None, ottobre 2009
Caro amico,
era novembre dello scorso anno e ti abbiamo raggiunto con la faccenda del caffè. Sembra. Non siamo capaci di spaccare il mondo in quattro o di metterlo sottosopra, ma con il tempo, dal basso e con gli altri riusciamo ad ottenere risultati nella direzione giusta: piccole quote di giustizia e di solidarietà che inseriamo nella vita quotidiana.
Prendiamo la faccenda del caffè. Ne abbiamo venduto un quintale da quando abbiamo cominciato e ora ci rivolgiamo a te e agli amici che puoi coinvolgere per continuare nella strada intrapresa. Questa volta abbiamo deciso di promuovere il prodotto della Cooperativa sociale “Pausa Caffè”. Essa, in Guatemala, opera a fianco delle comunità indigene e delle cooperative di produttori di caffè delle Terre Alte di Huehuetenango, storicamente escluse dai benefici del loro lavoro, garantendo loro prezzi equi, prefinanziamenti, contratti di acquisti duraturi. In Italia, “Pausa Caffè” permette ai detenuti della Casa Circondariale di Torino di costruire un loro percorso di reinserimento sociale e lavorativo.
Il caffè è tostato a legna, è di ottima qualità al 100% arabica. Ogni confezione da 250 grammi sotto vuoto spinto costa 3 euro. Per acquistarne un chilo, come chiediamo ad ogni famiglia aderente, la spesa è di 12 euro.
I prezzi sono abbastanza convenienti perché, utilizzando i fondi accantonati con le festeinrosso, con 600 euro siamo in grado di pagare in anticipo le forniture. Se non ti abbiamo scocciato troppo, puoi trovare il caffè
ALL’ANGOLO NON OTTUSO DI VIA ROMA 11.
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