Dopo la pausa estiva, la Giunta comunale ha
ripreso la sua produzione deliberativa. Il 26 agosto scorso si è riunita per
dare nuovo impulso alla realizzazione della copertura della piazza Rubiano,
prima occupata dalla presenza di un anfiteatro e da un camminamento protetto
con un'infelice tettoia: “Solidarietà e progresso” l'ha definita “scempio”
e ha deciso di abbattere l'opera nell'estate 2010. Grazie alla collaborazione
con un privato, la medesima area veniva adibita esclusivamente a parcheggio.
Dotata poi, a settembre dello stesso anno, di un Punto Acqua subito molto
utilizzato dalla cittadinanza, la piazza Rubiano è il giovedì una parte
dell'area mercatale dedicata ai produttori agricoli locali.
Nel programma presentato agli elettori del 25
maggio 2014, l'Amministrazione Comunale puntava a “un luogo dove poter
allestire tutte le manifestazioni, prima fra tutte 'None al cioccolato'”. Nelle
intenzioni del Sindaco e dei suoi collaboratori, “una struttura in acciaio
inserita armoniosamente nel contesto urbanistico circostante” avrebbe
dovuto “essere chiusa sui quattro lati con pareti rimovibili in pvc”. In
tal modo, si pensava di “risparmiare denaro evitando di noleggiare una
struttura apposita”. Tale obiettivo è praticabile o è acquisibile
individuando una superficie più ampia?
Il progetto preliminare approvato il 26 agosto
parla di “uno spazio fruibile per ulteriori e diversificate esigenze
rispetto a quelle che attualmente la piazza garantisce, segnatamente parcheggio
pubblico e parte dell’area mercatale”. E' chiaro che la copertura
della piazza potrà ampliare e meglio proteggere il mercato dalla pioggia. E'
chiaro che ciò favorirà “l’esposizione delle merci ed il confort
degli acquirenti”. E' positivo il proposito di impegnare le nuove superfici
per “realizzare un impianto fotovoltaico che potrà consentire la produzione
e l’immissione in rete di energia utile per l’abbattimento dei costi sui
consumi”. Ma la possibilità di risparmiare il noleggio delle strutture per
le manifestazioni risulta piuttosto remota, perchè non ne trarrebbero beneficio
eventi come “Nonè solo festa” e la “Festainrosso”. L'obiezione
merita di essere esaminata, anche se la Giunta richiama alla nostra memoria “l’originale
funzione dell’ala mercatale, costruzione che sorgeva in Piazza Cavour e che fu
abbattuta nel dopoguerra, quale mercato coperto dei produttori agricoli
locali”.
In ogni caso, è presto per esprimere un
giudizio compiuto. Come ha chiesto la minoranza di “Progetto comune”,
bisognerà esaminare attentamente gli elaborati presentati dall'estensore del
Progetto preliminare, l'arch. Eros Primo.
Per ora, conviene limitarsi ad alcune domande.
E' il terzo intervento che la piazza subirebbe dopo il burrascoso abbattimento
dell'omonima cascina nel novembre del 1993 e la costruzione dell'anfiteatro
nell'anno successivo. Occorre soppesare l'impatto di ogni innovazione sul
centro storico che è avviato a cambiare volto con la realizzazione del Piano di
Qualificazione Urbana. Esso dice che cosa avverrà nella zona dei portici
vecchi, ma – come abbiamo già avuto modo di rilevare su www.nonunomanoi.blogspot.it il 17 marzo 2015 - è
purtroppo privo di indicazioni sul futuro di piazza Cavour: il “cuore
pulsante” del capoluogo dovrà conservare in eterno l'attuale esclusiva
destinazione a parcheggio, o dovrà essere arricchito da un arredo urbano
modernamente utile ad accogliere la circolazione – e la sosta - dei pedoni e
dei bambini?
Sarà necessario procedere con gradualità, ma
sarebbe meglio possedere fin da ora un disegno di insieme.
Il totale del quadro economico è pari ad €
427.767,20 di spesa, finanziabile “o mediante fondi del bilancio comunale o
prestito a breve o lungo termine da ammortizzare mediante impiego delle somme
provenienti dal risparmio sulle fatture dell’energia elettrica, o attraverso il
concorso di capitale privato nell’ambito di una formula di concessione di
lavori/servizi, che valorizzi anch’essa il risparmio sui costi di energia
elettrica ottenuto in relazione alle quantità immesse in rete”.
L'impegno economico è notevolissimo, se
confrontato con la cifra di oltre quattrocentomila euro che stiamo spendendo
per adeguare le attrezzature della cucina e della mensa scolastica e che
graverà interamente sulle spalle delle famiglie degli utenti chiamate a pagarne
i costi con sensibili aumenti delle tariffe.
L'impegno economico è notevolissimo, inoltre,
se confrontato con la modesta cifra di ottomila euro che la Giunta ha stanziato
nella stessa seduta del 26 agosto per sostenere le famiglie nonesi più
indigenti e più in difficoltà nel pagamento dell'affitto: esse rischierebbero
lo sfratto se non intervenisse da tempo un'apposita colletta organizzata dalla
Caritas parrocchiale. L'Amministrazione comunale si accontenta di delegare
queste problematiche sociali alle organizzazioni volontarie dell'assistenza?
E' obbligatorio spendere molto per il
superfluo o quasi, proprio mentre si spende pochissimo per il necessario dicendo
di non avere soldi? Un supplemento di riflessioni comparative non guasterebbe.
Dall'angolo di via Roma 11 Loredana Brussino,
Mario Dellacqua e Angelo Pibiri
COMUNICATO N. 53, 7 settembre
2015
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