domenica 3 novembre 2024

(Ri-)prendere in mano la Bibbia 2024-25

Se ti interessa la Bibbia (per motivi culturali e/o di fede) e saresti disposto a (ri-)prenderla in mano in compagnia di altri, sappi che a None non sei il solo e che c’è un gruppo di persone che ci sta provando, soffermandosi quest’anno sul vangelo di Luca. Se ti sta bene un approccio laico e aperto a molteplici letture, nel rispetto reciproco, puoi partecipare ai nostri incontri del secondo martedì del mese alle ore 20.45.

Ecco il calendario dei prossimi incontri:

venerdì 1 novembre 2024

Stop alla violenza in Medio Oriente

Italia, autunno 2024
Quali persone che per vari motivi hanno particolarmente a cuore le sorti del Medio Oriente, ci rivolgiamo a quanti condividono la nostra stessa angoscia e/o hanno/sentono un legame speciale anche con un solo abitante di quel martoriato angolo di pianeta. La situazione a Gaza, in Cisgiordania e in Libano è drammatica: dopo l’ingiustificabile abominio del 7 ottobre, con i suoi stupri, le sue torture ed i suoi più di 1200 morti tra civili e militari, decine di cittadini israeliani sono ancora imprigionati in qualità di ostaggi dell’ala militare di Hamas e di altre formazioni estremiste nei tunnel della Striscia; ogni giorno da allora decine, quando non centinaia, di bambini, donne e civili palestinesi, ed ora anche libanesi, cadono inesorabilmente vittime del fuoco israeliano e l’intera popolazione di Gaza è costretta a vivere in condizioni spesso disumane; i cittadini di Israele vivono sotto la continua minaccia di nuovi bombardamenti, da parte di Hezbollah e dei suoi alleati, e nel timore di ulteriori attentati; il conflitto tra Israele e Iran è sul punto di andare fuori controllo. Per il bene sia del popolo israeliano che di quelli palestinese, libanese ed iraniano (ma non solo) è necessario uscire con urgenza da una spirale di violenza che rischia di ipotecare il futuro di tutte le parti in causa. Ci appelliamo a voi che avete amici, familiari, parenti, colleghi, conoscenti, correligionari e/o connazionali in Israele, Territori Palestinesi occupati, Libano ed Iran: premete su di essi perché perseguano, per quanto è loro possibile, l’abbandono della via del terrorismo, del rapimento, della tortura, dell’occupazione militare e della guerra spesso senza scrupoli.

giovedì 29 febbraio 2024

Dalla parte di Israele e della Palestina


Ma chi l'ha detto che i veri amici di Israele stanno tra coloro che non si oppongono alla sua campagna militare a Gaza o alla colonizzazione progressiva dei Territori palestinesi occupati nel 1967?

Io penso esattamente il contrario e cioè che essi vadano ricercati proprio nel campo opposto, tra quanti hanno il coraggio e la franchezza di dire al popolo israeliano: "Fermatevi e interrompete questa spirale di morte e di odio perché ne va anche del vostro futuro!".

sabato 20 maggio 2023

Per Mario (1953-2023)


Non ricordo esattamente quando ci siamo incrociati per la prima volta ma per qualche tempo ho avuto il dubbio di non andargli molto a genio o almeno di non godere di troppo credito presso di lui. Probabilmente era solo un’impressione ma sufficiente a farmi sentire giustamente in difetto; fatto sta che invece quando ci si riuniva per una qualche iniziativa o capitava anche solo di incontrarsi poi davanti al suo Angolo-Non-Ottuso o in giro per il paese, sul suo volto, in realtà, scorgevo sempre il sorriso. Lo ammiravo per il suo essersi sporcato le mani in fabbrica ed essersi sudato la sua professione di insegnante. Lo ammiravo per la fermezza e la radicalità delle sue convinzioni, per la sua cultura letteraria e storica e per il suo bagaglio di esperienze e di competenze politiche e sindacali. Lo ammiravo per il suo argomentare tagliente quando se ne presentava l’occasione, che quasi non te lo aspettavi da una persona capace di essere tanto affabile.

venerdì 4 novembre 2022

Il 4 novembre e la collina

" [...] Dove sono i generali

che si fregiarono nelle battaglie

con cimiteri di croci sul petto?

Dove i figli della guerra

partiti per un ideale

per una truffa, per un amore finito male?

Hanno rimandato a casa

le loro spoglie nelle bandiere

legate strette perché sembrassero intere.

Dormono, dormono sulla collina

dormono, dormono sulla collina.[...]"

(Fabrizio De André, La collina, Non Al Denaro Non All'amore Nè Al Cielo, 1971)


4 novembre 1918: con la sottoscrizione a Villa Giusti di un armistizio tra l'Impero Austro-ungarico ed il Regno d'Italia finisce la I Guerra Mondiale con la vittoria di Francia, Gran Bretagna, USA ed Italia, che nel frattempo, sull'onda dell'irredentismo e sulla base del patto di Londra, inizialmente segreto, del 26 aprile 1915, era entrata in guerra cambiando fronte.

martedì 12 aprile 2022

Un nuovo interventismo democratico?

L’odierno interventismo militante e l’intransigenza di molti intellettuali, opinionisti e politici nostrani in merito all’invasione dell’Ucraina da parte della Federazione Russa (che in questo modo si è messa ingiustificabilmente dalla parte del torto) ed al tragico conflitto che ne è derivato, ricordano (almeno a me) l’atteggiamento nettamente prevalente negli ambienti democratici italiani in occasione della I Guerra Mondiale e la messa all’angolo del pacifismo di parte del mondo cattolico e del neutralismo della maggior parte dei socialisti italiani dell’epoca.

Analogamente la posizione di Francesco per certi versi mi richiama alla memoria le parole di quel Benedetto XV che nell’agosto del 1917 nella sua “Lettera [...] ai capi dei popoli belligeranti” ricordava la propria “perfetta imparzialità verso tutti i belligeranti” e, senza glissare sui passi necessari per arrivare ad una pace il più possibile giusta, perorava la “cessazione di questa lotta tremenda (la I Guerra Mondiale, n.d.r.), la quale ogni giorno più” gli appariva una ”inutile strage”. In nome del Vangelo e della Costituzione, a bocce ferme, Lorenzo Milani, in “Lettera ai cappellani militari toscani” (1965) si poneva su questa stessa linea “pacifista” condannando tutti i conflitti in cui si era impegnato (o a cui era stato costretto) a partire dal 1860, il popolo italiano (o parte di esso), “salvando” la sola resistenza armata al nazifascismo.