Giovanna
è
la
persona
con
cui
ho
diviso
solo
una
quarantina
d'anni
di
impegno
politico.
Anche lei sa
che
i
risultati
concreti
sono
avari
e
forse
vengono,
ma
dopo
molti
incontri
in
tanti
momenti
dispersi
e
faticosamente
ricomposti.
Dopo
esperimenti
falliti,
speranze
riposte
e
deluse.
Dopo
tentazioni
di
mollare
tutto
(il
buen
ritiro)
e
risalite.
E litigate spettacolari sia da soli sia in compagnia su problemi
politici controversi. Conosce
la
mia
tenacia,
i
miei
vuoti
di
memoria,
le
mie
goffe
gaffe,
le
mie
colossali
distrazioni,
il
mio
narcisismo
e
la
mia
ferocia.
Attraverso
i periodici baccagliamenti che rinnovano folate di rabbia e di
ironia, qualcosa abbiamo imparato. C'è un punto fermo. Non
è
giusto,
non
è
incisivo,
non
è
costruttivo
salire
in
cattedra
e
sgridare
le
persone
per
quello
che
non
hanno
o
che
non
danno.
Piuttosto,
bisogna
saper
inserire
invece
quello
che
hanno
e
quello
che
danno
(quel
tanto
o
quel
poco)
in
un
disegno
collettivo
nel
quale
ciascuno
possa
vedere
l'utilità
del
suo
(piccolo
o
grande)
contributo.
Specialmente le donne sono in ombra e tante volte la pagano cara.
Loro stirano, noi usciamo. E anche tra i maschietti, chi non si
stanca? Chi non si scoccia? Chi non preferisce la televisione?
Bisogna
rispettare
i
tempi,
la
disponibilità,
le
energie
e
il
grado
di
consapevolezza
degli
altri,
mi
dico
spesso.
Il
buon
esempio
meglio
darlo
senza
pretese
che
chiederlo
ad
altri.
Meglio
non
consumarsi
in
rancorosi
rimbrotti.
Il
primo
passo
è
sempre
parlare
uno
per
volta
e
non
interrompere
chi
parla.
Tanto
per
fare
un
esempio.
E'
un
esercizio
(auto)educativo
all'ascolto.
Anche
gli
altri
hanno
le
loro
buone
ragioni.
Sul
serio.
Senti l'aria che tira. Se ti viene qualche idea provaci, ma senza la
pretesa di importi.
Sarà
come
dice
un
mio
amico:
“forse
senza
strigliate
va
tutto
a
ramengo.
Però
esiste
anche
la
possibilità
che
la
gente
si
secchi
di
essere
strigliata,
e
mandi
tutto
a
ramengo
per
altri
versi
- mah”.
Ecco,
niente
strigliate,
d'accordo.
Noi
non
rischiamo
la
deportazione
e
le
pistolettate
di
Kronis.
Però
teniamo
presente
che
c'è
poco
da
scherzare:
dalla
disuguaglianza
padrona
del
mondo
nasce
il
nuovo
fascismo
e
non
passa
giorno
che
qualche
infelice
per
le
forme
nuove
della
disuguaglianza
non
decida
di
farla
finita.
Tanto
per
fare
un
esempio.
Mario
Dellacqua
La scelta dei 5 stelle di non partecipare al 25 aprile e di stare "tra laggente" è una trovata furbacchiona. un intervento di manutenzione elettorale apposta per lisciare il pelo a quelli che non sono nè di destra nè di sinistra ma apolitici e apartitici. Ma chi non vuole stare nè di qua, nè di là vuole stare al di sopra delle parti cioè da nessuna parte o forse dappertutto. Una scelta miserabile, che conferma l'orribile desiderio dichiarato di arrivare al cento per cento. Mario
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