La festainrosso ha superato il collaudo del tempo e il mutare travolgente delle stagioni politiche. Ha risposto trasformando in carburante innovativo l'indebolimento dell'originaria immagine rifondarola. Ha trovato una sua vitale motivazione nel sostegno alle associazioni del volontariato locale e nazionale impegnate sul versante della solidarietà. Nel pluralismo degli apporti che la rendono ogni anno possibile c'è la ragione della sua popolarità.
Non è finito da un pezzo il tempo in cui interessa solo sapere quanti voti, assessori e parlamentari prendiamo o perdiamo?
Sarà anche importante ciò che diciamo, ma conta di più ciò che riusciamo a realizzare per migliorare la vita quotidiana delle classi subalterne in termini di salute, lavoro, istruzione, casa. Mi pare che siamo decisamente incamminati sulla seconda strada, quella che secondo il Pci di Berlinguer portava a introdurre “elementi di socialismo” nella società italiana. Dai nostri interventi per Caritas, Mehlab, Amref e per tutti gli altri deriva la credibilità, o il rispetto, o la stima accumulata in 26 anni di impegno e oltre 114mila euro già versati.
Ma per riaccendere i motori della festainrosso e farne ripartire la macchina, occorre ottenere la conferma delle vecchie disponibilità e sollecitare altre energie a uscire allo scoperto, a fare un passo avanti e a darci una mano. Tempo, idee, lavoro, slancio. Ogni anno la festainrosso non può essere scambiata per un contratto di affitto che da solo si rinnova tacitamente perchè non interviene una disdetta del padrone o dell'inquilino. Ogni anno bisogna discuterne le basi, gli obiettivi, le correzioni, gli aggiornamenti, i messaggi. Ogni anno bisogna incontrarsi, guardarsi in faccia, parlare fraternamente, individuare responsabilità. Poi decidere. Non delegare o aspettare. Come andare avanti? Come investire il patrimonio accumulato? Sarà anche importante ciò che diciamo, ma conta di più ciò che riusciamo a realizzare per migliorare la vita quotidiana delle classi subalterne in termini di salute, lavoro, istruzione, casa. Mi pare che siamo decisamente incamminati sulla seconda strada, quella che secondo il Pci di Berlinguer portava a introdurre “elementi di socialismo” nella società italiana. Dai nostri interventi per Caritas, Mehlab, Amref e per tutti gli altri deriva la credibilità, o il rispetto, o la stima accumulata in 26 anni di impegno e oltre 114mila euro già versati.
Perchè non formare un comitato organizzatore nuovo, largo, aperto, unitario, rappresentativo di diverse sensibilità, storie ed esperienze?
Per raccogliere disponibilità, conferme e incertezze e per decidere che cosa fare, rivolgo a tutti l'invito ad un incontro: a chi c'era l'anno scorso, a chi non c'era ed è tentato di dare una mano per la prima volta, a chi vuol fare di più, a chi vuole sempre partecipare ma fare di meno e tutte le altre varianti vecchie e nuove della vita, positive e negative. Poi, ad un certo punto, tireremo le somme.
Se ti va, ci vediamo
MARTEDÌ 21 MARZO ALLE 21
all'angolo non ottuso di via Roma 11
Vi saluto cordialmente. Mario None, 9 marzo 2017
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