CHE COSA HANNO DETTO I CANDIDATI IN UNA SALA GREMITA COME NON SI RICORDA DA TEMPO E CHE HA LASCIATO SULLE SCALE TANTI CONCITTADINI?
FRANCESCA LATIANA ha ricostruito il clima che vorrebbe ricreare per dare slancio al mondo giovanile: quello che negli anni Novanta portava le squadre giovanili a vincere tornei di rilievo nazionale, che portava i ragazzi a giocare in Francia e Spagna, quello che dopo tante partite portava le famiglie a riunirsi per fantastiche grigliate.
MASSIMILIANO FRANCO vuole combattere l’indebolimento del tessuto di relazioni solidali tra le persone che negli ultimi anni si sta un po’ perdendo perché ciascuno fregandosene pensa di non farsi fregare. Invece solo una comunità coesa ci aiuterà a fronteggiare le incertezze del futuro. Ha anche detto che essere umili è il contrario di essere deboli.
FEDERICO CIAFFI ha detto che i prossimi amministratori saranno giudicati dai fatti e non dalle chiacchiere, ma la politica deve essere nutrita da un pensiero, deve avere una visione e deve essere guidata dai valori di uguaglianza scritti nella Costituzione.
DOMENICO DEMURO ha ripercorso l’impegno che con Progetto comune lo ha portato a occuparsi della mensa scolastica individuando con altri genitori debolezze del bando e possibilità alternative per il futuro. Con Loredana ha ritrovato nel gruppo un patrimonio di solidarietà che lo ha fatto riavvicinare superando le diffidenze di un periodo di smarrimento.
PATRIZIA CAVIASSO ha raccontato che voleva dare una mano ma da fuori. Poi si è lasciata coinvolgere in un gruppo che l’ha accolta fraternamente: ora si vuole cimentare con l’innovazione del Bilancio partecipato che permetterà ai cittadini di contare - e non solo di fare il tifo - nella scelta di piccoli ma concreti progetti di riqualificazione dell’arredo urbano.
LAURA FERRARI ha voluto rivivere la faticosa lotta quotidiana che la porta a conciliare il suo ruolo di madre di tre ragazzi con il suo impegno legato alle attività della Parrocchia, delle madri dell’Arca di Nonè, del Consiglio comunale nel gruppo di Progetto comune.
MARIA PASCALE ha voluto ricordare che, appena arrivata a None 30 anni, fa ha percepito la presenza di una comunità e di un’identità di paese ascoltando la Banda filarmonica suonare il 4 novembre.
STEFANO GARABELLO è abituato dal suo lavoro di geometra ad affrontare mal di pancia tutti i giorni e si è rivolto allo zio Giovanni che ha scelto di rinunciare alla candidatura per favorire il rinnovamento del gruppo e l’inserimento di giovani come lui: ora Stefano, spera di essere all’altezza della sua costanza e della sua dirittura morale.
PAOLA DIFINO ama interessarsi dei problemi della salute: bisogna aiutare gli anziani con un solo Centro medico adatto nell’arco della giornata a primi interventi di assistenza, al rilascio di ricette, alle pratiche di prenotazione delle visite. I ragazzi, invece, con un’attenta opera di informazione, vanno indirizzati verso una corretta equilibrata alimentazione per evitare l’insorgere di gravi patologie dell’età adulta.
ROBERTO BOTTA ha affermato con un orgoglio degno di altri tempi di essere un operaio che lavora in una ditta nonese: vuole rappresentare finalmente in Consiglio comunale i piccoli e grandi problemi di viabilità sofferti dalle borgate di San Dalmazzo, San Ponzio e Palmero.
RICCARDO CASARO si cimenta con i problemi del lavoro e ha riaffermato che compito del Comune non è di dare assistenza e basta o, peggio, di promettere posti di lavoro, ma di offrire ai giovani disoccupati e precari la possibilità di imparare un mestiere con tirocini e corsi di riqualificazione che permettano un inserimento lavorativo.
Infine da Madrid via Skype è arrivata ai presenti la voce di PIETRO CARITA’ che a 23 anni, laureato in Scienze Internazionali, studia a Madrid in una istituzione universitaria dell’ONU: a None è un “bandito” della Filarmonica – come l’avrebbe chiamato il maestro Leandro Tabbia – deciso a dare il suo contributo di professionalità in formazione per migliorare a None la qualità della vita associativa.
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