mercoledì 28 novembre 2018

LO SGOMBERO


Lo sgombero degli abusivi dalle villette del clan Casamonica a Roma è un merito che va riconosciuto alla sindaca Virginia Raggi perchè colpisce l'illegalità e il privilegio. Bella operazione, ma come si può sopportare un Ministro che visita e commenta gli interni di una delle ville da abbattere?
Non va poi sottaciuto che gli sfratti per abusivismo inflitti al clan Casamonica sono avvenuti numerose volte dal 2011 ad oggi. Certamente con minore clamore mediatico e passerelle dei ministri.Forse l'episodio verrà usato e esibito dal governo come prova di imparzialità ogni qualvolta il Ministro degli Interni deciderà di scatenare ruspe e agenti contro le catapecchie concentrate in periferia, contro i giacigli di cartone sotto i portici, contro i fornellini di gas di cui sono armati sotto i ponti i poveracci che assediano le città. In ogni caso, attendiamo che la presunta imparzialità, così ampiamente ostentata dal Ministero degli Interni, venga esercitata anche nei confronti di Casa Pound, ad esempio. Per ora, Salvini e company continuano a rivendicare la "sacralità" della proprietà privata degli immobili a seconda degli occupanti.

Ma la domanda che ci dovrebbe tormentare è un'altra. Perchè analoghi provvedimenti non sono stati presi con vigore quando al governo stavano quelli che ora saprebbero fare meglio se non fossero stati mandati all'opposizione dal voto popolare?Senza questa preliminare operazione-umiltà, apparirà incredibile l'operazione-verità che la sinistra (quel che resta chissà dove) è chiamata a prospettare per trovare un ruolo utile al paese: no alla violenza, questo fratello sciocco della politica (come dice Scurati), redistribuzione del lavoro e degli arrivi, progressività fiscale e redistribuzione della ricchezza, conversione ecologica della produzione, economia sostenibile, cooperazione europea e con i popoli oppressi.Questa strada non è stata imboccata finora con la necessaria radicalità e con visibile determinazione. A qualcuno nel Pd interessa mettersi in marcia per uscire dal luogo buio in cui ci troviamo?

Mario Dellacqua e Giovanni Tivano

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