Risalente al 31 gennaio
2015, la delibera approvata dalla Giunta è un po' vecchiotta, ma è di quelle
che potrebbero lasciare un segno nella politica della casa e dell'accoglienza
se troveranno adeguata applicazione e convinto sostegno. “La perdurante
grave situazione economica e sociale richiede” a tutti i soggetti pubblici
e privati, “un ruolo attivo e decisivo” per contrastare la crisi e “creare
legami” che “facilitino l’inserimento e la stabilizzazione abitativa dei
nuclei in situazione di disagio sociale ed economico”.
In
questo spirito, la Giunta ha ritenuto “di approvare un apposito Protocollo
d’Intesa con il Comitato Rete Casa del Pinerolese con la finalità di valutare
complessivamente la situazione abitativa sul nostro territorio”
nell'intento di “contribuire a fornire una risposta al fabbisogno abitativo
in None, avvalendosi di una esperienza di una rete locale che già opera da anni
nel pinerolese”.
Il
comitato punta a reperire “sul mercato privato immobiliare locale”
alloggi che possano essere offerti “in locazione a prezzi convenienti e
calmierati”. I nuclei famigliari interessati potranno essere accompagnati e
sostenuti “nelle pratiche relative alla locazione” e potranno avvalersi di apposita “consulenza in sede
di stipula dei contratti”. Dal canto loro, le Amministrazioni comunali
saranno chiamate a “politiche di agevolazione fiscale” capaci di
incentivare e tutelare “i proprietari che mettono a disposizione del
progetto gli appartamenti a prezzi calmierati” mediante “creazione e
gestione di un fondo di garanzia”, nel caso dovessero insorgere fenomeni di
morosità.
La
Giunta ha stanziato “una quota pari ad € 2.000,00 al fine di costituire un
fondo di garanzia a tutela dei proprietari in caso di eventuali morosità” e
si impegna a “prevedere forme di agevolazioni fiscali per i proprietari
medesimi” che mettono “appartamenti a prezzi calmierati” a
disposizione delle famiglie in condizioni di difficoltà abitativa. I canoni di
locazione convenzionati “devono essere predeterminati e poi formalizzati
tramite il Comitato stesso”.
L'11
dicembre 2015 la Giunta ha stabilito che la durata dell'intesa è di due anni e
ha approvato “gli specifici criteri per giungere ai canoni agevolati” in
una “ottica di solidarietà sociale” ispirata dalla legge che nel 1998 ha
introdotto,”in alternativa alla locazione libera”, una locazione “concordata”.
L'inquilino ha il vantaggio di ottenere un canone calmierato e il proprietario
si vede riconosciute alcune agevolazioni fiscali.
Tali
accordi riguardano i Comuni definiti ad “alta
tensione abitativa”, ma anche quelli che “vivono una difficile
situazione sotto il profilo della ricerca dell’abitazione”, come None.
Sebbene
non demograficamente omogeneo, il Comune più vicino “che condivide analoghi
bisogni abitativi è il Comune di Pinerolo, dove opera il Comitato”.
Pertanto, la Giunta nonese ha deciso di adottare i medesimi criteri utilizzati
a Pinerolo, con le opportune modifiche in ragione della durata dei contratti (4
+ 4 anni), secondo i sottoindicati valori:
CENTRO:
Valori al mq. utile
convenzionale:
-
€ 3,85 per immobili edificati da oltre 25 anni;
-
€ 4,04 per immobili edificati da oltre 10 anni e fino a 25 anni;
- € 4,20 per immobili edificati
sino a 10 anni;
PERIFERIA:
Valori al mq. utile
convenzionale:
-
€ 3,45 per immobili edificati da oltre 25 anni;
-
€ 3,68 per immobili edificati da oltre 10 anni e fino a 25 anni;
- € 3,85 per immobili edificati
sino a 10 anni;
E'
stata contestualmente approvata una apposita pianta del territorio nella quale
vengono individuate le due zone – CENTRO e PERIFERIA – ai fini
dell’applicazione di canoni calmierati. Un successivo provvedimento stabilirà
l'aliquota agevolata ai fini IMU che verrà riconosciuta al proprietario
dell'alloggio aderente al contratto con canone concordato, “secondo quanto
stabilito dal vigente Regolamento IUC”.
Infine,
il Comune di None “si impegna a fornire al Comitato apposita banca dati
contenente le necessarie informazioni sulle unità abitative sfitte o disponibili
e sugli alloggi ATC presenti sul territorio”. La situazione dovrebbe essere
oggetto di un esame trimestrale congiunto.
Il 9 marzo
scorso è stata finalmente approvata la delibera che fissa l'aliquota
agevolata “nella misura minima consentita pari allo 0,46%, al fine di
agevolare quanto più possibile il ricorso a canoni di affitto calmierati”.
Queste decisioni sono positive e possono aprire una stagione di interventi
efficaci nella tutela delle esigenze abitative della fasce sociali più
colpite dalla crisi economica.
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Dall'angolo
di via Roma 11 Loredana Brussino, Mario Dellacqua, Angelo Pibiri
24 marzo 2016 COMUNICATO N. 73
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