lunedì 14 novembre 2016

IL FANTASMA DI RIFONDAZIONE

Ho ancora qualcosa da dire dopo l'incontro all'angolo di via Roma 11 di martedì scorso 8 novembre con i dirigenti rifondaroli torinesi Ezio Locatelli e Simone.
1) Sono contento che la diversità delle nostre scelte non abbia guastato la serenità dei rapporti fra chi si è iscritto e chi no.
2) Se la sinistra può rinascere solo dal basso, non hanno alcuna credibilità allo scopo i gruppi dirigenti che ci hanno lasciato in eredità un patrimonio di sprechi e di scissioni. Sulle scissioni non affondo la motosega nella ferita. Sugli sprechi basta ricordare qualche milione di euro investito per produrre un giornale che nemmeno gli iscritti compravano e leggevano.
3) La sconfitta del governo Renzi e l'apertura di una nuova fase politica è possibile solo in due modi: dall'interno, rafforzando la battaglia di opposizione della minoranza che ottiene molta visibilità e può portare alla deflagrazione del Pd. Oppure dall'esterno, rafforzando la forza d'urto del M5S. Di una terza posizione nessuno si accorgerebbe e al massimo avrebbe una funzione decorativa.
4) Mi si obietta che il M5S è una forza carismatica e padronale che sostituisce la partecipazione democratica col dito sul mi piace da casa. Vero, ma in che cosa sono diversi quanto a leader maximo i casi di Fidel Castro e di Bertinotti? Per misurare i risultati della diversità rinvio al punto 2.
5) Mi si obietta che fa schifo la posizione del M5S quando vuole buttare a mare gli immigrati. Vero, ma è come dire che fa schifo la metà o giù di lì delle classi subalterne e ciò impedisce ogni dialogo possibile con questa parte importante delle classi subalterne. Se dici che fanno schifo, dopo con chi scambi parola? Può ragionare così solo chi si può permettere il lusso elitario di vivere in ambienti protetti e incontaminati.

Mario Dellacqua



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