Nell'area costeggiante la stazione
ferroviaria su cui sorge lo stabilimento industriale della ex De Coll, il Piano
Regolatore prevede la costruzione di un nuovo complesso residenziale, di
altezza massima di 12 metri, suddiviso in 3 lotti. Il primo è costituito da 6
edifici a schiera localizzati in una area attualmente non edificata a fianco
della vecchia fabbrica. Il secondo è una palazzina plurifamigliare all’interno
dell’attuale cortile antistante la fabbrica, l’ultimo è un basso fabbricato ad
uso commerciale di circa 200 metri quadrati ad un piano fuori terra.
La realizzazione del Piano di Edilizia
Convenzionata è stata esaminata il 27 giugno scorso dalla Giunta comunale che
ha approvato il progetto presentato il 1 febbraio 2013 dall'architetto Carmelo
Giampietro per conto della “Immobiliare De Coll”. Il Piano ha
l'obiettivo di “riqualificare ad uso residenziale una zona del centro urbano
compromessa da attività artigianali non compatibili con il contesto abitativo
circostante” e segnato nella sua identità dalla presenza della abbandonata
antica fabbrica del cioccolato.
In particolare, vedremo comparire in
quell'area “una palazzina a due scale con quattro piani di cui tre
abitativi” e “sei edifici monoscala aventi le medesime caratteristiche
disposti su due schiere di tre blocchi ciascuna”. Gli alloggi saranno prevalentemente di 75metri quadrati circa.
Saranno dismessi a parcheggio 635 metri
quadrati, mentre 562 metri quadrati
saranno destinati ad un'area servizi necessaria per l'accesso alla zona
oggetto dell'intervento con l'obbligo di realizzare le relative opere di
urbanizzazione a scomputo degli oneri dovuti. E' prevista anche la dismissione di 134
metri quadrati per creare il tratto iniziale della “Corona Verde”, il
percorso ciclabile legato alla valorizzazione turistica e naturalistica del
bacino del Po.
La Commissione Edilizia ha rilasciato il 15
aprile 2013 parere favorevole condizionato alla sistemazione viabile dei
parcheggi e alla realizzazione di barriere antirumore, rinviando alla
Commissione Urbanistica “la valutazione sulla distribuzione delle aree verdi
e delle strade”. Anche questa Commissione rilasciava parere favorevole e
suggeriva però la ricollocazione dei
giochi nel parco di via Monviso (sempre piuttosto trascurato e raramente
utilizzato), un percorso ginnico e un'area cani. La Commissione Urbanistica non
dimenticava di raccomandare la tutela e
la salvaguardia del canale irriguo a est, il diritto di accesso da via Monviso
“nonchè l'opzione di accesso dal parco giochi”.
L'intervento è rilevante per diverse
ragioni.
La prima: costituisce una rara
controtendenza rispetto alla dinamica dei permessi da costruire che nel 2009
sono stati 23, mentre nel 2013 sono crollati a 7. Proprio sette e basta, come
testimonia la relazione di fine mandato presentata dal Sindaco uscente Simeone:
la gravità della crisi economica a None è cominciata con la desertificazione
industriale e si è rapidamente e rovinosamente estesa a tutti i settori, senza
risparmiare l'attività edilizia.
La seconda: se il vantaggio per il privato
soggetto attuatore è subordinato ad una ripresa delle compravendite nel mercato
degli alloggi, è ancora più incerto il vantaggio per il Comune che guadagna
l'acquisizione dell'intero edificio industriale, ma rinuncia all'ampio cortile
interno. Con l'urbanizzazione della zona, il discusso e trasandato parco Giochi
verrà quasi a sparire con la strada di accesso ai condomini che lo taglierà a
metà (secondo le disposizioni del Piano Regolatore).
La terza: la proprietà pubblica dello
stabilimento industriale assegnerà al Comune un'eredità onerosa e difficile da
amministrare. Sono passati quasi due lustri dalla concezione della variante al
Piano Regolatore approvato nella sua stesura finale nel febbraio del 2011. Molte
cose sono cambiate attorno alla crisi generale delle nostre economie e del
territorio che abitiamo. Quando si pianificò la variante, c’era un progetto di
ampio respiro e di grandi investimenti che oggi non sono più disponibili.
Infatti, il progetto dell'Accademia del
Cioccolato comportava nel Piano territoriale integrato del 2006-2007 la
mobilitazione di 9 milioni e 281mila euro, contava sul concorso privato di un
milione di euro e impegnava il Comune di None alla spesa di un milione e
784mila euro. Un'impresa ardua, una vera e propria sfida tutta da ripensare
nelle modalità degli investimenti e dei progetti operativi. Tuttavia, nel suo
programma, l'attuale Amministrazione conferma il suo impegno a “sostenere la
riconversione dell'area De Coll” e il “Polo dell'Innovazione e della
Ricerca nel campo del cioccolato”.
Il progetto aspetta ancora di
concretizzarsi e sarebbe stato finanziato “con Fondi europei nell'ambito di
una collaborazione tra i Comuni della Pianura pinerolese”.
24 LUGLIO 2014
DALL'ANGOLO DI VIA ROMA 11
GIUSEPPE ASTORE, LOREDANA
BRUSSINO E MARIO DELLACQUA
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