Le dimissioni del Sindaco Enzo Garrone, annunciate il 27 febbraio durante lo svolgimento del Consiglio Comunale, hanno colto tutti di sorpresa, in quanto impreviste, imprevedibili e, al momento, non ancora adeguatamente motivate.
L’annuncio è stato dato immediatamente dopo l’approvazione
all’unanimità (maggioranza e minoranza) della lunga e articolata mozione che il
gruppo di Progetto Comune aveva presentato per stabilire gli impegni da
assumere a seguito dell’ultima alluvione del 24-25 novembre scorso.
In una delle sedute pubbliche più partecipate degli ultimi
anni, i toni e i contenuti assunti nel corso della discussione sono stati
contraddistinti da una comune volontà di agire nei confronti di una
problematica tanto urgente e sentita quanto difficile e complessa. Ciascuno si
è mostrato consapevole che nulla di concreto si può promettere se non l’impegno
e la convinzione tenace nel tempo per ottenere dagli Enti sovracomunali
preposti le risorse tecniche ed economiche per le opere necessarie alla
sicurezza idrogeologica del paese. Come fu fatto a suo tempo per l’argine,
realizzato nonostante tutto e tutti.
Tutto poteva facilmente degenerare in una contestazione esasperata
di una parte di popolazione ancora una volta duramente colpita. Tutto ciò poteva
essere valutato maliziosamente da qualcuno come una demagogica azione di
propaganda dell’opposizione. Il confronto è stato invece pacato e costruttivo.
Alla fine un applauso spontaneo dei presenti in sala ha salutato l’approvazione
della mozione di Progetto Comune e gli esponenti del neonato Comitato
Protezione e Territorio, che raccoglie molti dei cittadini direttamente
danneggiati dall’evento alluvionale, hanno ringraziato pubblicamente
maggioranza e minoranza per la convergenza raggiunta.
E’ questo il frutto di un’azione responsabile da parte di
tanti, ma soprattutto di Progetto Comune, che su questo tema si è speso anche
in una serata pubblica per spiegare ai concittadini investiti dall’alluvione, le
ragioni della fragilità del nostro territorio, la storia e il quadro dei
provvedimenti da adottare per la sua messa in sicurezza. E lo ha fatto senza
cedere alle facili polemiche e senza illudere alcuno su facili soluzioni.
Se su altre questioni che hanno contribuito a molti altri
provvedimenti, l’Amministrazione avesse scelto un atteggiamento altrettanto
aperto e costruttivo verso le proposte della minoranza, il più delle volte
liquidate invece come mere polemiche strumentali, oggi la situazione sarebbe
meno tesa.
Al di là delle possibili ragioni personali che stanno dietro
il clamoroso gesto di Enzo Garrone, riteniamo le dimissioni del Sindaco un
fatto gravissimo. La sua azione solitaria apre nella nostra comunità una crisi
al buio. Per superarla, i primi a doversi interrogare sono i suoi colleghi di
Giunta e di maggioranza. Essi avrebbero dovuto sostenere il Sindaco nei momenti
di difficoltà e di incertezza con la stessa decisione impiegata per sostenerlo
durante la campagna elettorale. Avrebbero dovuto condividere con lui nella quotidiana
vita amministrativa la fatica e la responsabilità pubblica che questa
presuppone al fine di prevenire la situazione di disagio personale evidentemente
covata da tempo.
Nell’incerta situazione che si è determinata, Progetto comune
intende confermare il suo impegno ad esercitare il ruolo di controllo
democratico e di proposta che gli è stato assegnato dall’esito elettorale ed è
disponibile ad ogni dialogo e ad ogni collaborazione potesse rivelarsi utile a
scongiurare un lungo commissariamento che avrebbe ripercussioni pesantemente
limitative delle possibilità di decidere, di spendere, di concludere le opere
in corso e di programmare il futuro della comunità locale. Il danno sarebbe
oggi incalcolabile per i concittadini.
Gruppo consiliare "Progetto Comune"
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