Il servizio di Bike Sharing a NONE

La Delibera della Giunta Comunale n. 25 del 8/3/2017 “Servizio bike sharing” stabilisce:

• Di procedere all’attivazione del servizio bike sharing, denominato “CioccoBIkeNone” con decorrenza 21 marzo 2017 (ad oggi non è attivo). 
• Di approvare, al fine di garantire una corretta regolamentazione del servizio in oggetto, la seguente allegata documentazione, che forma parte integrante e sostanziale del presente atto:
• a) bozza di “Convenzione/Capitolato d’Oneri”;
• b) bozza di “contratto” e relativa dichiarazione accettazione condizioni contrattuali;
• c) bozza “modello richiesta copertura assicurativa RCT facoltativa del conducente”.

Lo scorso 29 Marzo durante il Consiglio Comunale la minoranza, durante la discussione del bilancio 2017, ha chiesto spiegazione della spesa di quasi 40 mila euro di soldi dei cittadini di None per l’attivazione di un servizio di bike sharing collegato al progetto del Centro Commerciale Naturale.

Il bike sharing sarebbe stato suggerito da tecnici della Regione per incrementare il punteggio del nostro progetto e quindi facilitare l’accesso a un mutuo a tasso agevolato, con una quota del 20% a fondo perduto.

Quale è il senso di “drogare” un progetto con aspetti di dubbia utilità per ottenere finanziamenti i cui benefici si spendono poi in modo non efficace?

Nella analisi, la Regione non scende nei dettagli, ma valuta l’armonia complessiva del progetto. Avrebbe probabilmente avuto qualche perplessità nel leggere alcune righe a tratti surreali contenute nella parte descrittiva dell’iniziativa.

“Si introdurrà un servizio di “bike sharing”, per rendere sempre più completa l’offerta del centro storico, garantendo una alternativa ai mezzi pubblici motorizzati per i tragitti brevi […] Con le bikes sarà possibile fare acquisti nel CCN, raggiungere il Centro Sportivo per giocare una partita di calcetto o tennis, esplorare il territorio di None, e più in generale risolvere il problema “ultimo chilometro” ovvero collegare il tratto di percorso che separa la fermata del mezzo pubblico alla destinazione finale dell'utente. Il fine è quello di promuovere una mobilità sostenibile, decongestionando il traffico nel centro storico per vivere quest'ultimo ad un ritmo più lento ed umano”.

Si provi ad immaginare un ragazzo nonese che lascia la bici al campo sportivo, facendo nel frattempo aumentare la spesa per il noleggio, per giocare la partita, poi va a posare la bici alla rastrelliera e torna a casa a piedi.

Non esitiamo a definire questo uno spreco di risorse, soprattutto in un momento di crisi in cui si fa fatica a sostenere le iniziative sociali e di sostegno alle famiglie con difficoltà.

Quali sarebbero i mezzi pubblici motorizzati per brevi tragitti a None?

Si può ragionevolmente ritenere che a None esista un problema “ultimo chilometro”?

E poi, la distanza tra le due stazioni è di 500 metri e costituisce un percorso limitato rispetto a quello che un normale utente della ferrovia compie mediamente per raggiungere la sua abitazione.

Siamo sicuri che questo progetto sia stato pensato “da Nonesi per None”?

Sul sito Bicincittà si legge: “Questo sistema vuole essere da una parte un servizio pubblico che rappresenti un seria alternativa al proprio mezzo di trasporto privato a motore”.

Non è che è venuta male la copia e si voleva scrivere “garantendo una alternativa ai mezzi privati (e non pubblici) motorizzati per i tragitti brevi”. Anche perché non si spiegherebbe il decantato sostegno alla mobilità sostenibile se lo scopo è ridurre l’uso della mobilità pubblica e non di quella privata!

In periodi di crisi ogni euro conta e chi amministra è tenuto a darne conto, motivando le proprie scelte politiche.

Quale voleva essere l’indirizzo politico rispetto al servizio di Bike Sharing, quale tipo di utilizzo era stato pensato in fase di progettazione e fornito ai tecnici per l’esecuzione?  

Gruppo consiliare "Progetto Comune"

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