sabato 3 ottobre 2015

Mensa scolastica a None: DAI SOLDINI AI SOLDONI



Dopo l'aumento del buono pasto e l'infelice avvio dell'anno scolastico, il malcontento dei genitori si è nuovamente espresso il 1 ottobre all'appuntamento dato da Progetto comune alla Sala Conferenze di via Brignone.
Tirava aria di persistente protesta, ma affiorava anche la voglia di capire e di sapere, di non  fermarsi alle battute di disappunto. Soprattutto, strisciava la consapevolezza che, per incidere, la protesta deve trovare una proposta. Solo “un movimento” (toh, chi si rivede) nutrito di buoni argomenti e di progetti concretamente realizzabili può evitare la deriva di scoppi frammentari di rabbia pronti a rientrare nei ranghi. Dici poco.

Aperta da Laura Ferrari e moderata da Massimiliano Franco, la serata ha visto Domenico Demuro ripercorrere la storia degli appalti e offrire i risultati di una ricerca approfondita dei costi alle origini del lamentato rincaro. In soldoni, i soldini per pagare la necessaria modernizzazione della cucina sono interamente reperiti nella tasche delle famiglie degli utenti. Al contrario, le spese per l'efficienza di un bene pubblico come la mensa scolastica dovrebbero essere distribuite sulla comunità locale nel suo complesso. Questa è una rivendicazione da tenere ferma.
In proposito, notevole è stato il disappunto dei presenti per spese come la progettata copertura di piazza Rubiano. Per quell'opera da 420mila euro si conta di trovare il denaro, mentre per ogni altra necessità emergente si ripete sempre che non ci sono i soldi.
Salta agli occhi, poi, il confronto con altri Comuni dove la medesima ditta (quasi un monopolio) si è aggiudicata l'appalto a costi sensibilmente inferiori per l'utenza.
Tuttavia, non si tratta di cavarsela sibilando che “la mensa fa schifo e per giunta la paghiamo più cara”, ma di far funzionare istituti di controllo e di monitoraggio del rapporto tra qualità e prezzo preparando proposte di tutela dei redditi più bassi e provvedimenti sulle tariffe nel segno di sempre maggiore equità sociale.
E' aperta una sfida democratica per le famiglie, per gli insegnanti, per le forze vive e consapevoli della scuola e della cittadinanza: tutti insieme possiamo combattere una giusta battaglia non contro l'Amministrazione comunale, ma contro il comune nemico della disattenzione e dell'iniquità sociale.

Dall'angolo di via Roma 11, Mario Dellacqua

COMUNICATO N. 58, 2 ottobre 2015



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