mercoledì 30 luglio 2014

NELL'AREA DE COLL QUALCOSA STA FERMO

Nell'area costeggiante la stazione ferroviaria su cui sorge lo stabilimento industriale della ex De Coll, il Piano Regolatore prevede la costruzione di un nuovo complesso residenziale, di altezza massima di 12 metri, suddiviso in 3 lotti. Il primo è costituito da 6 edifici a schiera localizzati in una area attualmente non edificata a fianco della vecchia fabbrica. Il secondo è una palazzina plurifamigliare all’interno dell’attuale cortile antistante la fabbrica, l’ultimo è un basso fabbricato ad uso commerciale di circa 200 metri quadrati ad un piano fuori terra.

La realizzazione del Piano di Edilizia Convenzionata è stata esaminata il 27 giugno scorso dalla Giunta comunale che ha approvato il progetto presentato il 1 febbraio 2013 dall'architetto Carmelo Giampietro per conto della “Immobiliare De Coll”. Il Piano ha l'obiettivo di “riqualificare ad uso residenziale una zona del centro urbano compromessa da attività artigianali non compatibili con il contesto abitativo circostante” e segnato nella sua identità dalla presenza della abbandonata antica fabbrica del cioccolato.
In particolare, vedremo comparire in quell'area “una palazzina a due scale con quattro piani di cui tre abitativi” e “sei edifici monoscala aventi le medesime caratteristiche disposti su due schiere di tre blocchi ciascuna”. Gli alloggi saranno prevalentemente di 75metri quadrati circa.
Saranno dismessi a parcheggio 635 metri quadrati, mentre 562 metri quadrati  saranno destinati ad un'area servizi necessaria per l'accesso alla zona oggetto dell'intervento con l'obbligo di realizzare le relative opere di urbanizzazione a scomputo degli oneri dovuti. E' prevista anche la dismissione di 134 metri quadrati per creare il tratto iniziale della “Corona Verde”, il percorso ciclabile legato alla valorizzazione turistica e naturalistica del bacino del Po.
La Commissione Edilizia ha rilasciato il 15 aprile 2013 parere favorevole condizionato alla sistemazione viabile dei parcheggi e alla realizzazione di barriere antirumore, rinviando alla Commissione Urbanistica “la valutazione sulla distribuzione delle aree verdi e delle strade”. Anche questa Commissione rilasciava parere favorevole e suggeriva però  la ricollocazione dei giochi nel parco di via Monviso (sempre piuttosto trascurato e raramente utilizzato), un percorso ginnico e un'area cani. La Commissione Urbanistica non dimenticava di  raccomandare la tutela e la salvaguardia del canale irriguo a est, il diritto di accesso da via Monviso “nonchè l'opzione di accesso dal parco giochi”.
L'intervento è rilevante per diverse ragioni.
La prima: costituisce una rara controtendenza rispetto alla dinamica dei permessi da costruire che nel 2009 sono stati 23, mentre nel 2013 sono crollati a 7. Proprio sette e basta, come testimonia la relazione di fine mandato presentata dal Sindaco uscente Simeone: la gravità della crisi economica a None è cominciata con la desertificazione industriale e si è rapidamente e rovinosamente estesa a tutti i settori, senza risparmiare l'attività edilizia.
La seconda: se il vantaggio per il privato soggetto attuatore è subordinato ad una ripresa delle compravendite nel mercato degli alloggi, è ancora più incerto il vantaggio per il Comune che guadagna l'acquisizione dell'intero edificio industriale, ma rinuncia all'ampio cortile interno. Con l'urbanizzazione della zona, il discusso e trasandato parco Giochi verrà quasi a sparire con la strada di accesso ai condomini che lo taglierà a metà (secondo le disposizioni del Piano Regolatore).
La terza: la proprietà pubblica dello stabilimento industriale assegnerà al Comune un'eredità onerosa e difficile da amministrare. Sono passati quasi due lustri dalla concezione della variante al Piano Regolatore approvato nella sua stesura finale nel febbraio del 2011. Molte cose sono cambiate attorno alla crisi generale delle nostre economie e del territorio che abitiamo. Quando si pianificò la variante, c’era un progetto di ampio respiro e di grandi investimenti che oggi non sono più disponibili.
Infatti, il progetto dell'Accademia del Cioccolato comportava nel Piano territoriale integrato del 2006-2007 la mobilitazione di 9 milioni e 281mila euro, contava sul concorso privato di un milione di euro e impegnava il Comune di None alla spesa di un milione e 784mila euro. Un'impresa ardua, una vera e propria sfida tutta da ripensare nelle modalità degli investimenti e dei progetti operativi. Tuttavia, nel suo programma, l'attuale Amministrazione conferma il suo impegno a “sostenere la riconversione dell'area De Coll” e il “Polo dell'Innovazione e della Ricerca nel campo del cioccolato”.
Il progetto aspetta ancora di concretizzarsi e sarebbe stato finanziato “con Fondi europei nell'ambito di una collaborazione tra i Comuni della Pianura pinerolese”.

24 LUGLIO 2014
DALL'ANGOLO DI VIA ROMA 11
GIUSEPPE ASTORE, LOREDANA BRUSSINO E MARIO DELLACQUA


 

Nessun commento:

Posta un commento