Da quanto ha affermato al Consiglio provinciale del 19 luglio l'assessore Ronco, se i lavori della centrale a biomasse di via Aldo Moro non cominceranno entro novembre, “l'autorizzazione perde efficacia” e sarà “difficile che la centrale si realizzi”. I terreni non sono stati infatti ancora acquisiti, Benarco vorrebbe vendere l'autorizzazione, ma non sembra trovare acquirenti.
Se confermato, l'esito positivo della vicenda della centrale a biomasse a None dimostra la sconfitta di chi aveva fondato sul nulla e sulla malafede la promessa del teleriscaldamento. Con il suo ricorso, Benarco voleva e vuole smantellare il vincolo della cogenerazione, cioè del rendimento energetico della centrale, cioè dell'equilibrio ambientale. Voleva e vuole ottenere per sé e per le imprese la totale libertà di insediare impianti a biomasse dovunque le imprese lo ritenessero funzionale ai loro interessi.
Quando l'assessore Ronco dice che “la valutazione dell'opinione pubblica e del Comune sul progetto è mutata”, dice però un'inesattezza fondamentale. Non appena l'opinione pubblica ha saputo (non certo dalla Provincia, non certo investita dal Comune), si è espressa con una sola voce contraria. A cambiare opinione è stata il Sindaco che prima ha assecondato volentieri la richiesta della Benarco e poi si è accodata malvolentieri al pronunciamento contrario di una cittadinanza che si è fatta sentire sempre più consapevole, prima con le firme, poi dando vita al Comitato, poi con le lenzuola ai balconi, poi chiedendo i Consigli comunali, poi autofinanziandosi il ricorso al TAR, poi con la sorprendente manifestazione del 10 giugno (Sindaco assente).
Se le cose andranno come ipotizza Ronco, la vicenda smentirebbe non solo l'indifferenza o la passività di quelli che “tanto la fanno lo stesso se l'hanno deciso”, ma sconfiggerebbe anche la totale mancanza di autonomia del Sindaco di None in scelte decisive per la tutela del territorio, dell'aria e della salute collettiva.
La vicenda può segnare l'avvio di una nuova stagione di impegno per None e per la sua cittadinanza consapevole a favore dell'ambiente e del suo diritto di essere coinvolta, rispettata e interpellata, non scavalcata dalle istituzioni e dal mondo delle imprese quando decidono il futuro di tutti con i loro affari maneggiando il denaro pubblico.
Giuseppe Astore, Massimo Bonifazio, Roberto Cerchio, Mario Dellacqua, Laura Ferrari, Massimiliano Franco, Massimiliano Pautasso, Simona Sola