causa anticipo lieto evento non ho potuto che fare un breve salto alla bella iniziativa tenutasi stasera. mi sarebbe piaciuto sottoscrivere la posizione di chi crede che "di fronte ad un letto di ospedale in cui giace un paziente in stato vegetativo" [...] "ci possono essere almeno tre tipi di risposte: "classico-sapienzale", "biologico-sacralizzante" e "apocalittica" la prima è quella ritiene che "la vita è destinata a finire a causa della lege inviolabile che presiede ogni esistenza venuta alla luce nel tempo" e che tutto sta nell'imparare l'"arte del vivere" e quindi anche l'"ate del morire". la seconda è specchio de "l'attuale insistenza da parte del magistero cattolico sul considerare sacro ogni barlume di esistenza biologica" [...], "equivoco di lungo corso" che consiste nel "rendere, in pratica, sinonimi le idee (ben diverse) di natura e creazione". propria invece della visione "apocalittica" è la "scelta di dichiarare la morte "una forza nemica da vincere"", concetto che "ha avuto una profonda ridefinizione in relazione a gesù cristo morto e risorto". "un erede di questa fede" di fronte a un paziente in stato vegetativo "non affermerebbe che la vita è comunque un dono di dio e che, quindi, va tutelata fino al suo termine naturale. piuttosto annuncerebbe che per la misericordia del padre in virtù della morte e risurrezione del suo figlio, quella persona risorgerà e che questa risurrezione coinvolgerà - in modo certo, anche se non definibile - quel corpo ora espropriato della coscienza e quell coscienza ora espropriata del corpo". ma dagli uomini di chiesa "la risurrezione dei morti è detta solo in circostanze precostituite, mentre è taciuta là dove sarebbe spiazzante. eppure davanti alla persona in stato vegetativo questa parola sarebbe, per origine e tradizione, la più conforme alla fede in gesù cristo morto e risorto." (cfr. fede nella chiesa?, piero stefani, 2012, morcelliana)
causa anticipo lieto evento non ho potuto che fare un breve salto alla bella iniziativa tenutasi stasera. mi sarebbe piaciuto sottoscrivere la posizione di chi crede che "di fronte ad un letto di ospedale in cui giace un paziente in stato vegetativo" [...] "ci possono essere almeno tre tipi di risposte: "classico-sapienzale", "biologico-sacralizzante" e "apocalittica"
RispondiEliminala prima è quella ritiene che "la vita è destinata a finire a causa della lege inviolabile che presiede ogni esistenza venuta alla luce nel tempo" e che tutto sta nell'imparare l'"arte del vivere" e quindi anche l'"ate del morire".
la seconda è specchio de "l'attuale insistenza da parte del magistero cattolico sul considerare sacro ogni barlume di esistenza biologica" [...], "equivoco di lungo corso" che consiste nel "rendere, in pratica, sinonimi le idee (ben diverse) di natura e creazione".
propria invece della visione "apocalittica" è la "scelta di dichiarare la morte "una forza nemica da vincere"", concetto che "ha avuto una profonda ridefinizione in relazione a gesù cristo morto e risorto". "un erede di questa fede" di fronte a un paziente in stato vegetativo "non affermerebbe che la vita è comunque un dono di dio e che, quindi, va tutelata fino al suo termine naturale. piuttosto annuncerebbe che per la misericordia del padre in virtù della morte e risurrezione del suo figlio, quella persona risorgerà e che questa risurrezione coinvolgerà - in modo certo, anche se non definibile - quel corpo ora espropriato della coscienza e quell coscienza ora espropriata del corpo". ma dagli uomini di chiesa "la risurrezione dei morti è detta solo in circostanze precostituite, mentre è taciuta là dove sarebbe spiazzante. eppure davanti alla persona in stato vegetativo questa parola sarebbe, per origine e tradizione, la più conforme alla fede in gesù cristo morto e risorto." (cfr. fede nella chiesa?, piero stefani, 2012, morcelliana)
Apprendo solo ora dell'anticipo del lieto evento. Non so altro ma mi felicito con mamma Cinzia e papà Roberto. Mario
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