Sarà istruttivo e illuminante scoprire la composizione
della nuova Giunta.
Se si bada alla competenza, il Sindaco dovrebbe
scegliere per la sua squadra i collaboratori che possono vantare una collaudata
esperienza nel precedente quinquennio. Ma in questo caso si ignorerebbe la
volontà dei concittadini che hanno eletto altri candidati con un divario
notevole di preferenze. Si calpesterebbe poi l'impegno, pubblicamente assunto
il 21 maggio, a nominare in Giunta i più votati.
Se
staranno zitti e accetteranno la loro esclusione dalla Giunta, deluderanno i
loro elettori che potrebbero chiedere: ma come, abbiamo votato per te e mi
trovo in Giunta uno che ha la metà dei tuoi consensi? Allora a che serve andare
a votare se il meno votato viene premiato e il più votato viene messo ai
margini? Che razza di democrazia funziona nella politica locale se è uguale al
peggio della politica italiana? Che aspetti a tirare fuori gli attributi?
Lo scartato pluripreferito avrebbe davanti a sé
due strade: o ingoia il rospo in silenzio in nome del sempre invocato interesse
collettivo, o per far valere le sue ragioni decide di impuntarsi con il
classico pugno sul tavolo e rompe con la maggioranza. In tal caso, è già pronta
l'accusa di tradimento per travolgerlo e seppellirlo nell'isolamento.
Per far quadrare il cerchio, il Sindaco dovrà
smussare angoli e spigoli (i più carogna sono gli ottusi) e lavorare di
mediazioni, magari escogitando rotazioni per accontentare tutte le bocche da
sfamare. La scorsa legislatura il lavoro di lima aveva avuto successo: le
aspirazioni dei legittimi pretendenti furono tacitate rinviando nel tempo la
soddisfazione del loro desiderio di visibilità. Stavolta è più difficile,
perchè il divario nelle preferenze è piuttosto clamoroso.
Resta da chiedersi che faranno gli eventuali
esclusi. Di solito, chi è abituato a saltare sul carro del vincitore, è in
gamba a fiutare la direzione del vento, è spregiudicato ad andare oggi di qua e
domani di là, ma è anche un uomo poco libero e poco abituato a camminare
eretto. Non guidano i suoi comportamenti le convinzioni politiche (che non lo
hanno mai turbato). Non perde tempo con le differenze di pensiero (averne
almeno uno è faticoso, meglio esprimere pensieri neutri, innocui e
intercambiabili). Le sue muse ispiratrici sono Orietta Berti (“Fin che la
barca va”) e Patty Pravo (“Pensiero stupendo, nasce un poco strisciando”).
Il soggetto poco libero è molto attento invece all'efficacia delle alleanze
utili a promuovere la sua corsa all'insediamento nei posti di comando. Quindi,
non dovrebbe fare fatica a tacere, a ruere in servitium e ad
accontentarsi sperando che arrivino momenti più favorevoli da sfruttare.
Comunque, saranno i fatti a darmi torto o
ragione.
Mario Dellacqua
"Si calpesterebbe poi l'impegno, pubblicamente assunto il 21 maggio, a nominare in Giunta i più votati"
RispondiEliminaMario, mi ricordi in quale occasione l'attuale sindaco ha assunto l'impegno a nominare in Giunta i più votati? Ti ricordo cosa ha detto pubblicamente all'incontro del 15 maggio 2014, (quello del Cinema Eden):
"Posso dire che la nostra Giunta, sarà scelta tra gli eletti e non ripescati da fuori. E' ovvio che in questo caso potremmo anche avere delle difficoltà ma noi ci mettiamo nelle mani dei nostri elettori, io ritengo che se uno si candida, si candida per lavorare per il proprio paese, non per portare i voti a qualcun'altro, che lo ritengo ingiusto per lui e sopratutto per gli elettori".
Grazie per la tua risposta.
Stefano Rizzo
Se uno si candida non per portare i voti a qualcun altro le preferenze qualcosa dovranno pur contare. Comunque, Rizzo stamattina ha finalmente trovato il tempo per sistemarci su tutti i fronti. Al posto suo farei uguale perchè egli ha molte buone ragioni e quasi nessun torto che il lettore potrà liberamente confrontare con le nostre poche ragioni e i nostri tanti torti. Mario Dellacqua
RispondiEliminaCiao Mario, grazie per aver trovato il tempo di rispondere...magari anche Giovanni prima o poi troverá il tempo e rispinderá ad una domanda vecchia di tre mesi. Non é mai troppo tardi...
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