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Una scena del film "La grande guerra" di Monicelli |
Non ho chiesto di
poter parlare oggi per fare della retorica che in qualche modo esalti
la guerra perché sarebbe una cosa criminale. E non ho chiesto di
parlare neppure per dire di essere contro ogni guerra perché sarebbe
banale: tutti dichiarano di volere la pace eppure nel mondo si
combatte più che mai.
Io ho chiesto invece
di poter parlare oggi – centenario del primo conflitto mondiale –
semplicemente con l’intenzione di togliere per pochi minuti un po’
di quella polvere che in cento anni si è andata accumulando sui nomi
di questi ragazzi che elenchiamo quindi quasi con automatismo ogni
dodici mesi in quest’occasione.
Ognuno di questi
ragazzi aveva qui a None una mamma e un papà, dei famigliari, degli
amici, forse qualcuno una moglie ad aspettarli: tutte persone che
ormai da qualche lustro non esistono più. Per noi invece sono
soltanto dei nomi senza un volto, senza una storia: per questo
riusciamo a leggerli senza particolari emozioni.
Qualche sensazione
invece – come dicevo prima – vorrei provare a risvegliarla in voi
per pochi secondi leggendo ora la causa del decesso di alcune di
queste giovani vittime della follia umana:
ANRICO ANTONIO morto
per ferite riportate in combattimento
BOLLATI
VITTORIO morto per ferite riportate in combattimento
CARITÀ BARTOLOMEO
disperso
CARITÀ
FRANCESCO ferita alla testa da proiettile di fucile
COLOMBO FRANCESCO
morto per asfissia per caduta di valanga
GRAZIANO
ANTONIO morto nel lazzaretto dei prigionieri di guerra
GRIGLIO
GIACOMO ferito mortalmente dopo essere entrato con un solo soldato in
una trincea nemica
GRUERO
DOMENICO scheggia di granata
LEVRINO BARTOLOMEO
scheggia di granata
MAZZOLA BARTOLOMEO
dilaniato da una mina
TOSELLI GIOVANNI
morto per asfissia