Caro Stefano,
alcune considerazioni in ordine sparso.
Nel tuo post dici che la conflittualità nella maggioranza è stata “MAI POLITICA SEMPRE PERSONALE”: non ero in consiglio, non ho mai fatto parte di SeP, ma mi pare di capire che il rancore nasca da un’idea un po’ storta della politica, soprattutto del Sindaco e delle persone che le sono più vicine. Dalla pretesa di “non fare politica, perché le buche non sono di destra né di sinistra” (ma l’atteggiamento verso i migranti, per esempio, altroché se è di destra o di sinistra). Dalla tendenza – assai poco politica, o in un senso molto storto – a distribuire promesse e favori anziché a lavorare sui diritti di tutti e sulla partecipazione alla vita pubblica (il mio raccontino sul “Mondo” di maggio si basa su un fatto vero; una cretinata, ma indicativa). Dalla scarsa disponibilità al dialogo – a questo proposito, fammi usare la penna rossa del maestrino per un tuo lapsus. Quando nel post parli delle «"contraddizioni in essere" che sono, per quanto mi riguarda un vulnus alla rappresentanza effettiva e alla democrazia»: immagino, spero che tu volessi dire il contrario di quello che hai detto – “vulnus” significa: “ferita, offesa, lesione di un diritto”…
Le primarie: certo, solo uno strumento. Ed è ovvio che, trattandosi di persone dello stesso schieramento, le differenze “ideologiche”, in senso molto lato, saranno poche; saranno proprio gli atteggiamenti ad essere diversi. (Permetti che Obama mi stia più simpatico di Hillary Clinton?) Che abbiano votato fino a ieri in modo compatto: che c’è di strano? O quando parli dei “ravvedimenti dell’ultim’ora”. A parte le banalità che “solo i cretini non cambiano idea” e che “meglio tardi che mai”: siccome ci sei dentro, avrai presente cos’è la vita dell’amministrazione, e quanto poco spazio lasci al confronto – soprattutto se, evidentemente, questo non interessa, o viene percepito come un “vulnus” alla vita della maggioranza (“Non perdiamo tempo in chiacchiere, con tutto quello che c’è da fare!”). E sempre per la serie “meglio tardi che mai”: non so, non credo che SeP finora “fosse così aperta alla cittadinanza da prevedere confronti pubblici per la scelta dei candidati”, ma meno male che ci siamo finalmente arrivati! O non bisognava farlo, perché non si è mai fatto?
La “rivendicazione degli spazi”, il fatto che “la lista civica non nasce oggi”: certo, solo che uno si aspetterebbe che il Sindaco, nel suo ruolo di capo-compagine, avesse il buon senso e la lungimiranza di puntare sulla qualità dell’amministrazione, e quindi sulle competenze. Sulle persone che valgono, e non su quelle mediocri – ma portatrici di consenso. Per Giovanni Garabello e quelli di nonunomanoi il discorso dei 4 assessori era inscindibile dal dichiararli prima delle elezioni; per questo non ci si è ‘accontentati’ del compromesso “2 a voi, e i nostri 2 ce li gestiamo noi”; non era questo il discorso. Onestamente, la scelta di dare gli assessorati a seconda dei voti raccolti è del tutto indifendibile; che poi sia la prassi, è un altro discorso. Questa è stata un’occasione persa per fare qualcosa “di sinistra”. La democrazia del “chi ha più voti ha più ragione” è una democrazia prettamente populista – cioè quantomeno dubbia e ambigua (berlusconiana?).
Nonunomanoi è arrivato certamente tardi; se fosse nato un anno prima le cose sarebbero forse andate diversamente, e qui, come dice Mario, ci sono varie colpe e vari “padri riluttanti”. Forse avrebbe avuto un peso diverso e si sarebbe giunti a dei compromessi “veri”, forse si sarebbe deciso di far nascere una lista vera e propria, non raffazzonata come lo sarebbe stata inevitabilmente adesso. Ma mi appello ancora alla massima “meglio tardi che mai”, e ho molta fiducia nel futuro e in quest’esperienza un po’ fluida, che io vedo come una sorta di centro di attrazione, un nucleo con molti elettroni, una bacinella in cui buttare delle idee e provare a fare delle cose. Non proprio un partito, una cosa tipo un movimento – con una responsabilità (non una leadership, per carità!) diffusa. Proprio sul “senso di responsabilità” ci sarebbero diverse cose da dire – nel mio ruolo di elettrone attendo con ansia, in ogni caso, i risultati della valutazione a cui accenni tu, “DOPO la campagna elettorale”. Fammi sapere; dal tono del tuo post si direbbe che fai parte della commissione esaminatrice. Ma non c’è un conflitto di interessi, se ribadisci 4 o 5 volte di “far parte” di nonunomanoi? (Scusami, in cauda veneno. Credo che alcune persone si siano raccolte intorno a questa bacinella proprio perché non amano gli ammiccamenti, il “volemosebbene”, la capacità di tenere il piede in tutte le scarpe – insomma, non è il caso di venire ad ammiccare proprio qui. Voglio solo dirti: sono contento che ci sia anche tu, ma vediamo di non esagerare. Dialoghiamo pure, ma senza troppe pacche sulle spalle).
Basta, questo post è ormai un pamphlet. Un caro saluto a te e a chi legge,
Massimo Bonifazio
Le note di Massimo mi confortano ad aggiungere.
RispondiElimina1) Non mi risulta che Giuseoe Astore e Giovanni Garabello facciano parte di Solidarietà e progresso e Stefano ne ha avuto notizia in Consiglio comunale.
2) Che la disponibilità al dialogo verrà apprezzata dopo le elezioni, è cosa ovvia e vale per tutti.
3) Se per senso di reponsabilità si intende il rifiuto della politica fatta di detti e non detti o addirittura di scoppio delle contradizioni in essere, lo abbiamo gia visto smentito quando si sono accolte le richieste "velatamente" avanzate e si sono respinte quelle pubblicamente motivate. In questo contesto io ho potuto misurare che cosa tiene insieme quella lista. Naturalmente fa parte degli "atteggiamenti" e non di questione programmatica. Fa parte di un prerequisito etico che manca ed è sostituito dal richiamo inattaccabile alla democrazia delle preferenze ("facciamolo decidere alla gente una buona volta" ha detto il segretario democratico). Capisco che chi fa politica concreta e non astratta debba pasare sopra queste cose secondarie che oer me invece sono prerequisiti. Ecclesia semper reformanda, ma chi lo diceva era anche il primo a difendere le buone ragioni del San'Uffizio.
Ciao mario
Condivido in pieno l'analisi di Massimo e mi ci ritrovo emotivamente perché ho provato l'insofferenza per la" politica storta" basata sui favori più che sui diritti, sui contatti personali spesso complici più che sui confronti collegiali, sulla scarsa attenzione alla qualità ed agli atteggiamenti dei collaboratori. Sono stato zitto fino quasi a fine legislatura perché noi persone formate nel PCI siamo ancora condizionate dalla disciplina del gruppo. A gennaio al momento di mettere nuove basi mi sono illuso che bastasse porre il problema per trovare insieme la soluzione: non avevo calcolato che anche nel centrosinistra ci sarebbe stata l'accanita difesa delle piccole o grandi rendite di posizioni raggiunte. Meno male che siamo riusciti per affinità a ritrovarci in questo "movimento politico". Però deve essere chiara una cosa: io sono tra quelli che non sopporta "gli ammiccamenti ed il tener il piede in tante scarpe". Lo so, non ho un carattere facile, ma in politica la chiarezza per me è determinante: bisogna scegliere sempre una parte sia quando si tratta di persone che di atteggiamenti. Ciao e grazie a Massimo per la sua chiarezza. Domenico
RispondiEliminaPer massimo:
RispondiEliminaDal momento che non eri in consiglio e non hai mai fatto parte di SeP, deduco siano abbastanza avventate alcune tue considerazioni sul fatto che il sindaco "non faccia politica", "non sia di destra nè di sinistra", o peggio "distribuisca promesse e favori", ti prego, così come già fatto per altri a fare nomi e cognomi, tempi e luoghi.
Ciò che danneggia la Politica, a mio avviso è proprio la leggerezza di certe affermazioni che nascono (e mi ci metto anch'io) da chi
sente solo "una campana" e non si sforza di cercare il CONFRONTO in ogni dove.
le contraddizioni in essere sono un vulnus alla democrazia. E' esattamente ciò che intendevo dire.
Per inciso: la poca coerenza è un vulnus alla democrazia, il che non significa non cambiare idea, ma spiegare politicamente
i motivi di una scelta.
Non concordo con te sulla "simpatia", come elemento di scelta di un leader.
Preferisco farmi amministrare da persone oneste e (per quanto possibile) competenti, indipendentemente dalla loro simpatia o comune
atteggiamento.
Anch'io credo che solo i cretini non cambiano idea, però concorderai con me che una cosa è cambiare idea su UNO SPECIFICO PUNTO poltico
o programmatico, UN'ALTRA è ASPETTARE l'ultimo momento utile per METTERE IN DISCUSSIONE un'INTERA AMMINISTRAZIONE.
Per la scelta degli assessori, un po più di chiarezza da parte del Sindaco avrebbe giovato, soprattutto in un momento di forti tensioni
interne. Come avrai potuto leggere più approfonditamente sul "Mondo", il sindaco ha fatto presente che il consenso è un elmento importante
ma imprescindibile dalla competenza e dalla disponibilità di tempo (stessa pagina del tuo articolo), pensare che si valuti la "classifica"
per assegnare gli assessorati è semplicemente in-credibile, sebbene l'idea (purtroppo) sia passata tale e quale.
Penso di aver spiegato cosa penso del consenso, delle capacità e delle prerogative di un amministratore pubblico.
Spero che avrai colto la differenza della mia visione da quella "berlusconiana" o "populista".
Non faccio parte di commissioni esaminatrici, ma ho le mie idee e spero di poterle confrontare con altri.
MI STUPISCO PROFONDAMENTE invece, della rimostranza sul mio CONFLITTO D'INTERESSI (???) Due righe sopra scrivi "centro di attrazione,
un nucleo con molti elettroni, una bacinella in cui buttare delle idee..." NON CAPISCO dunque il perchè io non possa essere un elettrone.
Sembra quasi che tu faccia parte di una commissione esaminatrice :-)
Io non tengo piedi in "più scarpe", piuttosto diciamo che il mio carattere mi permette di calzare più scarpe sebbene possano essere
a volte scomode, a volte comode, larghe, strette. Ogni cammino, sia esso politico, sociale, culturale, non può certo rafforzarsi con i
"RECINTI" con gli "STECCATI IDEOLOGICI" che guardano a chi la pensa diversamente (quanto poi, lo vedremo...) come ad un AMMICCATORE (?).
Io di solito per carattere non ammicco, ma parlo chiaro, se verrai alle prossime riunioni ci confronteremo.
COSA SIGNIFICA: SONO CONTENTO CHE CI SIA ANCHE TU, MA VEDIAMO DI NON ESAGERARE? Stai pur certo caro Massimo, con il carattere che mi
ritrovo preferisco di gran lunga (metaforicamente) i calci negli stinchi (al momento opportuno) alle pacche sulle spalle.
Ti invito a leggere il punto 7 delle dieci capacità sempre più necessarie nel mondo del lavoro, della politica ecc.
Cito testualmente: SAPER LAVORARE CON PERSONE DIVERSE PER CULTURA, PROVENIENZA E APPARTENENZA.
Per Mario:
RispondiEliminaPer Mario:
1) Giovanni Garabello e Giuseppe Astore si sono dimessi da Vice Sindaco e Assessore, non mi risulta abbiano aderito ad un altro gruppo consiliare.
Questo ad onor del vero anche perchè essendo le dimissioni sopraggiunte al penultimo consiglio, non c'è stato nemmeno il tempo...
Teresa Vigliotta a differenza di Beppe e Giovanni non solo non si è dimessa come preannunciato erroneamente dagli organi di stampa ma
è stata presente fino all'ultimo consiglio comunale, facendo parte fino alla fine del Gruppo di Solidarietà e Progresso.
2) Concordo.
3) La mia idea è un po (tanto) diversa da alcune affermazioni in tal senso.Vedi risposta a Massimo
Per Domenico:
RispondiEliminaIo non mi sono formato nel PCI, ma credo anch'io alla squadra, però credo soprattutto alla razionalità delle scelte.
Ovviamente non condivido la tua posizione quando parli di "favori" e non di "diritti", o meglio, potrei anche convenire con te, qualora
volessi, fare esempi concreti e non basarti esclusivamente (come credo, ma potrei sbagliarmi) sull'atteggiamento aperto e amichevole del sindaco. Potrei invece fare io molti esempi di politiche concrete che la nostra Amministrazione (TUTTA) ha portato avanti senza badare alla
perdita di consenso che ne è conseguita: ESTERNALIZZAZIONE DEGLI IMPIANTI SPORTIVI, SENSO UNICO IN VIA ROMA, VICOLO RHO (che sembrava a detta di alcuni colleghi,
un'area da toccare con i guanti, per quanto spinosa), ARGINE con relativi espropri, RAZIONALIZZAZIONE DEL RECUPERO DELL'EVASIONE.
Per quanto riguarda il piede in due scarpe, se anche tu come Massimo pensi che io abbia quest'atteggiamento, ti invito a rivedere la tua
posizione alla luce della disponiblità al dialogo e al confronto più volte esternata (E MESSA PER ISCRITTO) dal gruppo NONUNOMANOI.
Ragione che mi permette (?..o almeno spero) di farne parte. Del resto nelle dieci capacità sempre più necessarie nel mondo del lavoro, nelle associazioni, nella politica, nella vita quotidiana mi pare vi sia scritto "SAPER LAVORARE CON PERSONE DIVERSE PER CULTURA, PROVENIENZA E APPARTENENZA"....dico bene?
Per tutto quanto non meglio specificato, si rimanda ad un incontro di persona, meglio se pubblico.
Un caro saluto.
Stefano
Caro Stefano ti ricordi le parole del sindaco( tu sei il solo che le conosca)quando, all'avvio del recupero evasione totale ICI si trovò l'ufficio invaso dai professionisti locali, disse per telefono? " Giovanni che c.... hai fatto? idem dicasi all'avvio degli ecopunti?
RispondiEliminaovviamente l'amministrazione TUTTA non ne era informata........ Su questo non trovo continuità nel programma elettorale e su decisioni che stanno aspettando il via dalla amministrazione.Una stella è tale quando brilla di luce propria.
saluti Giò
Caro Giovanni,
RispondiEliminaricordo le parole, ad onor del vero va detto che la contestazione del sindaco non era certo rivolta alla volontà politica di perseguire l'evasione o agli ecopunti, quanto, almeno per il recupero dell'evasione al fatto che non era adeguatamente informata del fatto che i procedimenti erano partiti ufficialmente. Un maggiore dialogo avrebbe certamente giovato....
Per quanto riguarda la volontà politica di perseguire l'evasione, di certo non è mai mancata e per quanto mi riguarda continua a restare un baluardo.
Un caro saluto, a presto.
Ste
approfitto di questo spazio per inserire un invito che mi interessa molto di più della polemica pur stressante in corso:
RispondiEliminavenerdi 19 prossimo cioè domani sera alle ore 21 all'amgolo non ottuso di via roma 11 si svolgerà l'assemblea dei lavoratori della festa in rosso per esaminare il bilancio della manifestazione, decidere le quote da assegnare alle associazioni, discutere le prospettive per il futuro. è il lavoro a dare titoli per partecipare alla decisione, ma ogni contributo secondo me potrà essere preso in considerazione, nello spirito della massima trasparenza e apertura.
arrivederci pertanto a domani sera, per chi no ha meglio da fare. ciao mario