martedì 11 dicembre 2018

IL FASCISMO, CHIAMALO COME VUOI - TRA ANALOGIE TEMIBILI E IMPOTENZA DELLE INVETTIVE


Ma il pericolo fascista è un’esagerazione propagandistica? La ripresa dei moti di simpatia e di riabilitazione del ventennio sono un fenomeno marginale? Il vicesindaco di Vicenza minaccia la civiltà democratica quando cancella da una lapide commemorativa dei partigiani caduti ogni riferimento al nazifascismo per sostituirlo con un neutro richiamo alle “truppe d’occupazione”? O si tratta dell’innocua rivincita di un nostalgico da liquidare sul Manifesto con le rampogne del prof. Angelo d’Orsi?  E gli episodi di squadrismo che hanno colpito giornalisti, sindacalisti, animatori dell’associazionismo sono manifestazioni isolate o una strategia della violenza di fronte alla quale vale la pena attivare un’allarmata mobilitazione democratica?

domenica 2 dicembre 2018

MANGANELLI DA RIABILITARE E LOTTE BRACCIANTILI DA DIMENTICARE


Ernesto Galli della Loggia, il riverito commentatore del “Corriere della sera”, in una puntata di “Passato e presente” in collaborazione con Paolo Mieli per RAI Storia, ha quasi ringraziato Scelba per le manganellate ricevute quando partecipò a manifestazioni guidate dai comunisti della Cgil. Con le turbolente pressioni della piazza, essi nutrivano la colpevole pretesa di delegittimare e sostituire le istituzioni della democrazia rappresentativa. Strumentalizzavano e cavalcavano le domande di giustizia sociale per supportare la loro lunga marcia verso la conquista del potere. Scelba invece era un campione di equilibrio democratico perché – contro la destra - fece approvare le norme contro la ricostituzione del disciolto partito fascista e perché – contro la sinistra - era severo nel controllo poliziesco delle agitazioni di piazza.