lunedì 31 agosto 2015

caro peppino...

Caro Peppino,
eri sempre presente, allegro, giovialmente partenopeo, sempre battagliero, ma sempre paziente e sempre rispettoso dei tuoi interlocutori, anche i più lontani. Eri sempre disponibile ad aiutare gli altri.
Insieme abbiamo attraversato ore difficili di impegno in una stagione intensa di sperimentazioni sociali e di rinnovamento democratico. Ci siamo trovati impigliati in responsabilità pubbliche di fronte alle quali ciascuno di noi sapeva, in cuor suo, di essere inadeguato. Eppure tu non ti tirasti indietro e insieme a te ci provammo, certo con alterne fortune. In cambio del tuo impegno non chiedesti mai ricompense, privilegi, carriere. Percorremmo un nostro individuale e collettivo viaggio di autoeducazione permanente, di maturazione, di istruzione, di emancipazione. 
Imparammo un po' a mescolare “temperanza e coraggio, virtù senza le quali”, come diceva Simone Weil, “la vita è solo un vergognoso delirio”.
Vivemmo grandi momenti di fraternità che nemmeno le inevitabili incomprensioni della vita riuscirono a scalfire. 

E quale insegnamento possiamo ricavare al termine di questo tormentato ma autentico romanzo di formazione? Gli altri esistono, con gli altri si devono cercare mediazioni, collaborazioni, intese, scambi e comprensioni perchè senza consenso, senza condivisione, senza contaminazione, senza gli altri, non c'è opera collettiva. Ciascuno di noi da solo non vale niente. E abbiamo imparato da Vittorio Foa che “non solo io ma anche gli altri, non solo qui ma anche altrove, non solo oggi ma anche domani”. 


La tua scomparsa ci addolora e ci spinge ad un meditato confronto fra la laboriosità a tratti persino entusiastica di un periodo di protagonismo sociale che abbiamo attraversato insieme e le forme attualmente derelitte dell'attività politica, ridotta a misurare chi sarà il più simpatico cui delegare il compito di comandare obbedendo agli ordini dei potentati dell'economia e della finanza.
Come ha potuto il silenzio dei giusti permettere questo disastroso svuotamento della democrazia? La domanda non ci lascia in pace. 
Sembra un segno il fatto che abbiamo pensato di festeggiarti un mese fa all'angolo. Sentivamo - forse in ritardo e in modo insufficiente – di dover rendere meno solitario il tuo crepuscolo, sempre addolcito dalle amorevoli cure che, giorno e notte, ti hanno dedicato tua moglie Assunta, le tue figlie, i tuoi nipoti.
La dignità con la quale hai affrontato la malattia ci insegna che i buoni esempi ci sono, ma non bisogna chiederli, né consumarsi nell'attesa pigra che arrivino da soli. Bisogna darli. 



Grazie Peppino e speriamo che il tuo esempio possa spronare i giovani a scegliere la via dell'impegno civile, sociale, religioso, politico e a ribellarsi contro le tentazioni della rinuncia e le lusinghe della rassegnazione.


Mario Dellacqua

1 commento:

  1. A causa del coronavirus ho perso tutto e grazie a dio ho ritrovato il mio sorriso ed è stato grazie al signore Pierre Michel Combaluzier che ho ricevuto un prestito di 65.000€ e due miei colleghi hanno anche ricevuto prestiti da quest'uomo senza alcuna difficoltà. È con il signore Pierre Michel Combaluzier, che la vita mi sorride di nuovo: è un uomo semplice e comprensivo. Ecco la sua email: combaluzierp443@gmail.com

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