La manutenzione
straordinaria, o meglio ancora, “la riqualificazione” di via Stazione
nel tratto compreso fra corso Castello e via Molino è il più importante degli
ultimi progetti approvati dalla Giunta comunale. “Lo stato di conservazione”
della strada “risulta essere assai scadente con conseguente possibilità di
rischio per la circolazione degli utenti”. Il progetto preliminare risale a
novembre 2015. Complice la favorevole possibilità prima esclusa di attingere ai
fondi dell'avanzo di amministrazione, il 29 dicembre successivo si è approvato
anche il progetto definitivo/esecutivo che comporta una spesa di 200mila euro.
La pavimentazione in autobloccante verrà smantellata e l'alberata verrà rimossa
per essere sostituita da un nuovo impianto. Si procederà al rifacimento del
tappetino d’usura ed è prevista la realizzazione di nuove corsie ciclabili. Il
percorso pedonale sarà ridisegnato con diversa sezione. Si provvederà a
razionalizzare l'illuminazione pubblica e lo smaltimento delle acque
meteoriche.
La minoranza di “Progetto
comune” non è stata con le mani in mano. Fin dal 2 dicembre (vedi www.nonunomanoi.blogspot.it) aveva definito la
progettazione “frettolosa” e l'opera “non prioritaria”, anzi “un
calcio all'oculatezza”. Avrebbe preferito la “sostituzione
dei cordoli verso la strada ed il livellamento e sistemazione dei percorsi
pedonali con la possibilità di trasformarne uno in ciclo-pedonale ed altri
lavori di adeguamento”. Un
intervento di "restyling", secondo il gruppo di Giovanni
Garabello, “risistemerebbe la zona” e permetterebbe di risparmiare “una
buona fetta dei 200 mila euro che potrebbero essere impiegati per asfaltare
altre strade” o per dotare gli “ingressi del paese, da Candiolo ed
Airasca”, di “piste ciclabili e/o camminamenti riservati ai pedoni”.
Anche la minoranza è d'accordo se si investono più di 400mila euro per i
portici vecchi, ma bisogna pensare anche alle “oggettive pericolosità
esistenti” nelle “zone periferiche”.
Anche su Face Book ferve il dibattito. Hanno preso la
parola, tra gli altri, Anita De Bernardi, Laura Ferrari, Fabio Franzoso,
Pasquale Marino, Cesare Micanti, Francesca Pantaloni, Marina Rossi, Valeria
Varisco, Andre Vero. Gli interventi esprimono o contrarietà o richiesta di
conoscere meglio i contenuti del progetto. Se il costo dell'opera ammonta a
200mila euro, Mara Guidetto le vuole “rivestite d'oro 'ste piante”.
Secondo Andrea Rossi “dovrebbero essere i cittadini a poter dare la propria
opinione”. Margherita Baudino si chiede però se sia possibile “un
referendum per ogni opera prevista”. Albino Chiari crede che “la
riunione per l'ecomostro delle Tre Cime di Lavaredo (la copertura di piazza
Rubiano, ndt) sia stata utile” e propone “un bel bis” per
discutere del nuovo assetto di Via Stazione. Dopotutto, fa osservare Domenico
Demuro, questa sarebbe l'occasione per mantenere fede all'impegno di realizzare
quel “grande progetto di democrazia diretta”, di “assemblee
pubbliche” e di “incontri cadenzati” di cui la compagine guidata
dall'attuale Sindaco aveva parlato e scritto in campagna elettorale.
Dall'angolo di via Roma 11
COMUNICATO N. 65, 19 gennaio 2016
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