domenica 10 novembre 2013

Donald Owili è il Responsabile delle sessioni di consulenza e formazione nelle scuole, e organizza su base settimanale gli incontri riservati a bambini e adolescenti maschi su tematiche quali relazioni interpersonali, l'importanza della frequenza scolastica, i pericoli del lavoro minorile, l'uso di droghe, la prevenzione di malattie.
Un operatore di AMREF l’ha incontrato in occasione di una sessione educativa.

Da quanto tempo lavori in questo campo?
Da 5 anni qui a Malindi. Sono specializzato in tematiche riguardanti i minori. Prima di questo incarico ho lavorato in un orfanotrofio a Kisumu.


Ti piace lavorare con i bambini? E cosa apprezzi di più del lavoro con gli alunni delle scuole?
Si, mi piace molto. Perché loro sono i nostri leader del futuro, se diventeranno brave persone potranno aiutare la nostra società nel suo complesso. Una delle cose più gratificanti è che una volta che entri in contatto con i bambini loro si aprono e si confidano sui loro problemi e sulle loro esperienza. Si pongono domande e hanno voglia di apprendere.

Da quanto tempo collabori con AMREF?
Da due anni. Ho conosciuto AMREF partecipando a dei corsi di formazioni organizzati dall’Associazione.

Cosa puoi dirci dell'area di Malindi?
Malindi è una mèta turistica, vengono persone da ogni parte del mondo per turismo ma anche per affari. Purtroppo alcune persone vengono qui anche per turismo sessua le. L’intero distretto di Malindi è un’area molto povera. C’è un alto tasso di analfabetismo. Molti bambini abbandonano la scuola per cominciare a lavorare, anche nel settore del turismo.

Conosciamo bene, purtroppo, i problemi che devono affrontare le bambine e le ragazze in quest’area. Dalla tua esperienza, qual è la condizione dei bambini invece? Anche loro sono a rischio?
Si. Naturalmente ci siamo concentrati molto sulle problematiche delle bambine. Ma anche i bambini vivono in condizioni molto dure, a causa di pressioni esterne come ad esempio la necessità di lavorare. Uno dei problemi più grandi è che mancano loro dei punti di riferimento, degli adulti che possano guidarli. I loro genitori hanno talmente tante difficoltà che non dedicano loro il giusto tempo, non si siedono a parlare con loro: passano i giorni alla ricerca di cibo e lavori occasionali. E’ veramente un a sfida enorme per questi ragazzi diventare adulti.

Quali possono essere le soluzioni per questi problemi?
Tutti noi dovremmo continuare ad ascoltarli, consigliarli e guidarli. Abbiamo notato dei cambiamenti tra i ragazzi che hanno seguito le nostre sessioni. E’ molto importante che noi continuiamo a lavorare per renderli consapevoli dei loro diritti, delle loro responsabilità e soprattutto delle loro potenzialità. Naturalmente, se le famiglie avessero la possibilità di sostentarsi economicamente, i bambini potrebbero dedicarsi esclusivamente alla scuola. Ci sono alunni eccezionali che vengono da famiglie estremamente povere e riescono ad avere dei risultanti brillanti. Con l’aiuto dei sostenitori italiani riusciamo a migliorare in parte le loro condizioni, attraverso la scuola.

Qual è generalmente la reazione dei ragazzi agli argomenti trattati?
Quando inizio a parlare con loro solitamente sono molto riservati, ma dopo si aprono, discutono le loro esperienze, quello che sanno riaguardo a certi argomenti, il ruolo dell’uomo nella società. Alla fine degli incontri li vedo più sereni e felici.

Come avete deciso di dedicare sessioni specifiche per i bambini e adolescenti maschi?
Ad un certo punto ci siamo resi conto che eravamo talmente concentrati sulle problematiche delle bambine che non ci accorgevamo dei grandi problemi che anche i bambini affrontano. Così, mentre noi lavoravamo sulle bambine, i bambini non cambiavano atteggiamento, non accrescevano le loro conoscenze, crescendo comunque con le stesse problematiche delle bambine. E’ indispensabile che anche loro crescano con l’opportunità di migliorarsi e migliorare la loro società. Noi vogliamo veramente invertire la rotta.

Dall’inizio di questi corsi, hai notato dei cambiamenti nei loro comporta menti?
Si, attualmente la maggior parte degli alunni che hanno partecipato hanno più conoscenze sui propri diriti. Alcuni che stavano per abbandonare la scuola non l’hanno fatto. Anche gli insegnanti mi hanno segnalato che molti sono migliorati, nei risultati scolastici e nei comportamenti.

Quali sono le tue raccomandazioni sul programma nelle scuole?
Dovremmo riuscire ad organizzare più sessioni per poter raggiungere più scuole nelle aree più remote del distretto. Più insegnanti riusciamo a coinvoglere nella formazione, più duraturi saranno i benefici prodotti dal progetto.

Ottobre 2013

Irene Carfì
Coordinatrice Sostegno a distanza

AMREF Italia

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