praticamente nella fase finale, in un momento in cui la decisione risultava però determinante. Il mio parere riguardava solamente aspetti tecnici senza mettere minimamente in discussione il beneficio ultimo, quello appunto di dare maggiore agio alla Croce Verde, piuttosto che l’impegno di amministratori e tecnici che tanto hanno lavorato sull’argomento, prima di me.
Mi sia consentito però di fare una breve memoria di alcuni passaggi che hanno caratterizzato la vicenda, secondo chiaramente il mio punto di vista.
Ci si è avvalsi di ardimentose trattative piuttosto che di machiavellici concetti urbanistici, la famigerata perequazione urbanistica. Per il “Garzanti” il termine significa quel principio attraverso al quale si media la dotazione urbanistica dei terreni e contestualmente si promuove la formazione, senza esproprio e spese, di aree a servizio della collettività; la stessa perequazione urbanistica che sta generando l’evaporazione di circa il 40% del valore del terreno confinante al lotto in questione.
Si è proseguito con la programmazione di un supermercato la cui superficie di calpestio di circa 2000 mq. è molto vicina alla somma delle superfici di tutti i negozi esistenti in None, senza che i negozianti, per quanto ne so, abbiano potuto manifestare il loro punto di vista.
Si è giustificato la necessità di un fabbricato che, per quanto alto 16 mt. circa, comprometterà notevolmente il valore di una palazzina da tempo esistente, rilevante e caratteristica.
Si è disconosciuta la competenza di una Commissione edilizia disattendendone il parere, per quanto so bene solamente consultivo, di opportunità circa l’attribuzione di parametri urbanistici piuttosto che di una altezza entrambi eccessivi rispetto al contesto insediativo esistente, nonostante il PRGC auspicasse il mantenimento di caratteri edilizi-morfologici del tessuto edilizio circostante.
Tutto questo, oggi devo dire, è avvenuto non per merito mio, ma tantomeno per colpa mia.
Infine si è scritto e si è detto che fosse solo sterile contrapposizione politica fine a se stessa, piuttosto che miopia politica ed amministrativa oltre che inesperienza e ambigua posizione di professionisti nell’ambito di un paese ristretto (stretto).
Tuttavia, non intendo proseguire oltre nella mia manifestazione di disappunto e di dubbi e ritengo che non sia più il tempo di continuare su queste recriminazioni. Oggi è tempo di AUGURI.
Mi sia permesso di formulare i miei migliori auguri alla Croce Verde che spero presto possa risplendere nella nuova sede.
Ciò premesso, nonostante il mio parere sugli argomenti sopra sintetizzati sia immutato, in piena coscienza e nell’interesse della collettività Nonese, ritengo oggi, per le scelte oramai fatte, che il mio parere non possa che essere FAVOREVOLE. Di tanto è mio dovere.
Mario Scaglia