mercoledì 9 ottobre 2019

QUANDO FINIRA’ LA SPOCCHIA?

Chiedo scusa per aver rumoreggiato durante la seduta del Consiglio comunale del 25 settembre scorso. Ma la discussione aveva preso una piega grottesca. Quando gli interroganti  interrogano per sapere ciò che sanno già, c’è qualcosa di storto. 

Gli interroganti, preoccupati addirittura per la privacy, sapevano che andavano spostati quegli scaffali carichi di scatoloni da mesi giacenti sotto il porticato della Scuola “Rodari”. Gli interroganti sapevano benissimo che, su richiesta del Dirigente Scolastico, l’assessora Laura Ferrari aveva assunto il 6 luglio la responsabilità del trasloco grazie al lavoro gratuito e volontario di un gruppo di amici. 

Gli interroganti sapevano benissimo che il 13 luglio la “spedizione puLitiva” al Parco di via Molino è nata dallo stesso gruppo, deciso a aiutare la Giunta e a dare un segnale di impegno per la tutela di almeno alcuni beni comuni. Era su per giù la stessa banda che con i richiedenti asilo toglieva l’erba dalle aiuole di via Stazione, ma veniva raggiunta dalle rampogne telefoniche dell’ex-Sindaco.

Gli interroganti sanno benissimo che solo una mobilitazione libera e volontaria della cittadinanza consapevole e attiva potrà difendere i beni comuni in questi tempi di scarse risorse a disposizione degli Enti Locali.

Gli interroganti sapevano benissimo sia chi ha voluto accertare, sia chi ha voluto permettere per anni l’occupazione abusiva di un locale comunale nell’area De Coll (e non solo in quell’area).

Quando si spendono le proprie energie per chiedere cose che già si sanno, vuol dire che un po’ tutti non siamo ancora usciti dallo scontro tra clan rivali. Entreremo nella dialettica democratica quando impareremo a discutere – anche aspramente - quali passi avanti sappiamo proporre e fare per migliorare la scuola, l’ambiente, il lavoro, la salute, le imprese di solidarietà.

“In politica come nella vita, ci sono molti modi di arrivare. Il migliore - diceva Ennio Flaiano - è di non partire”.
Pierre Carniti aggiungeva che “oltre tutto è anche il meno faticoso”. 

Mario Dellacqua

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