mercoledì 18 giugno 2014

SENZA TRASPARENZA, NIENTE DEMOCRAZIA PARTECIPATA

In una delibera che risale al 5 marzo 2012, l'Amministrazione comunale si impegnava a organizzare una giornata della trasparenza che non ha mai visto la luce, né nel 2012, né negli anni successivi.
Non potresti trovare quella delibera nell'Albo Pretorio perché non esiste un archivio storico. L'abbiamo conservata a suo tempo. E' istruttivo leggere questa delibera perché dimostra cosa i nostri vittoriosi competitori sono stati capaci di scrivere, approvare, firmare, dimenticare e tranquillamente ignorare. 
Possono contare sulla distrazione collettiva di una democrazia impoverita dall'abitudine a lasciar perdere, a non assumersi le proprie responsabilità, a farsi gli affari propri e a delegare un leader.
Ora sul sito del Comune è reperibile una delibera del 29 gennaio di quest'anno che tratta il medesimo argomento. La giornata della trasparenza che non è stata fatta entro il 2012 è prevista “entro dicembre 2016”. Un po' in là come tempi.

C'è da augurarsi che nel frattempo la nuova Amministrazione operi per assicurare l'accesso civico, per migliorare la fruibilità e la consultabilità del sito comunale, per pubblicare gli allegati alle delibere, per allestire un archivio storico delle delibere tuttora inesplorabile perché inesistente.

La trasparenza non è legata ad una giornata isolata e risolutiva, ma è una pratica quotidiana che passa attraverso l'attivazione di più strumenti. E le promesse che non costano soldi, ma dipendono solo dalla propria volontà politica, andrebbero rispettate. Se si rinuncia a rispettare la parola data per scritto, sarebbero gradite due righe di spiegazione che non sono venute. Speriamo che i progetti “None decide” e “Il Sindaco riceve in piazza” non facciano la fine ingloriosa riservata alla giornata della trasparenza del 2012.

Loredana Brussino e Mario Dellacqua

P.S. Noi abbiamo perso. Il risultato è giusto. Tuttavia, in una di queste serate, Massimiliano Franco ha detto che “dovevamo perdere perché ci rendessimo conto dei nostri limiti”. Poche sere prima aveva anche detto: “Qui non finisce nulla, ma comincia tutto”.
Speriamo. Ci sembra che quella indicata da Massimiliano sia la strada giusta.

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