Il Presidente del Consiglio dice che la scuola pubblica non è una proprietà degli insegnanti. Lui non voleva attaccarla. Voleva solo mettere in guardia la nazione dall'indottrinamento ideologico di alcuni insegnanti che “vogliono inculcare dei principi che sono il contrario di quelli che i genitori vogliono inculcare ai loro figli".
In effetti ha ragione e mi dichiaro colpevole.
Insegno che la pena di morte va superata. Molti dei loro genitori dicono ai loro figli che essa va mantenuta, ma solo in alcuni casi.
Parlo del dettato costituzionale che vuole il rispetto della dignità umana della persona e concepisce la pena in funzione della rieducazione del detenuto. Molti dei loro genitori gli dicono invece che in carcere si sta troppo bene perchè c'è la televisione.
Esalto i valori della Resistenza che con tutti i suoi difetti di cui non bisogna avere paura ci ha dato la libertà e la Repubblica. Molti dei loro genitori gli rivelano che anche i partigiani sono stati violenti.
Racconto che in uno Stato laico tutte le fedi religiose hanno uguale libertà. Molti dei loro genitori gli spiegano che se noi andassimo negli Stati arabi non ci lascerebbero così liberi.
Spiego che il diritto alla vita è sacro e che con gli stranieri bisogna affrontare la fatica della legalità e dell'umanità. Molti dei loro genitori gli dicono d'accordo, però prima i nostri.
Mi permetto anche il lusso di difendere la dignità degli omosessuali. Molti dei loro genitori li deridono o ne hanno ribrezzo.
Cordiali saluti.
Mario Dellacqua
A questo punto mi dichiaro colpevole anche io per aver scelto di ritornare a scuola a 30 anni. quella scuola pubblica che insegna aprire la mente e insegna che senza sacrifici e sudori i buoni risultati non possono essere ottenuti.
RispondiEliminaquella scuola pubblica dove ci sono ancora insegnanti che credono nella cultura e nella sapienza e che regalano tutto l'entusiasmo possibile e immaginabile agli alunni anche di una certa età...quegli insegnanti che ti spronano nello studio e ti aiutano a credere nei tuoi sogni,desideri. quegli alunni,giovani e non che sono curiosi e vogliosi di formarsi delle idee proprie e di diventare migliori in questa società malandata grazie a certi politici che tramite tv e giornali hanno cancellato e ripugnato i valori fondamentali dell'umanità. IO mi sento colpevole di essermi messa in gioco a tarda età...ma io ho una coscienza...e solo quando si ha una coscienza ci si può sentire colpevole!!
finisco dicendo: la scuola pubblica anche se sta cadendo a pezzi per i grossi tagli subiti..è l'istituzione più sana,più pulita e più libera che ci sia...troppe scuole sono state chiuse nel resto del mondo a causa di sistemi dittatoriali...e i risultati sono state le guerre,morti,distruzioni fisiche e morali...se vogliamo fare anche noi quella fine va bene...ma poi chi ha il coraggio di spiegare ai nostri figli il motivo per il quale non esistono più scuole libere?
Valentina Romano
Mi associo a te, ma sono consapevoleche un'eventuale corte non sarà clemente
RispondiEliminaCarla
Colpevole anch'io,
RispondiEliminachiedo la massima pena.
Spero che la maggioranza degli insegnanti si dichiari colpevole
RispondiEliminadi aver inculcato negli alunni i principi della nostra costituzione.Il
presidente del consiglio da quasi vent'amnni fa sempre e soltanto
campagna elettorale, racconta bugie,promette grandi riforme,riduzione
di tasse per tutti, milioni di posti di lavoro.eliminazione delle
province...Dopo queste ultime sparate contro la scuola statale è ora di
dire basta. Per chi ama la scuola e crede che essa sia il luogo dove
si educano i giovani allo studio, al senso critico, alla libertà, alla
fantasia, al coraggio, al dialogo, alla democrazia, le parole del capo
del governo provocano un senso di nausea e di ribellione.
Siamo per il diritto allo studio dei giovani capaci e meritevoli
anche se privi di risorse economiche, siamo per la difesa degli
interessi dei più deboli. Con don Milani diciamo: "Io sto bene se stai
bene tu". Cordiali saluti, Aldo.