Che cosa bolle nelle pentole
all'angolo? Martedì 12 aprile con Donato Blonda, Mario Dellacqua, Gaetano
Nacci, Angelo Pibiri, Mario Ruggieri e Mario Vruna ci siamo trovati in mano una
trivella che dubitiamo di poter fermare
combattendo sulle rive del Chisola. Ma decidiamo di provarci lo stesso e
di dare il nostro contributo alla rottura del silenzio rassegnato con un
cormorano che torna dal mare sporco di petrolio per votare sì.
E' vero che lottiamo contro
l'inquinamento per difendere nel mare la risorsa principale del turismo
meridionale. Ma, soprattutto, non vogliamo tacere il servilismo dello Stato
verso le compagnie petrolifere che pagano poco più di niente (se ci
confrontiamo con gli altri paesi europei) per estrarre idrocarburi destinati
all'esportazione. Se si deve trivellare, è bene che a fine concessione si
smantellino gli impianti o si negozino condizioni più favorevoli alle Regioni e
meno vantaggiose per Shell e Total.
E smarrimento incredulo per la
scomparsa di Casaleggio. La domanda è: chi prenderà le redini del movimento
ora? Ma no, la domanda è un'altra. Anzi, sono tre le domande.
1) Te lo vedi un governo a 5
stelle che non sai chi e con quale metodo decida se si preoccupa soltanto di
raccogliere dagli scandali i frutti elettorali dei più disparati motivi di
malcontento e sbatte fuori ogni dissidente accusandolo di corruzione?
2) E te la vedi un'alternativa
possibile negli esperimenti ricostruttivi della sinistra italiana che non si sa
liberare dall'eredità di troppe scissioni con ruggini annesse?
3) E te la vedi una possibilità
di condizionare l'uomo solo al comando attraverso la "battaglia
interna" delle minoranze di sinistra, molto bellicose nei proclami, ma
alla fine sempre obbedienti?
No so se ho sintetizzato bene lo
spirito degli interrogativi sorti durante la serata. Si può rispondere sì o no
a ciascuno dei tre quesiti, ma nessuna risposta è seria se esclude una scelta
di lotta, uno sputo di presenza, una forma di partecipazione, un cavolo di
impegno.
Mario Dellacqua
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