Con
Laura, Mario, Paolo e Valeria ho partecipato il 10 dicembre al
pomeriggio organizzato a Carmagnola da "Mondo
in cammino". Abbiamo
potuto ascoltare importanti testimonianze, fra cui l'avvocato della
famiglia Regeni, Alessandra Ballerini, il padre di Andrea Rocchelli,
il giovane fotoreporter ucciso nella guerra del Donbass e il
giornalista del "Fatto
quotidiano"
Pierfrancesco Curzi.
Storie di
spionaggio, di droga e di omosessualità sono state date in pasto ai
media per depistare le indagini, allontanare la verità e mettere in
cattiva luce la dignità di Giulio che era in Egitto per una ricerca
sul movimento sindacale commissionata dall'Università di
Cambridge.
Nel pomeriggio di "Mondo
in cammino"
la tragedia di Regeni e della sua famiglia si è intrecciata con il
dramma dei migranti egiziani che arrivano in Italia, dei bambini di
dieci anni che scappano da soli e degli adulti che portano sul loro
corpo i segni delle torture subite. Esattamente come sul corpo di
Giulio Regeni "c'era
tutto il male del mondo"...In
Egitto, chi cade sotto la protezione della polizia, solo raramente
sfugge alle sue sevizie.
La
manifestazione del 10 dicembre fa onore alla tenacia di "Mondo
in cammino", al
suo animatore Massimo Bonfatti e alla lotta planetaria per una vita
libera dalla minaccia nucleare, per i diritti, per le libertà e per
il dovere universale della resistenza. Contro le multiformi violenze
del potere, sia quando mostra il volto apertamente sanguinario delle
dittature, sia quando indossa un più tranquillizzante abito
democratico.
Mario DELLACQUA
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