venerdì 26 aprile 2013

SFRACELLI D’ITALIA


Dalle ultime elezioni politiche anziché una maggioranza “chiarificatrice” sono emerse tre diverse minoranze.
La minoranza di centro destra, che ha perso sei milioni di voti, ha però recuperato rispetto ai sondaggi in misura tale da impedire il governo del centro sinistra. (ricordo dell’italico catenaccio calcistico: l’importante non è vincere ma non far vincere).
La minoranza di centro sinistra, che ha perso tre milioni di voti, è riuscita, per il rotto della cuffia, ad avere il premio di maggioranza alla camera ma non è in grado di governare perché in minoranza al senato. (generosa Italia, due parlamenti, due modalità di attribuzione dei seggi, nessun governo).
La minoranza grillina, che ha raccolto “suo malgrado” ex novo il restante terzo della parte preponderante dei suffragi, è impreparata e arroccata. Attrezzata per una posizione di opposizione, si trova ad essere sollecitata in posizioni decisionali. (per la serie: ma noi siamo qui per fischiare il coro non possiamo cantare)

Queste formazioni politiche sono la fotografia di un paese profondamente in crisi e maledettamente diviso. Una fotografia in bianco e nero, senza colore ne scala di grigi. Un voto espresso di pancia a difesa di posizioni che possono ancora apparire di privilegio ma che spesso sono solo di galleggiamento (ridatemi almeno i soldi dell’Imu); ma anche la pancia della disperazione di chi subisce la perdita del lavoro e tagli sociali mentre si aprono le porte della propria indigenza.
Eppure le statistiche ci dicono che mediamente il cittadino italiano risulta essere più ricco del francese e persino del tedesco, allora ricordando la statistica trilussiana: è utile cercare chi banchetta con due polli.
Clamoroso è l’esempio del costo della politica, certamente emblematico, ma minimale se prendiamo in esame il suo valore assoluto. Non è demagogico parlarne, ma lo è se con esso sterilizziamo tutto il resto. (considerato il valore dei nostri politici, in termini di costi/benefici, dovremmo chiedere loro i danni)
Altrettanto eclatante e dibattuto è il tema delle tasse. Che si sia raggiunto un livello insopportabile è indubbio.(dannato redditometro e dagli agli untori dell’Equitalia, figli abbandonati da mamma politica che ora li disconosce) Altrettanto chiaro il motivo. La ricchezza illegale/sommersa è quasi la metà di quella ufficiale. Un esercito di liberi professionisti ed artigiani, nonché di operai ed impiegati, lavorano in nero chi per necessità, chi per mero lucro. (per la serie: se richiedi la ricevuta la prossima volta non chiamarmi).
L’illegalità delle cosche, che già per i Savoia furono il primo problema dall’unita d’Italia sotto il nome di banditismo, dopo 150 anni con giacca e cravatta dominano i consigli di amministrazione al nord e assumono una funzione sociale al sud. (La politica è fedele al suo sponsor).
Se non si possono alzare le tasse e non si rinuncia alla spesa è inevitabile alimentare il debito. Ma quando questo diventa eccessivo occorre ricorrere a trucchi contabili. (E’ la polvere sotto il tappeto). Più di cento miliardi di debito verso i fornitori della pubblica amministrazione vengono congelati e contabilizzati “a latere”.. Salvo poi schierarsi a favore dei creditori e spendersi in sollecitazioni “postume” per rilanciare la ripresa economica. (voce meretrice ma bella figura elettorale assicurata con gli imprenditori).
Altro freno alla ripresa è stato il patto di stabilità imposto ai comuni. Ma è stata un’ipoteca necessaria dato il debordare di spese indiscriminate che hanno penalizzato i buoni per cattivi. Nonostante ciò il debito ha galoppato e la finanza internazionale ha collaborato a corroborarlo chiedendo degli interessi sempre maggiori per finanziarlo. Davanti alle rampogne dell’Europa abbiamo promesso di riportare il debito dal 120% al canonico 60%, pagando 45 miliardi ogni anno per i prossimi 20 anni, incuranti del fatto che, già oggi, non siamo in grado di pagare gli interessi correnti.. (per la serie dammi ancora una dose che da domani smetto).
A questo punto scoppiato il governo Berlusconi, gli eunuchi di sinistra non se la sono sentita, per ovvie ragioni, di raccogliere le palle al balzo. Non restava che far argine con l’intervento dei tecnici.
I chirurghi dal taglio netto e lineare. Essi concedono alla politica i cambiamenti al loro operato solo a saldo zero. E’ il dogma del risultato contabile ad ogni costo senza sentire l’obbligo di decidere sulla salvaguardia quantomeno delle fasce sociali più deboli
E’ venne il tempo delle lacrime e sangue.(il miracolo della madonna Fornero).
Lavoro: aumentiamo l’uscita mettendo mano all’articolo 18 (allora poche decine di casi all’anno) e favoriamo l’entrata con 47 contratti di assunzione. (peccato che siano entrate con le porte girevoli). Pensioni, risparmio assicurato per lo stato allungando il periodo lavorativo. Difetto di comunicazione: le aziende stavano ristrutturando favorendo gli esodi volontari. (Sul numero degli esodati rimasti senza stipendio ne pensione è tutt’ora aperta una gara a premi per definirne il numero).
.Il chirurgo ci rassicura : l’operazione è perfettamente riuscita ma il paziente è morto. Di chi la colpa: di nessuno, o quantomeno degli altri.
Chi sono gli altri, certamente l’Europa o meglio la Germania ed in particolare la Merkel. Dimentichiamo che con l’adozione dell’euro abbiamo avuto per dieci anni una stabilità monetaria a cui la nostra liretta non ci aveva certo abituato. Il costo del denaro si è abbassato drasticamente lasciando definitivamente tassi a doppia cifra offrendoci finalmente condizioni in linea con i paesi più forti. In quel periodo la Germania non solo ha metabolizzato il peso dell’Est ma ha fatto le riforme strutturali sia della propria macchina burocratica che produttiva. Ha fatto la formica mentre noi facevamo le cicale. Ciò ha permesso ai tedeschi non solo di non subire la crisi ma di sfruttarla a danno degli imprevidenti. I tedeschi sanno apprezzare le nostre spiagge, il nostro cibo ma temono moltissimo due cose l’inflazione e noi italiani . Loro hanno una mentalità lineare che tende all’intelligenza mentre noi prediligiamo essere furbi. (stanno ancora riflettendo dopo l’otto settembre sull’Italia di soli partigiani)..
Una furbizia talvolta autodistruttiva alla wile coyote. Nelle recenti elezioni presidenziali mettendo insieme due minoranze non si è riusciti a fare una maggioranza.. Bersani e Berlusconi pro Marini: Marini bruciato e ancora: Grillo e base del PD a favore di Rodotà: Rodotà bruciato e ancora pur in favore di quorum e senza obbligo di arruolare nemici, il PD per Prodi: Prodi bruciato. (sorge il sospetto che a suo tempo Giordano Bruno e Giovanna D’Arco fossero anch’essi candidati)..
E’ toccato al vecchio Giorgio sospendere il trasloco e ricordare, con profonda e vibrante commozione, che non sempre la tragedia è solo greca, così come la commedia non deve essere necessariamente all’italiana..

Mario Ruggieri  

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