Aveva
sollevato curiosità e attese, sollecitato speranze e antico orgoglio, destato
complimenti e prevedibili malignità appena impacchettato dal ponteggio che, da
fine aprile a ridosso delle elezioni comunali, nasconde l'orologio e mostra
solo la croce in punta. Ora che i lavori sono fermi (ma quando sono iniziati?),
il campanile della Chiesa di San Rocco è diventato un grande punto
interrogativo.
La
Soprintendenza alle Belle Arti e il Ministero dei Beni culturali, su richiesta
inoltrata dalla Parrocchia il 16 dicembre 2013, autorizzavano il 5 marzo scorso
“la sola erezione del ponteggio e la rimozione degli intonaci
irrimediabilmente compromessi o incoerenti”. Escludevano, per parte loro, la possibilità di ritenere “pertinente
l'uso di malta a base di cemento o tinteggiature al quarzo, come espressamente
citato in relazione tecnica e negli elaborati grafici di progetto”.
Il
10 di marzo la Giunta approvava una delibera che dichiarava di avviare insieme
con l'Associazione commercianti, un intervento di restauro della Chiesa e del
Campanile. Autorizzava l'arch. Primo a prestare la sua opera “in forma
gratuita” e “nell'ambito
dell'orario di servizio” quale
progettista e direttore dei lavori. Una formulazione piuttosto anomala.
Nel
frattempo, fiancheggiando l'alacre attivismo del Presidente dei commercianti e
candidato, il programma elettorale del Sindaco Garrone annunciava che “grazie alla collaborazione con un gruppo di professionisti e con
l’associazionismo locale (che hanno offerto la loro opera gratuitamente) è
stato possibile iniziare il restauro del campanile della Chiesa di San Rocco”. Spesa prevista: 40 mila euro.
In
seguito ad una richiesta del gruppo di minoranza e della consigliera Laura
Ferrari, il Segretario comunale, la dott.ssa Di Raimondo, chiariva però che “trattandosi
di opera non realizzata dal Comune ne' su bene di proprietà del medesimo, gli
elaborati costituenti il progetto sono conservati presso la Parrocchia Santi
Gervasio e Protasio di None, proprietaria dell'immobile, alla quale peraltro
risulta diretta la comunicazione della Sovrintendenza pervenuta, solo per
conoscenza, a questo Ente ed allegata".
Rivendicato
sotto elezioni il protagonismo dell'Amministrazione comunale, subito dopo ogni
titolarità sulla esecuzione dei lavori tende ad evaporare e viene ora dirottata
sulla parrocchia che si trova così nelle condizioni di sostenere da sola il
peso delle più impegnative responsabilità (principalmente legate alla
sicurezza, alla durata e ai costi complessivi dell'opera). Se l'intervento non
è realizzato dal Comune, resta da chiarire infatti quale ente pubblico o
privato possa assumerne la responsabilità, se non la Parrocchia.
Stupisce
pertanto che nella delibera del 10 marzo l'Amministrazione decida di
compartecipare alle spese per il restauro del Campanile assegnando un
contributo all'Associazione commercianti che deve dividere 4.500 euro per
coprire le spese anche delle manifestazioni svolte nel 2013 con None al
cioccolato, con la Festa Patronale, con il Mercatino di Natale e con la Mostra
dei Presepi.
Stupisce
poi che, prima di promuovere una raccolta di contributi tra i cittadini,
l'Amministrazione abbia trascurato di avvalersi dei possibili benefici che la
legge regionale n.15 del 7 marzo 1989 offre per sostenere fino al 60% della
spesa il recupero e la ristrutturazione degli edifici di culto di interesse
storico, artistico o monumentale. Ma la Giunta regionale assume i provvedimenti
in questa materia “entro il 31 luglio di ogni anno” e adesso è molto tardi.
La
vicenda merita un ripensamento per chiarire con urgenza ruoli e responsabilità
di tutti i soggetti pubblici e privati interessati a concorrere alla
realizzazione dell'opera. Questo è l'obiettivo dell'interrogazione presentata
dal gruppo consiliare di minoranza di “Progetto comune”: combattere il pericolo di ritardare i lavori e il
rischio di appesantire i costi sopportati dalla collettività che può comparire
quando l'entusiasmo si mescola con l'improvvisazione.
14 luglio 2014 dall'angolo di via Roma
11 Loredana Brussino e Mario Dellacqua
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