Dopo due anni, si sono però rivelate fatali le debolezze del suo piano di riconquista della rete commerciale andata largamente compromessa con la gestione Borsci. E sono a distanza siderale gli entusiasmi suscitati con l'apertura del punto di vendita in piazza Carignano, nel cuore della Torino che conta. Travolti anche i megaprogetti di una Fondazione e di un moderno dopolavoro per dipendenti ed ex dipendenti interessati a trasmettere ai giovani la loro professionalità per il bene dell'azienda. Evaporati i programmi di nuove assunzioni. Certo, Costamagna non aveva rinunciato alle prerogative di ogni capitano di industria. Perciò, nella piena autonomia della sua discrezionalità imprenditoriale, aveva assunto collaboratori e collaboratrici di comprovata affidabilità personale.
Pur in un contesto sfavorevole, la proprietà oggi al tramonto aveva saputo dimostrare sul campo il rispetto di un principio fondamentale di libertà, sia dell'impresa, sia del lavoratore. D'altra parte, figli, famigliari o amici di ministri, di parlamentari, di Sindaci o di Assessori, a causa dell'onerosa responsabilità pubblica dei loro genitori, non devono perdere il diritto ad ottenere un lavoro, una prospettiva, una sicurezza. Sarebbe un'ingiusta penalizzazione.
E infatti la fila dei cassintegrati mugugnava, ma il sindacato non batteva ciglio, presumibilmente consapevole che tutto era regolare. Anzi, la Cgil chiedeva e il Sindaco dava con l'Amministrazione comunale tutta la solidarietà di cui c'era bisogno quando la situazione peggiorava. La scena si ripeterà. Non si esclude il versamento di altre commoventi lacrime simili a quelle della professoressa Fornero.
Sulle rive del Chisola, la Sindaca di None ha “lavorato molto a fianco dell'imprenditoria sul territorio” per salvare i posti di lavoro. I risultati sono positivi. Purtroppo non per tutti.
Mario Dellacqua
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