domenica 5 gennaio 2020
MIMMO LUCANO
E’ inquisito per via del rilascio di una carta di identità a una madre e alla sua bambina, senza la quale le due donne non avrebbero avuto accesso all’assistenza sanitaria. Indagato per altre presunte irregolarità nell’esercizio del suo mandato di Sindaco di Riace (e accertato che non ci ha guadagnato un centesimo), gli hanno contestato pure l’abitabilità delle stalle in cui erano ricoverati gli asini che raccoglievano i rifiuti, mentre per prime a non osservare le norme di sicurezza sono le scuole di mezza Italia e gli uffici della Procura di Reggio. Ma Lucano non ha cercato alibi. Non ha voluto sottrarsi al corso della giustizia.
Ha rispettato l’obbligo di dimora quando gli sono stati inflitti gli arresti domiciliari. E ha rispettato l’opposto divieto di dimora anche quando gli impediva di far visita al padre gravemente ammalato.
Non ha chiesto di aggirare il corso della giustizia, ma la interroga pagando di persona . La domanda è: quando la legge in vigore obbliga un Sindaco a negare un diritto costituzionale come quello all’assistenza sanitaria, da che parte deve stare il Sindaco? L’interrogazione è rivolta a tutta l’opinione pubblica italiana.
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