Valeria Perelli e Paolo Cremi Lai in Emilia |
A quasi due mesi di distanza dal terremoto che ha sconvolto parte dell’Emilia e in un momento in cui appaiono sempre più evidenti i segni dell’oblio, sono andato in missione in quelle terre con l’associazione “Mondo incammino” (www.mondoincammino.org) per esprimere tutti i sensi della solidarietà di noi volontari e delle nostre comunità di riferimento (None e Carmagnola).
Mondo in cammino è l’associazione che ha dato vita al “Progetto per la Bassa” che riunisce diverse associazioni italiane e volontari nell’intento di raccogliere fondi e di portare aiuti concreti e diretti tramite microprogetti da attuare nella Bassa emiliana e lombarda colpita dal terremoto.
Nel mio viaggio ho visto gente spaurita, traumatizzata, passare come inebetita il proprio tempo – senza casa e senza lavoro – nei campi della Protezione Civile, alcuni gestiti in forma militare; ho visto gente umiliata a cui veniva impedito l’accesso al campo della Protezione Civile unicamente per fare una doccia: solo perchè non registrata e solo perché aveva deciso di vivere accanto ai resti della propria casa per vigilarla e per stare vicina ai propri campi, al proprio lavoro; ho visto anche decine e decine di campi autogestiti dagli stessi terremotati, alcuni di loro vessati da tasse e tariffe assurde (400 euro per l’allacciamento alla luce nei parchi di Mirandola).
Pensavo (era ed è un’opinione diffusa) che la Bassa, e l’Emilia in particolare, gliela avrebbe potuta fare da sola. Oro so che non è così. In uno stato in cui i soldi sono finiti, in un momento in cui la Protezione Civile ha dato fondo a tutte le sue risorse, i 16.000 senza casa della Bassa possono resistere in qualche modo solo grazie al coraggio di alcuni amministratori locali e alla grande azione del volontariato, fra cui mi preme ricordare l’impegno dei giovani delle Brigate di solidarietà attiva che raccolgono beni di prima necessità e, molte volte autotassandosi per i trasporti, raggiungono i casolari più dispersi e più in generale quella diffusa umanità sparsa nelle campagne e ancora ignorata dalle istituzioni: un’umanità che mentre adesso sopporta il caldo afoso dentro tende loro donate, aspetta già con grande preoccupazione l’autunno imminente e l’inverno, senza avere certezze di un tetto sopra la testa.
L’avere incontrato diversi terremotati, e parlato con loro, mi ha insegnato che ci possono essere altri modi, diversi dal SMS solidale e dalla sua gestione bancaria, per condividere il loro disagio e per aiutarli anche con coerenza: dal creare, per esempio, una rete di professionisti volontari in grado di assisterli per le pratiche della demolizione e ricostruzione, al mettersi al servizio diretto nei campi autogestiti; dal progettare azioni di micro ristrutturazioni in partenariato con le associazioni locali di volontariato e con le municipalità, alla progettazione di moduli abitativi che superino la temporaneità, e così via.
Ho visto, in definitiva, quel terremoto che non si vede sui mass media (impressionante, per esempio, il cimitero devastato di Concordia sulla Secchia con i loculi scoppiati e le bare fuoriuscite), ma ho imparato, soprattutto, che la vera ricostruzione della Bassa ci sarà se sarà uno ricostruzione sentita e appoggiata da tutti, altrimenti diventerà un’illusione in mano ai meri calcoli della Ragioneria di Stato, o sarà preda degli interessi malavitosi della mafia che, abbattendo e offrendo prezzi concorrenziali, prenderà progressivamente e sfacciatamente in mano la ricostruzione (e ci sono già stati i primi tentativi!).
Non distogliere mai l’attenzione diventa, quindi, un altro modo importante di fare solidarietà, come sta – appunto - facendo Mondo incammino con il Progetto per la Bassa: non solo raccolta fondi (in 45 giorni raccolti 17.500 euro), ma sensibilizzazione costante sulla situazione presente e presenza concreta con i suoi microprogetti nel territorio della Bassa (per consultazione, informazioni, partecipazione alle iniziative e manifestazioni e contributi: (http://www.mondoincammino.org/perlabassa.php0)
Paolo Cremi Lai
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