giovedì 24 marzo 2016

AFFITTI CONCORDATI: UNA RETE CONTRO GLI SFRATTI

Risalente al 31 gennaio 2015, la delibera approvata dalla Giunta è un po' vecchiotta, ma è di quelle che potrebbero lasciare un segno nella politica della casa e dell'accoglienza se troveranno adeguata applicazione e convinto sostegno. “La perdurante grave situazione economica e sociale richiede” a tutti i soggetti pubblici e privati, “un ruolo attivo e decisivo” per contrastare la crisi e “creare legami” che “facilitino l’inserimento e la stabilizzazione abitativa dei nuclei in situazione di disagio sociale ed economico”.
In questo spirito, la Giunta ha ritenuto “di approvare un apposito Protocollo d’Intesa con il Comitato Rete Casa del Pinerolese con la finalità di valutare complessivamente la situazione abitativa sul nostro territorio” nell'intento di “contribuire a fornire una risposta al fabbisogno abitativo in None, avvalendosi di una esperienza di una rete locale che già opera da anni nel pinerolese”.  
Il comitato punta a reperire “sul mercato privato immobiliare locale” alloggi che possano essere offerti “in locazione a prezzi convenienti e calmierati”. I nuclei famigliari interessati potranno essere accompagnati e sostenuti “nelle pratiche relative alla locazione” e potranno  avvalersi di apposita “consulenza in sede di stipula dei contratti”. Dal canto loro, le Amministrazioni comunali saranno chiamate a “politiche di agevolazione fiscale” capaci di incentivare e tutelare “i proprietari che mettono a disposizione del progetto gli appartamenti a prezzi calmierati” mediante “creazione e gestione di un fondo di garanzia”, nel caso dovessero insorgere fenomeni di morosità.
La Giunta ha stanziato “una quota pari ad € 2.000,00 al fine di costituire un fondo di garanzia a tutela dei proprietari in caso di eventuali morosità” e si impegna a “prevedere forme di agevolazioni fiscali per i proprietari medesimi” che mettono “appartamenti a prezzi calmierati” a disposizione delle famiglie in condizioni di difficoltà abitativa. I canoni di locazione convenzionati “devono essere predeterminati e poi formalizzati tramite il Comitato stesso”.
L'11 dicembre 2015 la Giunta ha stabilito che la durata dell'intesa è di due anni e ha approvato “gli specifici criteri per giungere ai canoni agevolati” in una “ottica di solidarietà sociale” ispirata dalla legge che nel 1998 ha introdotto,”in alternativa alla locazione libera”, una locazione “concordata”. L'inquilino ha il vantaggio di ottenere un canone calmierato e il proprietario si vede riconosciute alcune agevolazioni fiscali.
Tali accordi riguardano i Comuni  definiti ad “alta tensione abitativa”, ma anche quelli che “vivono una difficile situazione sotto il profilo della ricerca dell’abitazione”, come None.
Sebbene non demograficamente omogeneo, il Comune più vicino “che condivide analoghi bisogni abitativi è il Comune di Pinerolo, dove opera il Comitato”. Pertanto, la Giunta nonese ha deciso di adottare i medesimi criteri utilizzati a Pinerolo, con le opportune modifiche in ragione della durata dei contratti (4 + 4 anni), secondo i sottoindicati valori:
CENTRO:
Valori al mq. utile convenzionale:
- € 3,85 per immobili edificati da oltre 25 anni;
- € 4,04 per immobili edificati da oltre 10 anni e fino a 25 anni;
- € 4,20 per immobili edificati sino a 10 anni;
PERIFERIA:
Valori al mq. utile convenzionale:
- € 3,45 per immobili edificati da oltre 25 anni;
- € 3,68 per immobili edificati da oltre 10 anni e fino a 25 anni;
- € 3,85 per immobili edificati sino a 10 anni;
E' stata contestualmente approvata una apposita pianta del territorio nella quale vengono individuate le due zone – CENTRO e PERIFERIA – ai fini dell’applicazione di canoni calmierati. Un successivo provvedimento stabilirà l'aliquota agevolata ai fini IMU che verrà riconosciuta al proprietario dell'alloggio aderente al contratto con canone concordato, “secondo quanto stabilito dal vigente Regolamento IUC”.
Infine, il Comune di None “si impegna a fornire al Comitato apposita banca dati contenente le necessarie informazioni sulle unità abitative sfitte o disponibili e sugli alloggi ATC presenti sul territorio”. La situazione dovrebbe essere oggetto di un esame trimestrale congiunto.

Il 9 marzo scorso è stata finalmente approvata la delibera che fissa l'aliquota agevolata “nella misura minima consentita pari allo 0,46%, al fine di agevolare quanto più possibile il ricorso a canoni di affitto calmierati”. Queste decisioni sono positive e possono aprire una stagione di interventi efficaci nella tutela delle esigenze abitative della fasce sociali più colpite dalla crisi economica.
  
Dall'angolo di via Roma 11 Loredana Brussino, Mario Dellacqua, Angelo Pibiri 


24 marzo 2016 COMUNICATO N. 73

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