Mario Dellacqua
sabato 3 novembre 2012
Domenica 4 novembre
4 novembre: il Comune commemora chi ha fatto "il suo dovere". Per me hanno fatto il loro dovere anche i disertori e gli ammutinati che si sono opposti alla guerra, anche i "cagoia" che non volevano l'ingresso dell'Italia in una guerra presentata da D'annunzio come l'igiene del mondo (e sono stati sbeffeggiati come vili), anche i decimati perchè si ribellavano alle folli sperimentazioni strategiche dei loro generali macellatori di carne umana e alle speculazioni miliardarie dei pescecani di guerra. Non c'entro con queste cerimonie patriottiche che suscitano la mia indignazione. Sto con i fanti e con gli alpini che hanno dovuto subire l'ordine, ma sto dalla parte di quelli che si sono ribellati all'ordine.
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La mattina del cinque d'agosto
RispondiEliminasi muovevan le truppe italiane
per Gorizia, le terre lontane
e dolente ognun si partì
Sotto l'acqua che cadeva al rovescio
grandinavan le palle nemiche
su quei monti, colline e gran valli
si moriva dicendo così:
O Gorizia tu sei maledetta
per ogni cuore che sente coscienza
dolorosa ci fu la partenza
e il ritorno per molti non fu
O vigliacchi che voi ve ne state
con le mogli sui letto di lana
schernitori di noi carne umana
questa guerra ci insegna a punir
Voi chiamate il campo d'onore
questa terra di là dei confini
Qui si muore gridando assassini
maledetti sarete un dì
Cara moglie che tu non mi senti
raccomando ai compagni vicini
di tenermi da conto i bambini
che io muoio col suo nome nel cuor
Traditori signori ufficiali
Che la guerra l'avete voluta
Scannatori di carne venduta
E rovina della gioventù
O Gorizia tu sei maledetta
per ogni cuore che sente coscienza
dolorosa ci fu la partenza
e il ritorno per molti non fu.
PER QUELLO CHE FU
RispondiEliminaSOFFERTO
NELL'OZIO DEPRAVANTE DELLA CASERMA
SOTTO IL BASTONE DELLA SERVITU'
NEL LEZZO DELLE TRINCEE
NELLE VIGILIE DI MAGNIFICATE CARNEFICINE...
Questa lapide era a Bussoleno e fu distrutta nel 1921 dai fascisti.
Il monumento ai caduti di Tolentino (MC), distrutto dai fascisti nel 1922,
recava questa lapide:
POSSA LA SANTITA' DEL LAVORO REDENTO
FUGARE E UCCIDERE PER SEMPRE
IL SANGUINANTE SPETTRO DELLA GUERRA
PER NOI E PER TUTTE LE GENTI DEL MONDO
QUESTA LA SPERANZA E LA MALEDIZIONE NOSTRA
CONTRO CHI LA GUERRA VOLLE E RISOGNA