Nella speranza di scovare, anche sulle rive del Chisola tra None e Moncalieri, un episodio che poteva far None uguale a Bibbiano, un’interrogazione leghista era lì pronta non tanto a tutelare i bambini, quanto a scatenarsi contro il primo mostro artigianalmente fabbricabile e desiderato a tavolino.
Ma la macchina della propaganda non è partita. La risposta della Sindaca faceva mancare il carburante su “un argomento che tocca molto da vicino” Loredana Brussino (che è madre affidataria) e che non deve “diventare una battaglia politica sulla pelle dei bambini e delle sofferenze delle persone (come invece sta succedendo)”.
Al Consiglio comunale del 26 novembre, la Sindaca ha detto che “dal 27 giugno scorso, da quando è esplosa l’inchiesta di Bibbiano, in Italia si parla molto di affido familiare. E quando le parole sono troppe, è molto facile che diventino tanto approssimative da risultare confuse”. L’affido è stato trasformato in “qualcosa di incerto, sfuggente, un po’ losco”: addirittura in “uno strumento in mano a giudici e servizi sociali corrotti per accontentare le ambizioni delle lobby gay. Ridicolo se non fosse tragico”.
Gli "affidi illeciti" di Bibbiano, secondo Brussino, vanno messi tra virgolette per rispetto degli indagati perché nulla è stato ancora stabilito con una sentenza. L’inchiesta è ancora in corso e non va usata per oscurare “l’impegno silenzioso e positivo di persone che aprono la porta di casa per offrire una famiglia a un bambino in difficoltà”.
E’ “inaccettabile” mescolare “il comportamento penalmente e umanamente agghiacciante – se i fatti verranno confermati – delle persone raccontate dall’inchiesta della Procura di Reggio Emilia”, con la generosità di famiglie “che credono nell’affido come scelta e dei tanti seri professionisti che operano nel settore”.
Vanno respinte le “demonizzazioni a priori” di chi non vuole conoscere la particolarità di situazioni molto diversificate.
“L’affido consente di riconoscere che la più grande carità è l’educazione, intesa come educazione al senso della vita. Si tratta di un’esperienza significativa per tutti, proprio in un tempo come il nostro in cui i media preferiscono focalizzarsi sulle distorsioni e sulle fragilità delle famiglie.
Nell’inchiesta di Bibbiano si parla di bambini strappati alle famiglie. Chi ha provato questa esperienza sa che il rapporto con la famiglia d’origine del ragazzo accolto è un nodo fondamentale perché l’affido possa riuscire. Non si tratta infatti di ‘sopportare’ i genitori naturali del minore, di fingere sorrisi e tolleranza. Si tratta di accogliere la loro storia, spesso molto difficile, che ti insegna a non giudicare dalle apparenze e a non credere ai facili slogan.
A volte questi bambini, per il loro vissuto, portano in sé ferite così profonde che non potranno mai essere sanate del tutto. L’affido – ha concluso la Sindaca - è un’esperienza positiva ed educativa innanzitutto per le famiglie affidatarie, che attraverso questa avventura imparano ad avere uno sguardo più umano verso il prossimo e a porgere una mano verso chi ha bisogno”.
P.S. La Cassazione ha appena stabilito l’’illegalità degli arresti domiciliari per il Sindaco di Bibbiano. Tutta la vicenda si va notevolmente ridimensionando.
Mario Dellacqua, Stefano Garabello